top of page

"Prima Danza", l'album d'esordio di Agenda dei buoni propositi - Il Sabato del Vinile

A tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di essere sedotti da un disco, di essere incappati, casualmente o di proposito, in un album che ci ha rapito, affascinato fin dalle sue prime battute, dai suoi primi versi.

Il Sabato del Vinile di oggi è dedicato ad un lavoro che mi ha stregato fin dalle sue prime note. Un album che per il livello qualitativo e musicale che possiede, non sembra essere il disco d'esordio di un giovane artista, ma il frutto di una lunga carriera e di una ricerca sonora e sperimentale di altissimo livello e durata diversi anni, se non decenni.



Il disco in questione è "Prima Danza", l'album d'esordio di Agenda dei buoni propositi, pubblicato dalla fantastica etichetta indipendente Dischi Uappissimi l'11 aprile 2025 ed uscito anche in versione vinilica, qualche mese dopo, in un formato speciale e limitatissimo realizzato a mano da Groove Dogma.


Agenda dei buoni propositi è il nome del progetto artistico di Tiziano Parente, musicista pugliese classe 2002.

Con questo suo primo lavoro, Tiziano ha voluto dar vita alle sue ricerche sonore, alla sua passione e al suo amore per l'esplorazione del mondo elettronico, come si può sentire dal costante utilizzo di sintetizzatori e di campionamenti che, però, si fondono alla perfezione sia con le chitarre, il pianoforte e gli altri strumenti, sia con il cantato, a volte appena sussurrato e altre volte chiaro e perentorio.


Se da un punto di vista musicale, "Prima Danza" è un lavoro di altissimo livello elettronico e sperimentale, probabilmente debitore di un disco come "Ira" di Iosonouncane, da un punto di vista testuale e di concept, questo album per quasi la sua interezza si basa sulla storia di Ellen West, nome fittizio di una vera donna vissuta a cavallo tra l'800 e il '900.

Chi era questo figura? Ellen West era una donna nata in Svizzera, sul finire dell'800, sulla quale il medico svizzero, promotore della antropoanalisi, Ludwig Binswanger scrisse un libro nel 1944.


Binswanger dedicò ad Ellen West uno scritto, poiché ella fu una sua paziente. Il medico ebbe in cura Ellen West, ragazza dalla storia travagliata che fin da piccola aveva mostrato dei disturbi ossessivi e che in età adolescenziale/giovane adulta fu affetta da un gravissimo disturbo alimentare. Davanti a questa situazione e a questa cartella clinica, Binswanger diagnosticò ad Ellen, vittima anche del suo tempo e della visione delle malattie femminile dell'epoca, la schizofrenia e l'anoressia nervosa. Dopo questa diagnosi, le condizioni di Ellen peggiorarono e la spinsero a suicidarsi alla precoce età di 33 anni. Nonostante la storia clinica e il triste epilogo del cammino di Ellen West, la ragazza come valvola di sfogo, modo per mostrare il proprio essere, amava scrivere, poesie su tutto.


Tiziano, partendo dalla storia di Ellen West e dai suoi scritti, ha deciso di raccontare in "Prima Danza" la storia di questa ragazza, il caos e l’incomprensione che caratterizzarono l'intera esistenza di questa figura. Un'esistenza travagliata dove un disordine di tipo alimentare portò ad un disordine anche mentale e all'attuazione di un gesto estremo, come quello del suicidio, forse unica maniera, pensata da lei, per riuscire a fuggire dal contesto in cui viveva.

In altre parole, "Prima Danza", nelle intenzioni di Tiziano, non è altro che una specie di ballo liberatorio, una danza utile per riuscire a dar sfogo a questo disordine mentale e fisico, alla confusione e all'incomprensione che Ellen West visse durante la sua breve vita.


Anche l'artwork scelto per "Prima Danza", realizzato da Noemi Mirata, sembra voler sottolineare la forza, la voglia di fuggire dal proprio mondo, dai propri drammi e da quei contesti caotici, in cui non ci si sente a proprio agio, ci si sente incompresi.

Lo scatto della Mirata mostra, in primo piano, una figura coperta da un telo rosa, un telo che ci fa intravedere la sagoma della protagonista, i suoi occhi, il suo naso, le sue spalle e anche la sua bocca, una bocca che sembra star provando a respirare o che si sta preparando ad emettere un urlo liberatorio. Sullo sfondo, invece, vediamo che questa silhoutte dall'aria spettrale, è collocata su una scogliera, il luogo in cui il mare incontra la terra e mostra tutta la sua forza, grazie al continuo, imperterrito sbattere delle onde contro le coste di terra, in una sorta di danza eterna sempre uguale ma sempre diversa, poiché non è mai la stessa onda a colpire lo medesima roccia.


Dopo queste premesse, l'aver svelato il concept dietro a cui danza l'album d'esordio di Agenda dei buoni propositi, nelle prossime righe proverò a scrivere, ciò che ha suscitato in me questo disco, dare una visione personale di "Prima Danza", mettendo, però, nero su bianco il filo rosso ideato da Tiziano per unire tutte e nove le tracce di questo magnifico disco d'esordio.



