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IndieVision Music Awards 2025: i migliori dischi e il meglio della musica di quest'anno secondo noi e la nostra community

È stato un anno eccezionale dal punto di vista musicale, ci sono pochissimi dubbi a riguardo: abbiamo visto il ritorno di band che ci avevano fatto innamorare in adolescenza, di live unici che non speravamo neanche nei nostri sogni più spinti di poter assistere e di musica che ha conquistato classifiche e cuori del mondo intero. Inevitabilmente, mettere in classifica tutto ciò che è successo è stato più difficile che mai, ma eccoci qui ancora una volta a raccontarci il meglio della musica del 2025.


Riguardiamo insieme l'anno appena trascorso con le scelte di ogni membro di redazione unite alle scelte della nostra community che ci legge ogni giorno e che ha potuto decretare nell'articolo dedicato il vincitore della community per ciascuna delle categorie premiate.


Anche quest'anno le categorie premiate sono le seguenti e ogni membro della redazione è stato chiamato ad esprimersi per ciascuna di esse:


  1. Miglior album italiano

  2. Miglior album internazionale

  3. Miglior album d'esordio

  4. Miglior canzone

  5. Miglior performance live

  6. Miglior featuring


Prima di iniziare, una menzione speciale va a un concerto che non potevamo relegare alla scelta di uno solo di noi, perché ha conquistato un posto d’onore nei nostri cuori e nei live dell’anno: il concerto de i cani. Un live che è riuscito a riunire, nell'arco di 20 min spesi per la caccia ai biglietti, tutta la nostra redazione sparsa per l'Italia, con tanto di adorati collaboratori. Sul palco è andato in scena un momento irripetibile, prima ancora che musicale, umano ed emotivo. C'era la nostra versione romantica e col cuore spezzato che piangeva su "Il posto più freddo" e "Sparire", l'adolescente confuso e ottimista che stonava "I pariolini di diciott'anni" e "Le Coppie", il trentenne senza futuro del nuovo disco. C'erano paure, crescita, lacrime, storie, racconti, ricordi. C'era ogni versione di noi che siamo stati in questi dieci anni fino ad arrivare a quel concerto lì. Non è stato solo il ritorno di una band, ma il ritorno di quella band.


Gli album votati dalla community:


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: Lucio Corsi - "Volevo essere un duro" (Sugar)

Miglior album internazionale: Rosalìa - "Lux" (Columbia Records)

Miglior album d'esordio: Martina Attili - "Signorina Rivoluzione" (ZooDischi)

Miglior canzone: Elephant Brain - "Non conta niente" (Woodworm)

Miglior performance live: Lucio Corsi - Tour 2025


Le scelte di Michela Ginestri


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: Ernia - "Per soldi e per amore" (Island Records)

Quest'anno ho compiuto trent'anni. E non ho avuto paura e non faccio strane smorfie quando me lo ricordano, me li sono guadagnati io, quei trenta. Eppure se ci penso ho meno certezze di quando ne avevo venti. Un lavoro che non mi appassiona più tanto (no, non scrivere di musica è chiaro), rapporti umani accompagnati da lezioni di vita, incertezza su cosa vorrei e vorrei fare: una nuova adolescenza e meglio, una speciale decostruzione. La stessa che ho ritrovato in ogni brano di "Per soldi e per amore", album di Ernia scritto proprio all'alba dei trent'anni, e che si ferma immobile per fotografare la sua vita. La centralità della musica nella title track, le ferite del passato che smettono di sanguinare solo se le guardi in faccia e le accogli con "Per i loro occhi", la rabbia verso una società che non ascolta nel brano cantato insieme a Madame, l'importanza della comunicazione e l'unicità dell'amore nel "gioco del silenzio" e una delle dediche più belle scritte e cantate a cuore aperto in quel gioiello che è "Per te". Il viaggio si chiude con "Grato", un brano che racconta quel momento necessario per ognuno di noi: fermarsi, guardarsi intorno e accorgersi di quante cose e persone diamo per scontate, ma che in realtà ci riempiono gli occhi e l’anima. Forse, allora, questi trent’anni non fanno così paura perché non sono una gara, ma un tempo di gratitudine, con la rassicurazione che si può sempre cambiare.


Miglior album internazionale: Perfume Genius - "Glory" (Matador Records)

Glory di Perfume Genius è un album delicato, e noi abbiamo bisogno di qualche tenerezza per vivere meglio. Un album che sembra una conversazione con Kate Bush e qualche mostro della notte, tra una carezza e una lacrima. Perfume Genius intreccia melodie che sembrano provenire da qualche sogno dimenticato, con parole che ci riportano alla realtà, e proprio in questa tensione nasce la bellezza: un invito ad accogliere le nostre fragilità, per la prima volta come valore aggiunto e non da nascondere.


