Il Sabato del Vinile di oggi è dedicato all'interessantissimo "Boxe", primo album in studio di Giargo e i Baia Zaiana, pubblicato in maniera totalmente indipendente il 29 novembre 2024.

Giargo, nome d'arte di Giorgio Michele Longo, è un artista classe 1998 nato e cresciuto a Foggia ma ormai bolognese di adozione. Dopo aver mosso i primi passi musicali nella sua città natale, una volta arrivato nel capoluogo emiliano, il cantautore è riuscito a ritagliarsi uno spazio nella scena underground bolognese iniziando così a farsi un nome.
Infatti, grazie soprattutto alle sue esibizioni dal vivo, Giargo ha raccolto i primi riscontri positivi che gli hanno permesso di pubblicare alcuni singoli, l'EP "Amure" nel 2023, e di ottenere alcuni prestigiosi riconoscimenti come il Miglior Live a Special Stage 2023 o la segnalazione nella lista dei 100 nomi dell'anno 2023 stilata da Rockit.
Quasi contestualmente alla pubblicazione del suo primo EP, Giargo ha iniziato a lavorare con i Baia Zaiana, band composta da Francesco Bressan, Riccardo Delle Vedove, Giacomo Grande, Zeno Merlini, Roberto Panarotto e Federico Franciosi, con cui ha stretto sia un rapporto d'amicizia che professionale che si è consolidato con la registrazione delle dieci tracce che compongono "Boxe", tutte nate da demo chitarra e voce del cantautore, ri-arrangiate da questi meravigliosi musicisti.
In attesa dell'uscita del disco, avvenuta nel novembre del 2024, Giargo e i Baia Zaiana hanno continuato la loro intensa attività di live riscuotendo, ancora una volta, altri successi come la finale dell'edizione 2024 di Musica Contro Le Mafie e i premi alla Miglior Band Emergente al We Make Future Contest 2024 e alla Miglior Performance Live al Fonoprint Bologna Musica d'Autore.
"Boxe" è un album non etichettabile musicalmente perché le dieci canzoni di questo lavoro sono un mix di stimoli musicali e testuali. Questi stimoli provengono sia da esperienze personali, vissute in prima persona dagli artisti e raccontate alla perfezione della penna del cantautore foggiano, che da ascolti musicali vari ed esotici, provenienti dal lontano Brasile e dalla musica italiana del passato e non solo..
Da un punto di vista musicale, "Boxe" si muove tra richiami al funk italiano degli anni '70, su tutti quello di battistiana memoria, elementi legati al jazz mediterraneo, con un'occhio puntato sul Napoli sound, e sonorità jazz-funk brasiliane che sembrano essere uscite da un disco di Jorge Ben.
Questa varietà musicale, sapientemente mescolata che non cade mai nello scontato, si sposa alla perfezione con i testi ideati da Giargo a metà via tra l'italiano, il dialetto foggiano e il napoletano.
Infine, concentrandoci sui testi, nel modo di cantare e in qualche costruzione particolare, Giargo sembra aver volute rendere omaggio allo stile di alcuni grandi cantautori italiani del passato come, su tutti, Paolo Conte, Sergio Caputo, Franco Califano ed Enzo Jannacci.
In altre parole, più che un semplice disco, "Boxe" è un vero e proprio viaggio musicale costellato di amori felici, relazioni fugaci, momenti di malinconia e pioggia, sabati sera passati con gli amici e passeggiate tra quartieri popolari e lungomari.
Tutte queste suggestioni, evocate meravigliosamente dalla penna del cantautore, hanno come elemento in comune una forte sensazione di leggerezza e spensieratezza; queste sono due attitudini, modi di affrontare la vita che permettono di viaggiare, sia mentalmente che fisicamente, senza dover curarsi troppo delle responsabilità , godendosi fino in fondo ogni esperienza e vedendo nei momenti di noia, occasioni in cui dare sfogo alla propria indole creativa.