Lato A


L'album si apre con "4 Maggio", brano dove Tiziano assume l'identità, si impersonifica, nel marito di Ellen West, un mese prima del suicidio di essa, periodo in cui lui disse di non averla mai vista cos felice prima d'ora, nonostante proprio in quei momenti stava pensando di compiere l'estremo gesto. La canzone si apre con dei rumori ambientali, che pian piano aumentano, fino ad arrivare ad un suono sporco, una specie di strumento ad arco, forse un violoncello o un contrabbasso, che dà il via al crescendo sonoro che esplode in un ritmo quasi tribale, dominato da un ritmo martellante, da sintetizzatori distorti e dall'entrata in scena di alcuni versi che si ripetono, quasi fossero un mantra: "Portami via / Lontano dal te / Portami via / Lontano dal te / E portami via / Lontano con te / Lontano dal te / Un padre che non parla più / Non parla più". Questi versi, intervallati da distorti strumenti a fiato e da un ritmo incessante e sempre in crescita, esplodono nella seconda parte grazie ad un sound travolgente, stimolante capace di spiazzare l'attenzione dell'ascoltatore per via della miriade di stimoli che riesce a captare.



Finita l'apoteosi sonora e tribale di "4 Maggio", ecco che arriva "Corpo (Prima Colazione)", brano strumentale sostenuto da un ripetitivo e cullante sound basato sul loop di una chitarra, qualche nota di un pianoforte, un synth delicato ed imperterrito e l'incursioni di quello che a me sembra un tamburello.



Terminato il brano precedente, ecco che dalla sua coda inizia "Bagar", altro pezzo strumentale basato inizialmente su alcuni tocchi di chitarra che durante la durata ella traccia, vengono intervallati da quello che sembra un arpeggio, forse di sitar o realizzato interamente da synth. "Corpo (Prima Colazione)" e "Bagar", introducono l'ascoltatore all'interno della storia di Ellen West, all'interno del racconto narrato direttamente da lei, a differenza di "4 Maggio".



Come se fossero un'unica sola traccia, l'inizio di "Unica a ballare" riprende il finale di "Bagar", per poi trasformarsi in uno dei brani più sperimentali dell'intero lavoro. In un tripudio di sintetizzatori, impreziositi da una sezione ritmica da pelle d'oca, Agenda inizia a ripetere un'unica e semplice frase, mai udibile in maniera del tutto chiara ed irriconoscibile, ma solo captata come se fosse cantata da una voce proveniente da un'altra dimensione. L'idea di inserire, all'interno di "Unica a ballare", una sola frase, impercettibile quasi del tutto e nascosta dietro l'utilizzo di diversi effetti, sembra voler simboleggiare le difficoltà nel comunicare che aveva Ellen, la difficoltà di riuscire a farsi capire, ad esprimere ciò che provava, le sue sensazioni all'interno del contesto in cui viveva.



Eccoci giunti forse al brano più sperimentale, importante, più complesso dell'intero disco. "Ellen West", mette via l'idea di canzone, sempre presente in qualche modo nei brani precedenti, per dare vita ad una traccia senza struttura, basata su un continuo susseguirsi di voci campionate ed estratte da video di famiglia o frammenti televisivi, da sintetizzatori disturbanti, ipnotici, suoni che sembrano doversi ripetere all'infinito ma poi, d'improvviso, scompaiono, smettono di essere presenti all'interno del brano. Con questa canzone, Tiziano sembra aver voluto mettere in musica il dolore, la sofferenza che ha contraddistinto l'intera esistenza di Ellen West, un'esistenza costellata da momenti di lucidità, felicità, alternati a momenti di caos, di blackout dovuti ai suoi problemi fisici e mentali.



Dopo quello che ritengo un vero e proprio capolavoro musicale, un non-brano geniale dal primo fino all'ultimo secondo, ecco che arriva "Creami", forse la traccia che segue di più la forma canzone dell'intero disco e unico singolo estratto da "Prima Danza". Da un punto di vista musicale, ho amato "Creami" fin da subito, fin dal pianoforte inziale capace di rapirmi e tranquillizzare il sussulto interno creato dalla canzone precedente. Oltre al pianoforte, altri elementi fondamentali di "Creami" sono il sassofono libero e ondeggiante, che prepara l'ascoltatore all'esplosione di sintetizzatori, elementi elettronici che caratterizza la seconda parte, per poi lasciare spazio, ancora una volta, al meraviglioso pianoforte finale. Da un punto di vista testuale, per "Creami" Tiziano ha tradotto, rielaborato e decostruito una poesia dal tedesco attribuita ad Ellen West, un vero e proprio canto in cui viene espressa tutta l'inadeguatezza, la non accettazione di Ellen nei confronti della sua vita, della vita che stava vivendo. Sembra essere un vero e proprio inno, ripetitivo e continuo, dedicato a Dio, un canto arrabbiato nei confronti dell'onnipotente, contraddistinto da una specie di invocazione "Creami / Una seconda volta" che mostra tutta la negatività che ha caratterizzato al vita di Ellen. Una supplica, allo stesso tempo, alla morte e alla voglia di rinascere, di essere creata in una maniera diversa, in un contesto diverso, con una vita non caratterizzata da quei problemi e capace di non restare incolta, ma di sbocciare.




