Abbiamo chiesto a ChatGPT di fingersi Willie Peyote. Ecco com'è andata!

EcceNico
11 giu
Tempo di lettura: 2 min

Non facciamo che chiederci se e quali lavori saranno sostituiti dall'avvento dell'IA generativa e dei vari chatbot intelligenti sulla scia del celeberrimo ChatGPT, ed eccoci quindi a rispondere oggi alla domanda immediatamente successiva che viene in mente a tutti quando siamo in tema: ChatGPT potrebbe arrivare a sostituire Willie Peyote (o qualsiasi sia il nostro artista preferito)?

Ed è nata così l'idea, per la nostra intervista, di affiancare al Willie in carne ed ossa la sua versione artificiale, debitamente istruita tramite un prompt specifico, per pensare e rispondere come Willie Peyote, il tutto mentre il vero Willie faceva da giudice sul tasso di autenticità del suo alter ego. Ne è nato un confronto molto interessante, dai risvolti decisamente interessanti.

Terreno di battaglia è stato in primis il suo nuovo singolo, "Next", che affronta la spinosa questione della mercificazione del mercato dell'amore dentro e fuori dalle dating app: una deriva sempre più spietata e performance-oriented mutuata dai più tossici corridoi di una società di consulenze e che oggi governa anche i primi appuntamenti e le loro stereotipate domande da clichè. Si è parlato anche delle sue paure, ambizioni, della sua vita personale e di attualità, e in tutti questi ambiti non è stato sempre facile decidere quale delle versioni delle risposte fosse autenticamente Williepeyotesca.

Nell'attesa quindi di sentirlo suonare live nel suo attesissimo “GRAZIE MA NO GRAZIE TOUR - ESTATE 2025”, in partenza questo 25 giugno da Collegno (TO), vi lasciamo alla visione di questa intervista sperimentale, sicuramente la prima di una lunga serie!