Miglior album d'esordio: Il Mago del Gelato - "Chi è Nicola Felpieri?" (Numero Uno)

Ci sono album che sembrano più sogni che dischi, e quello d'esordio de Il Mago del Gelato è uno di questi. L’ho ascoltato come si ascolta un ricordo che non sai se ti appartiene davvero: atmosfere sospese, strumenti che diventano personaggi, melodie che ti portano altrove. Felpieri costruisce un mondo dove l’immaginazione è la regola, un disco che sia dalla copertina sia dai titoli dei brani si rivela subito un invito ad un gioco evocativo: qui vince chi ha più fantasia. È un lavoro che ti fa pensare che la vera magia è la capacità di trasformare la realtà in qualcosa di più leggero e luminoso. Qui la mia personale recensione per approfondire un disco da golden hour.


Miglior canzone: Tony Pitony - "Striscia" (TonyPitony Produziony)

Non ho mai amato davvero correre. O meglio: mi piace solo perchè mi aiuta ad isolare completamente la mia mente da tutto quello che mi circonda. Quindi praticamente mi piace correre solo da dissociata, vabbè a ognuno il suo. Ed è proprio in quel vuoto cosmico che quest'estate sul lungomare di Pescara mi è arrivata addosso Striscia di Tony Pitony. Un brano e un artista estremamente e stranamente eleganti, anche se la prima parla di Striscia la notizia e il secondo ai concerti si veste da gladiatore con in mano della cicoria. Tony è un artista che riesce a trasformare l’assurdo in stile, e che ti fa pensare che forse la vera eleganza è fregarsene di tutto e cantare urlando tutto quello che gli altri non dicono. In fondo Tony Pitony è la prova che l’assurdo, se portato con consapevolezza, diventa una grande verità.


Miglior performance live: Tamango - Rampallonata

Quello dei Tamango non è un concerto, non è un live, non è un'opera teatrale ma neanche un esperimento. Sa solo quello che non è. E te lo domandi spesso cosa sia durante quelle quasi tre ore in compagnia con la band. Band? Ecco non sono sicura più nemmeno di questo. Non esiste al momento un live simile in Italia, uno spettacolo diviso in atti, con uno studio teatrale dietro, una scelta delle sceneggiature e degli oggetti di scena così minuziosa e una componente di imprevedibilità così alta. Un live semplice ma complicatissimo, fatto in uno stadio di periferia in piena estate, dove al centro non ci sono nè la musica nè il teatro ma la connessione umana. Un’esperienza che non si lascia incasellare, ma che resta addosso come un incontro raro al momento giusto.


Miglior featuring: Alfa, Manu Chao - "a me mi piace" (Artist First)

"Mi ricordi quella canzone di Alfa uscita pochi giorni fa, ha proprio la tua melodia", e così scopro che quella dedica rimandava ad uno dei brani più celebri di Manu Chao, artista unico che con la sua "Me gustas tu" riesce a metterti di buonumore in pochi secondi. Il featuring di Alfa e Manu Chao profuma di stima reciproca e di quei sorrisi d'intesa che preannunciano una bella amicizia. Non è facile riscrivere un brano così famoso senza cadere nello scadente rispetto all'originale, ma Alfa ci riesce con estrema naturalezza e gentilezza.


Le scelte di Nicola Lorusso


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: I Cani - "post mortem" (42 Records)

Non poteva essere altrimenti, "post mortem" il ritorno epico de I Cani, con annesso tour interstellare, ha reso il 2025 un anno incredibile che temevamo di non vivere in questa vita. Ma è successo, ed è stato speciale. "post mortem" è un album stratificato, coraggioso e libero, esattamente quello che mi aspettavo da un nuovo disco de I Cani. Diverso da ciò che c'è stato prima e probabilmente da ciò che verrà poi, per me è un lavoro perfetto, intrecciato sapientemente alle contraddizioni dei tempi moderni ed anche alle nostre personali. L'ho amato dal primo incredulo ascolto, e ad oggi resta ancora l'album italiano più intenso che abbia ascoltato da anni.