L'idea del viaggio tra sonorità , scenari e situazioni differenti si rispecchia anche nell'assemblaggio del disco non realizzato casualmente, ma pensato e progettato appositamente per dare un senso, logico e musicale, a "Boxe". Infatti, la tracklist è frutto di una scelta accurata fatta da Giargo e i Baia Zaiana che permette agli ascoltatori di calarsi al meglio all'interno di questo lavoro. Partendo da un Lato A dominato da sonorità jazz-funk dagli spensierati ritmi latini e carioca, si arriva ad un Lato B più mistico, oscuro e per certi versi malinconico, dove svolge un ruolo da protagonista la splendida corncie di Napoli, città dove il disco è stato realmente mixato, masterizzato e in parte registrato e dove ritorna a farsi sentire la leggerezza e spensieratezza che caratterizza tutte le canzoni del disco.
Lato A
Il viaggio di "Boxe" si apre con "Piaggio", brano che introduce l'ascoltatore nel mondo sonoro di Giargo e company, un mondo dove jazz, funk, canzone italiana e richiami alla musica brasiliana si mescolano alla perfezione. Nonostante la leggerezza emanata da questa traccia, grazie al suo sound e alle immagini quasi fotografiche che costellano il testo, nel modo di cantare dell'artista foggiano si sente una sfumatura di malinconia legata ai veri protagonisti del brano, ossia due innamorati che lentamente, tra una passeggiata in spiaggia, l'odore del mare e dei fritti, stanno iniziando a capire che ormai la loro storia sta per giungere ai titoli di coda.
La seconda traccia di questo lato è "Crescere", brano che sembra essere uscito da un disco brasiliano jazz-funk degli anni '70. In questa canzone, in una maniera meno velata, la sensazione di leggerezza e felicità si mescola alla malinconia derivante il dover crescere, creando così un mix che però, fa solo da sfondo al vero messaggio del brano. Infatti, in "Crescere" si parla della necessità di godersi a pieno le piccole cose della vita, senza lasciarsi trascinare a fondo o farsi buttare giù dalle responsabilità che porta con sé lo scorrere del tempo e dai ricordi dei momenti passati.
"Boxe" è il terzo brano dell'omonimo disco, nonché la mia traccia preferita di questo lato. Su una base funk incalzante e ridotta all'essenziale, che fin dall'inizio mi ha ricordato sia Battisti che Enzo Carella, Giargo canta di un sabato sera dove usciti con l'idea di divertirsi e, chi lo sa, di fare colpo su qualche ragazza, si viene continuamente fermati, bloccati dagli altri avventori del bar che, non curandosi della voglia di spensieratezza, non fanno atro che sfogarsi e liberarsi dalle proprie ansie. Come un pugile messo all'angolo, quindi, il protagonista di "Boxe" all'ennesima interruzione o all'ennesimo ascolto di uno sfogo personale, amareggiato si arrende, si toglie i guantoni, saluta tutti e abbandona il bar, facendoci però capire che, ultimamente, tutti i suoi sabati sera finiscono in questa maniera.
Come riuscire a sconfiggere l'amarezza dovuta all'ennesimo sabato sera andato male? A questa domanda, subito e sapientemente, rispondono Giargo e i Baia Zaiana mettendo come quarta traccia del Lato A "Buonasyra". Questa canzone, dall'aria scanzonata e bossa-nova, è un invito a celebrare i momenti di felicità che viviamo quotidianamente, come le birrette in compagnia con i propri amici o il tempo passato insieme alla persona che si ama tra film di Nanni Moretti e fotografie scattate da una vecchia Kodak, senza farsi disturbare dai pensieri intrusivi o dalle proprie ansie personali e lavorative. Infatti, se si dovesse lasciar spazio a questi pensieri negativi, queste situazioni si trasformerebbero in momenti di sfogo pieni di amarezza, capaci di rovinare questi rapporti.
"Basilico" è la canzone che chiude la prima parte del disco, nonché la prima parte del viaggio di Giargo e company. Questo brano, composto da una serie di immagini fortemente evocative e sensoriali sostenute da un ritmo carioca quasi carnevalesco, celebra ancora una volta la bellezza delle cose semplici e, per capirlo, basta solo chiudere gli occhi, mttersi le cuffiette o la puntina sul giradischi, e lasciarsi trasportare dalla voce di Giargo e della musica, ancora una volta eccezionale e curata nel minimo dettaglio, dei Baia Zaiana.