Lato B


Questa facciata si apre con "Glanze", brano ritmato che intervalla momenti sperimentali ed elettronici, con sezioni più intime, dove la fanno da padrone momenti cantautoriali, incentrati unicamente sulla chitarra, i sintetizzatori e la voce distorta di Tiziano. Che dire, i sei minuti di "Glanze" sono un vero e proprio viaggio attraverso la poetica musicale di Agenda dei buoni propositi. Si sente tutta la sua passione per i sintetizzatori, i campionamenti e l'elettronica ma, allo stesso tempo, la sua volontà cantautorale, ridotta all'osso e molto sperimentale, di dare il giusto peso alle parole, come dimostra il continuo ripetersi dei versi "Come Ellen West", prima del definitivo tripudio di sintetizzatori che chiude la traccia.



Segue "Glanze", il brano "Di Notte". Traccia che chiude la storia di Ellen West e che è introdotta da un arpeggio di chitarra su cui, in maniera molto vicina al cantautorato Tiziano canta e mi sembra voler dar vita all'immagine di copertina di Noemi Mirata, quella silhouette femminile e dalle caratteristiche spettrali che vive solo durante la notte e durante il silenzio, due immaginari molto cari ad Ellen West.



Il disco si chiude con "Biografia", unica traccia al di fuori del concept della storia di Ellen West ma che è nata, è stata scritta da Tiziano grazie all'incontro con la storia di Ellen, con il dolore di questa giovane donna, che ha ricordato al musicista classe 2002, il suo dolore, la sua sofferenza. Questa canzone si caratterizza per un intro, dalla durata di quasi tre minuti, in crescendo, che parte da un sintetizzatore accompagnato da qualche rumore ambientale, per poi esplodere in un potente tripudio sonoro, da lasciare senza parole. Terminato questo muro di sintetizzatori, campionamenti e strumenti musicali, Tiziano spiazza l'ascoltatore con una sezione molto minimale, basata solo su una chitarra e la sua voce che racconta alcuni suoi momenti autobiografici, relativi alla sua famiglia. Dopo aver parlato della sua famiglia, questa sonorità scarna, pian piano lascia spazio ad un crescendo sonoro, dove il cantato autobiografico di Tiziano viene accompagnato, quasi disturbato, da elementi elettronici, sintetizzatori, percussioni e un triste e malinconico strumento ad arco. "Biografia" si conclude in una maniera del tutto minimale, con solo la voce sussurrante di Tiziano, accompagnata da un lieve sintetizzatore e da alcuni suoni di chitarra.




"Prima Danza" è uscito l'11 aprile 2025 per Dischi Uappissimi, etichetta indipendente, nonché collettivo, nato in Puglia e attentissimo alla realtà locali e non solo. Oltre alla versione in digitale, si è scelto per "Prima Danza" di realizzare anche una versione vinilica, il formato perfetto per riuscire a dare vita ad un simile progetto dall'altissimo tasso artistico e qualitativo. Per l'edizione a 33 giri, Dischi Uappissimi e Agenda dei buoni propositi si sono affidati a Groove Dogma, piccola realtà discografica specializzata nella realizzazione di dischi in vinile a tiratura limitatissima, massimo 50 copie per intenderci.


L'edizione in vinile, progettata da Giuseppe Sciorsci, è un vero e proprio prodotto artigianale realizzato da Groove Dogma. I ragazzi di questa realtà, infatti, hanno sia inciso direttamente il vinile a mano, realizzando una quarantina di meravigliose copie in edizione trasparente, sia stampato ed incollato personalmente tutte le parti che compongono l'artwork di "Prima Danza". L'edizione in vinile di "Prima Danza" presenta il numero di catalogo DUA021 sulla costina della copertina, insieme al titolo e al nome dell'autore, mentre sul retro della cover sono indicate le tracce, con relativo minutaggio, e i ringraziamenti e i crediti a tutti coloro che hanno contribuito a far sì che un disco come "Prima Danza" potesse essere pubblicato.

All'interno di questa edizione, è presente anche un inserto con i testi delle canzoni e due fotografie, meravigliose, realizzate da Noemi Mirata, raffiguranti lo stessa silhouette dell'immagine di copertina, ma in ambientazioni leggermente differenti.


Se qualcuno avesse voglia di far propria una di queste meravigliose copie del vinile di "Prima Danza" e di sostenere direttamente Agenda dei buoni propositi, può trovare l'LP sul sito bandcamp dell'artista.

Fate presto, che stanno per finire!




Comentarios


LA NOSTRA NEWSLETTER

Grazie!

  • Bianco Instagram Icona
  • TikTok
  • Bianco Spotify Icona
  • Bianco YouTube Icona
  • Bianco Facebook Icon
  • Whatsapp
bottom of page