Miglior album internazionale: Bad Bunny - "Debí tirar más fotos" (Rimas Entertainment)

A cinque giorni dall'inizio del 2025 avevo già il mio album dell'anno per la categoria internazionale. "Debí tirar más fotos" di Bad Bunny è stato in assoluto l'album più ascoltato per me quest'anno, occupando la top 10 dei miei pezzi più ascoltati. Un lavoro genuino, brillante e fatto di puro piacere sonoro. Questo capolavoro ha conquistato tutto il mondo, è diventato un trend inarrestabile su ogni social e messo d'accordo tutti, anche quelli che solitamente disdegnano la musica latineggiante. Se siete tra i pochi ad aver evitato la corrente temendo prodotti posticci e patinati come di solito affollano le classifiche, date a questo diamante una possibilità, i vostri fianchi vi ringrazieranno.


Miglior album d'esordio: Ele A - "Pixel" (EMI Records)

Dalla svizzera con la verve di un treno ultraveloce giapponese, Ele A ha finalmente sfornato il suo primo album "Pixel" e non poteva che essere tagliente e profondo come già i suoi precedenti EP avevano lasciato intendere. Un flow personalissimo, groove che creano dipendenza e una penna che ne ha per tutti, destreggiandosi con abilità tra introspezione e qualche cliché del genere reso tuttavia vispo e graffiante, rendono questo esordio un'opera da recuperare al più presto da tutti i fan non solo del rap, ma anche dell'RnB e del urban-pop.


Miglior canzone: Rosalía - "Reliquia" (Columbia Records)

La mia seconda ossessione dell'anno, l'intero album "Lux" di Rosalía sarebbe agilmente diventato il mio album dell'anno se non avessi avuto 11 mesi per andarci sotto a ruota con Bad Bunny, ma qualche merito ce l'ha sicuramente. "Reliquia" è un pezzo che mi ha fatto sognare ad occhi aperti di tutti i posti che ho visto su questo pianeta, di quelli che ancora non ho visto e a quante parti del mio cuore sono sparse tra vicoli ombreggiati e spiagge deturpate qua e là per i continenti. "Reliquia" è il giusto trailer di un album splendido e inaspettato, "el labirinto del que no puedes salir".


Miglior performance live: Fred Again.. - 04/09/2025 @ Milano

Un altro inatteso regalo che ha reso speciale questo 2025 è stato il tour italiano di Fred Again.., che ha fatto ballare e scatenare l'intera penisola. La storia del producer londinese è costellata di successi, hit e djset esclusivi e leggendari, esser riuscito a sentirlo live in un'afosa serata milanese è stato pazzesco, e i fulmini che hanno illuminato la pista verso la fine del concerto sono stati la sinestesia perfetta di un concerto che è entrato di diritto nel mio cuore, oltre che nella mia personale classifica dei live più trascinanti e divertenti di sempre.


Miglior featuring: Bnkr44, Emma Nolde, Tedua - "Mare di chiodi" (Bomba Dischi)

Bnkr44, Emma Nolde e Tedua sulla stessa traccia sono la ciliegina sulla torta delle mie scelte per gli awards quest'anno. "Mare di chiodi", estratta dall'ultimo album dei Bnkr44 "Tocca il cielo", è forse la più toccante di tutto il disco, oltre a unire in un mix esplosivo tre artisti spaziali che insieme hanno fatto faville di colori che neanche potevo immaginare.


Le scelte di Federica Viola


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: Gemitaiz - "Everywhere" (Tanta Roba/Columbia Records)

Questi ultimi giorni di dicembre hanno completamente ribaltato la mia scelta dell’anno: le aspettative erano alte, i commenti dopo il preascolto a Roma hanno alimentato un hype che non tentavo neanche di nascondere... E ne è valsa la pena. Davide come sta? In formissima. "Everywhere" è un album completo, stilisticamente impeccabile e in cui la presenza di amici, musicisti e colleghi storici si sente tutta. Gemitaiz negli anni è cambiato, per chi in meglio, per chi in peggio, ma è un discorso che lascia il tempo che trova. Come i propri ascoltatori, inizia ad avere l'esperienza e il peso degli anni addosso con la maturità che ne comporta. E funziona benissimo così.


Miglior album internazionale: The Last Dinner Party - "From The Pyre" (Universal Music)

Sapete com’è: la FOMO, le storie dei concerti degli Oasis, quella voglia di tornare patetici e 17enni… ecco, per questo motivo io quest'anno non ho ascoltato altro. Poi la scoperta di "From The Pyre", la sensazione di trovarmi davanti ad un ascolto così lontano dai miei generi abituali eppure avvolgente, forte. La sensazione è quella di ritrovarsi ad uno spettacolo teatrale, a tratti grottesco e drammatico, a tratti solenne. La band londinese sorprende, forse, più di quanto ci si aspettasse, continuando a spaziare tra rock e baroque pop nella creazione di un immaginario unico e intenso.