Lato B
"Malinconij" è la traccia che apre il Lato B di "Boxe". Fin dai primi secondi, si capisce che il viaggio della prima parte è ormai giunto al termine per lasciare spazio all'inizio di una nuova avventura dove, però, la spensieratezza sembra non essere l'unica protagonista. In questa canzone, il sound funk, jazz e gioioso che ha caratterizzato il Lato A viene per un attimo messo da parte e sostituito da sonorità più cupe. Dal punto di vista testuale Giargo racconta della malinconia che, senza volerlo e senza possibilità di essere arginata, accompagna quei momenti in cui per forza di cose si è da soli. Questa sensazione di amarezza e malinconia, però, non sfocia nella tristezza poiché il cantautore parla anche dell'antidoto per farsi sopraffare da questo sentimento, ossia il riuscire a condividere la propria solitudine, le proprie lacrime e le giornate uggiose con un'altra persona, come la persona che si ama.
Dopo l'aria malinconica e solitaria respirata nella canzone precedente, ecco "Miracolo", traccia che segna un punto di svolta nel viaggio cantato da Giargo e company e, forse, il pezzo musicalmente più intrigante dell'intero lavoro. Con questa canzone il cantautore sembra voler comunicare che per inseguire i propri sogni, a volte, è necessario cambiare aria; in questo caso, questa voglia di cambiare porta a Napoli, la metà ideale in cui andare per dare libero sfogo alla propria pulsione vitale e creativa.
Segue "Proemio", l'unico brano strumentale di "Boxe". Questo intermezzo, dove un pianoforte e un sax si mescolano al rumore del mare in lontananza, sembra evocare una passeggiata dall'aria cinematografica sul lungomare di Napoli, dove si è solo illuminati dalla luna e dalla tenue e lieve luce di una sigaretta accesa.
Dopo il momento strumentale ed intimo di "Proemio", ecco che Giargo e i Baia Zaiana ingranano la quinta grazie a "Dante", traccia in cui ritornano i ritmi latini, brasiliani trascinanti. Unico pezzo in cui è la voce di Giargo ad introdurre la sezione musicale, in questo brano si racconta, con un mix di italiano e napoletano, di una fuga d'amore di una coppia clandestina ambientata tra i vicoli dei quartieri napoletani. Nonostante questo weekend di passione finisca con un addio alla stazione, "Dante" è una vera e propria ode al godimento di quei momenti, di quella passione, senza dover pensare a che cosa il futuro riserverà .
Il Lato B e quindi "Boxe" si chiude con "Materassi", la mia canzone preferita di questa seconda parte. Questo intimo brano si regge totalmente sulla perfetta fusione tra due chitarre classiche e le voci di Giargo e Valentina Stoppani, artista già presente nei cori di "Miracolo" e "Crescere". "Materassi" è una dolce ed intima serenata da dedicare alla persona che si ama o si è capito d'amare per invitarla ad entrare nella propria vita.
"Boxe" è uscito il 29 novembre 2024 sia in digitale che in formato fisco. L'edizione in vinile, interamente autofinanziata e autoprodotta, è uscita per 47011 Records in una tiratura limitata di sole 200 copie, disponibili sul sito bandcamp dell'artista e ai suoi concerti, e si caratterizza per la presenza del codice identificativo, BZ001, sull'etichetta e sulla costina laterale. Oltre ad essere stata incisa alla perfezione, l'artwork dell'edizione fisica presenta una copertina stampata su cartone ruvido, abbastanza pesante, dove nella parte davanti è rafigurata l'immagine di copertina di "Boxe", mentre nella parte posteriore una foto di Giargo sfocata fa da sfondo al titolo del disco, alla tracklist e ai ringraziamenti e ai crediti che citano tutte le persone che hanno contribuito alla nascita di "Boxe".
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