Pavia torna a splendere grazie alla prima edizione del Pavia Indie Festival - Live Report
- Edoardo Previti
- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 4 min
Quest'anno Pavia ha ospitato la prima edizione del Pavia Indie Festival, manifestazione completamente gratuita che tra il 13 e il 15 giugno ha animato due delle location più centrali e affascinanti della città lombarda, ossia Parco T. Sarti e Piazza del Carmine.

Organizzato dal Comune di Pavia, insieme all'associazione Kaboom e ai Downtown Studios, lo scopo di questa manifestazione era quello di offrire alla città una tre giorni musicale capace di coinvolgere il pubblico più eterogeneo possibile, dagli studenti universitari che affollano la città, fino ai signori anziani, passando per le famiglie con i bambini.
Noi di IndieVision abbiamo avuto il piacere, oltreché essere i media partner del festival, di seguire dal vivo la tre giorni musicale. Tre giornate dove Parco t. Sarti e Piazza del Carmine hanno ospitato il meglio della nuova scena emergente italiana e alcuni nomi storici del circuito indipendente italiano.
Venerdì 13 Giugno
Per esordire e presentarsi al mondo, il Pavia Indie Festival ha deciso di aprire i battenti venerdì 13 (contro ogni superstizione) presso la meravigliosa location di Parco T. Sarti.
I primi artisti ad esibirsi e ad inaugurare il festival sono stati Il Generatore di Tensione, duo made in Bologna, capace di far partire con il piede giusto, grazie ad un set entusiasmante, la manifestazione.
A seguire, gli spettatori del festival sono stati rapiti dall'energia tra ska e rock dei Materazi Future Club, una meteora impazzita e meravigliosa della scena indie italiana.
Per finire, Parco T. Sarti ha avuto il piacere di ospitare sul proprio palco la The Smoke Orchestra, progetto in giro da vent'anni capace di evolversi nel tempo e di incantare e trasportare in un'altra dimensione gli spettatori presenti grazie alle loro sonorità funk.
Sabato 14 Giugno
Dopo l'esordio a Parco T. Sarti, la seconda giornata del Pavia Indie Festival ha cambiato location, spostandosi nella centralissima Piazza del Carmine. La prima artista ad esibirsi in questa location, sormontata dalla maestosa chiesa del Carmine, è stata Gioia Lucia con la sua band. Nonostante sia il primo e vero tour in giro per la penisola di Lucia, la giovane cantautrice insieme alla sua super squadra di musicisti, è riuscita a tenere alla grande il palco e a trascinare tutto il pubblico all'interno del suo mondo musicale, personale ed autentico. Un immaginario perfetto sia per sfogarsi piangendo, sia per consumare le suole delle scarpe a furia di danzare sul ritmo travolgente di brani come "Disco Lucia" e "Morta d'Amore".
Dopo la performance di Gioia Lucia e il suo gruppo, tempo tecnico di fare il cambio palco ed ecco che sale sullo stage di Piazza del Carmine Il Mago del Gelato. Che dire, gruppo eccezionale composto da sette musicisti con la M maiuscola che in un'ora e un quarto di spettacolo è riuscito a rapire tutto il pubblico con le proprie canzoni estratte da "Maledetta Quella Notte"," Chi è Nicola Felpieri?", qualche improvvisazione e qualche inedito.
A chiudere la seconda serata del Pavia Indie Festival, ci pensano i Savana Funk.
Tra assoli di chitarra, linee di basso travolgenti ed una batteria ipnotica, lo storico gruppo della scena indie italiana regala un set che fa, ancora una volta, scatenare tutta Piazza del Carmine. I Savana sono riusciti a coinvolgere tutti i presenti, sia piccini che grandi, e a catapultarli in una dimensione dove la fanno da padrone atmosfere psichedeliche, afro funk e una voglia matta di lasciare a casa tutte le preoccupazioni e scatenarsi.
Domenica 15 Giugno
Dopo essere stati sfiorati da un diluvio di dimensioni bibliche, Piazza del Carmine si è pian piano preparata per ospitare la terza ed ultima serata del Pavia Indie Festival.
Ad aprire le danze è stata Gaia Banfi che sul palco ha portato dal vivo il suo album "La Maccaia". Non è stata una semplice esibizione, ma una vera e propria performance che ha incantato tutto il pubblico presente in piazza, trasportandolo nell'universo di Gaia, un immaginario fatto di sintetizzatori, campionamenti, melodie ipnotiche ed eteree.
Finita l'esibizione di Gaia, tempo di sistemare la strumentazione ed ecco che sale sul palco Giungla. Il suo concerto è stato un tripudio di chitarre elettriche, distorsioni, effetti che hanno fatto saltare e scatenare Piazza del Carmine e che hanno confermato, anche se non ce n'era bisogno, l'altissimo livello musicale di questa artista con la A maiuscola. Nota di merito per la formazione che ha accompagnato Giungla. Trio alla sola seconda esibizione insieme, ma così affiatato che sembravano reduci da anni di tournée insieme.
La serata e di conseguenza il festival, si è chiusa con i Mercanti di Liquore, storica band attiva da ormai trent'anni e che quest'anno è ritornata sulle scene con un nuovo disco "Non ci troverete mai". Il live dei Mercanti è stato, dalla prima fino all'ultima nota, coinvolgente. Grazie a sonorità folk rock e a canzoni di denuncia, il gruppo è riuscito a far breccia nel cuore di tutti gli spettatori, facendoli cantare a squarciagola e facendo capire quanto la musica debba anche continuare a raccontare, in maniera ironica o spietata, ciò che accade nel quotidiano.
Di ritorno in macchina verso Mantova, lungo il tragitto ho avuto modo di pensare a questo festival e sono arrivato alla conclusione che sono eventi come questo, gratuiti e capaci di coinvolgere il pubblico più ampio, a cui ci si dovrebbe aggrappare per far sì che la musica dal vivo possa tornare ad essere un modo per riunire la collettività.
Quindi, grazie al Pavia Indie Festival e a tutti quei festival sparsi per la penisola capaci di riunire, per uno o più giorni, centinaia se non migliaia di persone sotto un palco facendogli lasciare a casa le differenze, le preoccupazioni ed unendoli sotto il nome della musica.
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