Miglior album d'esordio: Velli Reason Wise - "ventenni" (autoproduzione)

Un EP uscito in sordina lo scorso 8 maggio, poco più di 70 ascoltatori mensili su Spotify eppure... il potenziale c’è. Elettronica, un tocco quasi alla Ivan Silvestrini, pensieri e racconti che dialogano perfettamente con tutto. I vent’anni vengono così raccontati tra musica e dialoghi, in pensieri onesti e con una personalità musicale che non dispiace. Da tenere d'occhio.


Miglior canzone: Nu Genea - "Sciallà" (NG Records)

Unico singolo dei Nu Genea quest’anno, uscito il 27 giugno. Prima giornata di mare, il maledetto esame di statistica passato, odore di fritto misto e la voglia di staccare, iniziare l’estate. "Sciallà" è stato il mio personalissimo tormentone estivo (ma funziona in ogni periodo dell’anno); se avete avuto sfortuna di perderlo, è arrivato il momento di recuperarlo.


Miglior performance live: Cesare Cremonini - 18/07/2025 @StadioOlimpico (Roma)

Era impossibile per me non scegliere Cesare Cremonini: prima volta all’Olimpico, primo concerto di Zesare in assoluto, tour di "Alaska Baby", album e canzone omonima tra i più ascoltati del mio ultimo anno. Il fil rouge delle aurore boreali è stato coronato da scenografia e luci clamorosamente belle, un’energia incredibile da parte del pubblico e dell'artista, ospiti a quasi ogni data e perfino fuochi d’artificio sul finale. Cesare ha voluto strafare, e ci è riuscito benissimo.


Miglior featuring: Golden Years ft. Franco126, Dov'è Liana - "Thigididà" (Columbia/Sony Music)

Quest’album di Golden Years si è conteso a lungo con "Futuri Possibili" il titolo di mio disco dell’anno, poi Gemitaiz è tornato così… e che gli vuoi dire, si è preso tutto. Ma non potevo non menzionare "Thigididà", in assoluto uno dei featuring più belli presenti in "Fuori Menù". Altra gemma per il periodo estivo (e non solo), ma ne abbiamo parlato anche qui.


Le scelte di Iris Chindamo


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: Caparezza - "Orbit Orbit" (BMG Rights Management)

Cosa dobbiamo dire a quest’uomo? Cosa gli dobbiamo dire? Caparezza è uno dei primi artisti italiani che ho iniziato ad ascoltare in modo serio e, sinceramente, anche dopo tutti questi anni, non mi ha mai deluso. Oltre alla sua immensa bravura nell’utilizzare le parole, ho amato il fatto che in questo album si sia aperto riguardo alla condizione che lo affligge da qualche anno e che rimane una piaga per i musicisti: l’acufene. Tra consapevolezza, tratti di amarezza e la scoperta dell’arte del fumetto, Caparezza si dimostra ancora una volta un uomo completo, che sferra parole taglienti e decise, senza mai una virgola fuori posto. Ultima cosa ma non meno importante: ho iniziato a scrivere su IndieVision proprio con un articolo su Caparezza. Sto piangendo? Forse. Andiamo avanti.


Miglior album internazionale: Man - Made Sunshine - "LOVE WINS FOREVER" (RCA Records)

Il mio cuore. Conor Mason è il cantante della mia band preferita, i Nothing But Thieves e quindi non potevo che menzionare il suo magnifico progetto solista. Devo dire che avevo grande hype per questo EP e come sempre trovo la voce di Conor un dono del cielo perché mi fa venire i brividi. Un lavoro ben fatto, personale, pieno di sentimento e che porta gli ascoltatori ad avvicinarsi ancora di più a questo frontman che ha sentito la necessità di esporsi in maniera più intima e profonda.


Miglior album d'esordio: Gioia Lucia - "Forse un giorno" (Artist First)

Questa giovane ragazza dalla voce dolce ma decisa ha saputo raccontarsi perfettamente in questo album, prendendo ispirazione dal cantautorato italiano a partire da Pino Daniele arrivando a Marco Castello e Fulminacci, parlando di tempi più recenti. I suoi pezzi mi hanno piacevolmente sorpreso e sono contenta di parlarne in questo speciale articolo. Se volete saperne di più, il buon Edo l’ha intervistata su quest’album proprio qui.

Miglior canzone: Dutch Nazari - "Guarda le luci" (Woodworm)

Quest'anno, ancora più dei precedenti, ho coltivato una profonda stima e un grande affetto per Duccio e per tutto il suo lavoro. Ho avuto anche la fortuna di intervistarlo ed è stata un’esperienza davvero esaltante, che mi ha fatto ancora di più comprendere la mente di Duccio e la sua profondità nel creare testi e canzoni che raccontano la realtà di oggi. "Guarda le luci" è il primo pezzo dell'omonimo album, che come sempre inizia con "In senso lato la vita", frase che ormai è un pezzo di me.


Miglior performance live: Post Malone @ I-Days Milano

Stessa storia, stesso posto, stesso festival. Come ogni anno gli I-Days mi regalano gioie in termini di lineup e sinceramente non vedevo l’ora di vedere Post Malone dal vivo, lo sognavo da ANNI. L’apertura di Jelly Roll mi ha fatto davvero volare nell’iperspazio e Posty mi ha provocato una dualità di sentimenti che passavano dall’essere totalmente gasata a piangere per le canzoni più emozionanti come "Better now".


Miglior featuring: Fudasca feat. Ensi e Gemitaiz - "24/7" (Epic Records)

Sound di Fudasca sempre clamoroso, le sue chill vibes stile Lo-fi sono la mia cosa preferita di sempre, ormai è anni che lo ascolto ed è davvero una medicina per me. Le parole di Ensi e Gemitaiz hanno un lato romantico e audace che mi rappresenta totalmente, onestà mista a sottonaggine per la realtà di un amore che va vissuto a pieno tutti i giorni, con tutti i suoi pro e contro. Questo brano mi fa volare 24/7, esattamente quanto serve, più o meno sempre.


Le scelte di Edoardo Previti


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: Faccianuvola - Il dolce ricordo della nostra disperata gioventù” (Columbia - Sony):


Il secondo album in studio del musicista, cantante e produttore proveniente dalla Valtellina è uscito sul finire del maggio 2025 e dopo avermi incuriosito e spinto ad andare a vedere un suo live a Carpi, pian pianino mi ha accompagnato lungo tutta l’estate diventando, così, il mio disco preferito. Non è un semplice disco, ma è come sfogliare un album di ricordi caratterizzato da un mix di sintetizzatori, elementi elettronici, richiami al cantautorato di Battiato e alla sperimentazione dei Pop X e condito da un dolce immaginario in bilico tra la nostalgia del passato, un futuro sognante, ma la voglia di vivere appieno il presente.


Miglior album internazionale: The Beatles - “Anthology 4” (Apple Corps - Universal):


A distanza di trent’anni dalla pubblicazione dei primi tre volumi dell’Anthology, quest’anno i Beatles hanno voluto fare un regalo al loro pubblico, aprendo i nastri conservati nei loro archivi per permettere ai fan di ascoltare provini, demo, take e versioni alternative o solo strumentali di alcuni brani iconici dei Fab Four, come Get Back, Here Comes The Sun, Nowhere Man, solo per citarne alcuni. Per un ragazzo come me, cresciuto a pane, musica e Beatles, l'annuncio di questa pubblicazione è stato come quando da piccolino aspettavo la notte di Santa Lucia, un vero e proprio sogno.


Miglior album d'esordio: Agenda dei Buoni Propositi - “Prima Danza” (Dischi Uappissimi):


L’esordio discografico di Tiziano Parente, vero nome dietro cui si cela Agenda dei Buoni Propositi, mi ha rapito fin dalle sue prime battute per via del suo altissimo livello qualitativo, per la cura maniacale dietro ad ogni singolo dettaglio, suono, parola utilizzata capace di rendere questo concept album, a mani basse, un vero e proprio viaggio tra campionamenti, synth ed elementi elettronici, nonché uno dei migliori esordi discografici del nuovo decennio.


Miglior canzone:  Marco Castello - “Editto del sottoscoglio” (Megghiu Suli):


Questo brano pubblicato a sorpresa dal cantautore siciliano come anticipazione del suo nuovo disco, mi ha folgorato fin da subito per via del suo ritmo e della sua capacità di mostrare un nuovo lato di Castello, un lato socialmente impegnato, senza peli sulla lingua ma che si sposa alla perfezione con la poetica e tutto il discorso artistico che ha caratterizzato l’intera produzione di Marco Castello fin dal suo esordio.


Miglior performance live: Pavia Indie Festival - Gaia Banfi:


Nonostante questo 2025 sia stato un anno pieno di concerti, se chiudo gli occhi la mia mente ritorna all’esibizione dal vivo di Gaia Banfi al Pavia Indie Festival, un live che mi ha trasportato in un’altra dimensione, mi ha fatto sentire sospeso dal tempo per via della potenza e dell’intensità che l’artista è riuscita a sprigionare stando da sola sul palco, accompagnata solo dai suoi strumenti.


Miglior featuring:  Bouganville, Coca Puma - “Lo faccio per te” (Dischi belli):


Essendo un grande fan di Coca Puma questo duetto mi ha incuriosito fin dal suo annuncio. Questa collaborazione ha la capacità di fondere due mondi distanti ma simili, elettronici ma caldi portando così alla creazione di un vortice ipnotico, elegante e cinematografico da cui difficilmente non ci si farà rapire.


Le scelte di Marco Anghileri


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: Ricche le Mura - "Un ragno, il suo uovo e noi dentro" (La Tempesta Dischi)

Ho aspettato il nome altisonante, ci ho pensato per un sacco di tempo, ma poi ho capito che il disco dell’anno ce l’avevo a una manciata di km da casa. “Un ragno, il suo uovo e noi dentro”, esattamente come il suo titolo, è un lavoro splendido, organico e maturissimo per un progetto che è solo al secondo disco. Ricche le Mura sceglie di affidare le produzioni a Marco Giudici che, riducendo all’essenziale le sonorità della band valtellinese, si conferma uno dei migliori produttori della penisola.


Miglior album internazionale: Turnstile - "Never Enough" (Roadrunner Records)

Su questo album dire che ne ho lette di ogni tipo è riduttivo. “Never Enough” segna un passo gigante per i Turnstile, verso quella che è la musica mainstream, ed è un capolavoro nel dimostrare come si può fare un disco di un’intensità disarmante strizzando l’occhio ad un pubblico più grande, ma senza snaturare di un centimetro la propria musica. Non è più punk? E sti cazzi?


Miglior album d'esordio: Lenore - "Per non aver commesso il fatto" (V4V Records)

La vera grande rivelazione, per quanto mi riguarda, di questo 2025. Progetto intensissimo, estremamente stratificato tra le chitarre dell’ex Gomma Giuseppe Fusco e le produzioni di Alessandro Pascolo, intrecciate alle poesie di Valeria Rocco, tratte dalla raccolta omonima all’album. Ne risultano 14 tracce per un totale di un meraviglioso trip di 45 minuti, a cavallo tra atmosfere lofi scurissime ed il meglio dello spoken nostrano.


Miglior canzone: Lucio Corsi - "Nel cuore della notte" (Sugar Music)

Sì, lo so: questa è uscita, seppur non ufficialmente e solo in una live version su YouTube, ancora nel 2024, precisamente la notte di Natale. La realtà è che la consegna dei dischi dell’anno era già chiusa, e non mi andava proprio di lasciare fuori questa che, per quanto è sanguigna, semplice, evocativa ed emozionante, è una delle canzoni più belle che il cantautorato del bel paese ci abbia mai regalato.


Miglior performance live: CCCP-Fedeli alla Linea - 03/07/2025 @ Rugby Sound Festival (Legnano)

A sentire i CCCP io ci sono andato più per vivere quel momento che per le aspettative, in tutta sincerità. Ovviamente mi sbagliavo, è stato, senza mezzi termini, indimenticabile: più di 2 ore di show a 360 gradi, alcune delle canzoni che ho ascoltato di più nella mia vita suonate a 10 metri da me. Ne ho parlato, decisamente più a lungo, in questo live report.


Miglior featuring: Thruppi - "Thruppi" (Island Records)

Non una singola canzone, ma direttamente un album a progetto: “Thruppi”, la combo tra il cantautore Giovanni Truppi e il collettivo artistico napoletano Thru Collected è, parafrasando un meme piuttosto bomberistico, esattamente quello di cui avevamo bisogno. Poco più di una ventina di minuti nei quali elettronica, trap e dialetto napoletano si mischiano alle poetiche opposte ma, incredibilmente, perfettamente complementari.


Le scelte di Martina Strada


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: Eugenio In Via Di Gioia - "L'Amore è tutto" (Woodworm/Carosello Records)

Preascoltato alla fermata della metropolitana Gioia con gli Eugeni stessi a pochi passi da me quest’album è diventato un rito insieme alle carte del loro merch: il primo giorno del mese pesco (e faccio pescare) tre carte dal mazzo dei loro tarocchi giusto per avere uno spoiler del futuro e poi ascolto l’album mentre vado al lavoro. Con la loro delicatezza mista a follia gli Eugenio In Via Di Gioia anche questa volta hanno saputo mettere insieme un album coinvolgente e spiazzante. Non ci sono brani da skip o meno forti di altri. “L’Amore è Tutto” è capace di farti ballare, piangere e pensare nello stesso brano; parlano di concetti semplici e comuni in maniera chiara e delicata. Non è semplice di questi tempi essere se stessi senza maschere o giustificazioni e riuscire ad avere un pubblico così vasto e rispettoso durante i concerti. Ed è proprio vero che “L’Amore è Tutto”, anche e soprattutto quando sembra mancare.


Miglior album internazionale: Hayley Williams - "Ego Death At The Bachelorette Party" (#PostAtlantic)

Quest’anno decidere l’album internazionale è stato veramente complicato e non vi nascondo che anche ora che sto scrivendo sono certa al 100%. Si giocano questo titolo sia Lady Gaga (album pazzesco che mi ha fatto compagnia per le strade di Manchester questo marzo) che Miley Cyrus (di cui sicuramente avrete letto la recensione della versione film) ma quest’album di Hayley, ragazzi, quest’album è arrivato in un momento frizzante di questi dodici mesi e mi ha fatto fare il giro di boa. È politico, è romantico, è delicato, è forte è Hayley dei Paramore che smette di essere Hayley dei Paramore e riprende in mano la sua carriera da solista dopo due anni in tour con l’amica Taylor Swift. Nato come un insieme di singoli e senza un ordine preciso questo album è l’aperitivo di un tour che “Miss Paramour” sta cucinando per bene e che toccherà anche l’Europa e il Bel Paese per cui andrà in loop fino a giugno e ci vediamo sotto il palco dell’Alcatraz a cantare insieme.


Miglior album d'esordio: NoDRIP - "Bonus Tracks" (Ammonia Records-Attitude Records)

I NoDRIP sono una band di disillusi ma non per questo speranzosi e caparbi. Sono anni che come singole persone bazzicano il mondo della musica non solo come musicisti ma anche come produttori, fonici, fan e l'unione dei loro vissuti rende questo album d'esordio uno spaccato di realtà ironico e tagliante con delle collaborazioni che rendono i brani ancora più orecchiabili e che centrano ancora di più il concetto vogliono far passare nel pezzo oltre che l'importanza del vivere la condivisione della scena come un plus e una crescita, e non come convenienza o lotta tra ego. Tra le ragioni per cui questo complesso, come direbbe la mia nonna, è in questa categoria c'è anche la questione geografica perchè i NoDRIP sono sparsi per l'Italia e fanno le prove in solitaria ma quando sono insieme sono delle macchine da guerra.

 

Miglior canzone: Taylor Swift - "Opalite" (Republic Records)

So che vi stavate preoccupando non vedendo Taylor nella mia lista ma certo non potevo mettere “The Life Of A Showgirl” come album dell’anno perché le ere con i colori pastello non sono quelle che mi svoltano la vita (tipo “Lover”, ma ci sono altri luoghi e tempi per parlare di questa cosa), ciononostante questo album così “corto” ha un brano che è diventato il mio preferito in assoluto e sto parlando di “Opalite”. Non ha una scrittura complicata, è semplicemente un brano che negli ultimi mesi ogni volta che è passato nelle mie playlist mi ha messo di buon umore e mi ha fatto ballare anche mentre lavoravo alla scrivania, un brano semplice e leggero che tiene davvero compagnia.


Miglior performance live: Aurevoir Sofia - @ Rock N Roll Milano

Un’altra categoria che mi ha messo in crisi. Anche quest’anno sono stata una privilegiata e ho potuto assistere a grandi concerti in grandi location di artisti medi e grandi e sono stati bellissimi momenti, polaroid che porterò nel mio cuore e nel mio feed instagram per sempre. Eppure il mio concerto dell’anno non è di un artista famoso e mainstream in una location sensational con effetti assurdi grandi ospiti.

Il premio di quest’anno lo vince una band di Cinisello Balsamo (in provincia di Milano) i cui 5 componenti sono persone sono testarde, caparbie, ambiziose. Qualità che li hanno portati a Taranto per il I° Maggio e ad un festival poco conosciuto in Europa, forse avete sentito parlare dello Sziget. Il concerto a cui sono stata personalmente è quello del release party dell’ultimo album uscito a fine novembre al Rock N Roll di Milano. Gli Aurevoir Sòfia hanno sfoderato l’energia che di solito ha chi riempie gli stadi o i palazzetti facendo un genere che ormai non è più per tutti - come se lo fosse mai stato. Questi sono i progetti che voglio sostenere.



Ci sono cose che nella vita mai ti aspetteresti, questa collaborazione è una di quelle. LA Modella simbolo degli anni 90 insieme alla pop star immaginaria di chi negli anni 90 ci è nato è una combo strana che lascia perplessi. Ovviamente Naomi non canta ma si limita a dire quattro frasi in croce che però rendono il brano una cosa inspiegabile, brano che la leggenda metropolitana sostiene contenere delle frecciatine a Dua Lipa.

Vero o no questa canzone è perfetta per prepararsi prima di un’uscita con le amiche, prima di un esame difficile o anche solo per avere un po’ di self confidence in più.


Le scelte di Ludovica Petrilli


Awards dischi 2025

Miglior album italiano: Angelina Mango - "Caramè" (LaTarma Records)

Uno dei dischi più intensi e sinceri del 2025 è senza dubbio “Caramè” di Angelina Mango. Rispetto al precedente disco “Pokè Melodrama”, l’artista abbandona il pop più patinato per dare vita a un lavoro che somiglia a un vero e proprio diario musicale. In questo album Angelina mette a nudo le proprie fragilità e racconta la rinascita dopo il successo, scegliendo un cantautorato diretto, intimo e malinconico.


Miglior album internazionale: Florence and Machine - "Everybody Scream" (Polydor Records/ Universal Music)

“Everybody Scream” è l’album della rinascita di Florence Welch. Scritto dopo un intervento salvavita in seguito a un aborto, il disco esplora i temi della vita e della morte, del dolore, della guarigione e della rinascita. L’esperienza traumatica viene trasformata in materia artistica. Lo stile inconfondibile della band, fatto di orchestrazioni e cori solenni, si oscura e si evolve verso atmosfere più cupe, intrecciando pop barocco, indie rock e ritmi ancestrali.

Miglior album d'esordio: Lumiero - "Il primo grande disco di Lumiero" (Marengo Dischi)

“Il primo grande disco di Lumiero” è l’album che non ti aspetti nel 2025. Un lavoro elegante, affascinante e dal gusto retrò, capace di riportare l’ascoltatore indietro nel tempo e di rendere omaggio alla grande tradizione cantautorale degli anni Sessanta. È un disco che racconta l’amore in tutte le sue sfaccettature, senza mai scivolare nella banalità. Il suo pregio più evidente sta nella capacità di rinnovare le sonorità tipiche di quell’epoca, svecchiandole e trasformandole in uno stile inedito e luccicante. In questo scenario, la voce di Lumiero si muove con naturalezza, accarezza l’ascoltatore e lo conduce in un universo sospeso nel tempo.


Miglior canzone: Rkomi - "L'ultima infedeltà" (Island Records/ Universal Music)


Questo è l’anno della sincerità e della verità, e non poteva esserci scelta migliore come singolo dell’anno di “L’ultima infedeltà” di Rkomi. Un brano maturo e diretto, che mette in luce le fragilità dell’artista. La sua voce diventa confessione, il testo diventa specchio, Rkomi si mette a nudo e racconta la propria storia con una verità disarmante, lasciando poco spazio all’immaginazione.


Miglior performance live: The Zen Circus "Il Male Tour 2025" - Atlantico Roma

All’Atlantico i The Zen Circus si sono presi tutto, senza lasciare spazio a esitazioni. Dal vivo le nuove canzoni hanno sprigionato tutta la loro forza e intensità, confermando ancora una volta la capacità della band di trasformare ogni palco in un’esperienza totale. La scaletta, costruita con intelligenza e cuore, ha alternato vecchi successi e brani più recenti, passando con naturalezza da momenti più ruvidi e diretti ad altri più intimi e riflessivi.

Man mano che il concerto avanzava, l’energia cresceva fino a trovare la sua piena liberazione nel finale. I brani "L'anima non conta" e " Viva" hanno trasformato la venue in un unico grande coro. È in questi istanti che si percepisce la vera essenza dei The Zen Circus: un gruppo che sul palco non tradisce mai, e che per quanto riguarda i live rimane, senza dubbio, una garanzia.


Miglior featuring: Mille feat. Amalfitano - "L'amore visto dall'eternità" (TAIGA/ Ada Music)

Mille e Amalfitano, con “L’amore visto dall’eternità”, si aggiudicano il mio premio per il miglior featuring dell’anno. Due voci potenti e intense, tra le più riconoscibili e affascinanti del cantautorato contemporaneo, si incontrano per raccontare un amore capace di attraversare il tempo e lo spazio. Un brano che sembra già destinato a diventare un classico senza tempo.

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