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MIXER - i consigli di marzo: dal podcast di Dutch Nazari e Burbank a Zerocalcare

Inauguriamo oggi una nuova rubrica. Il goal di IndieVision è sì portare la musica di qualità nelle case, nelle cuffie e nelle auto di chi ci legge, ma anche intrattenere con approfondimenti, consigli, interviste, rubriche e quant'altro. Da oggi, ogni mese, attraverso la nostra nuova rubrica "MIXER" vi consiglieremo "cose" (ad esempio film, serie tv, libri, podcast ed altro) accomunate dall'essere particolarmente interessanti. La rubrica sarà estremamente dinamica e saremo aperti a consigli anche da parte di chi ci legge. Possa piacerci o meno, ricorderemo questo mese come il mese nel quale la guerra si è avvicinata maggiormente al nostro mondo, alla nostra cultura. Per questo, con l'augurio che quando pubblicheremo l'articolo di "MIXER" del mese prossimo quello che sta accadendo in Ucraina possa essere solo un agghiacciante ricordo, abbiamo deciso di "restare leggeri": nel clima di tensione, inevitabile, ahinoi, che stiamo vivendo, può essere necessario anche staccare un attimo, isolarsi ed immergersi in ascolti, letture e/o visioni un pochino più rilassanti e, perché no, anche divertenti.


PODCAST: "COSA PREFERIRESTI", Dutch Nazari e Alessandro Burbank


Avete presente quando siete al bar con gli amici davanti alla vostra IPA o Stout di fiducia e alle patatine roventi, quando il burlone della compagnia vi sottopone i soliti quesiti insensati e si sta magari a discuterne per ore? Il rapper Dutch Nazari e il poeta Alessandro Burbank, già squadra vincente con lo show "A una metrica distanza" portato dal vivo nell'estate 2020, fanno bingo con un podcast freschissimo che però ti tiene incollato alle cuffiette e ti fa ridere come un deficiente con la gente in strada che ti guarda male (esperienza personale). Poi magari fateci sapere quali sono le vostre opinioni in merito a domande quali:

"Preferiresti essere uno squalo che sa anche volare o un gabbiano che sa anche nuotare? Preferiresti avere il potere di depilare le persone con lo sguardo o di renderti invisibile ai felini?"

SERIE: "The Good Place", 2016-2020 (Fremulon, 3 Arts Entertainment, Universal Television)


Di serie comedy ormai il mercato ne è saturo e chi le produce non fa nemmeno più finta di nascondere la cosa: ne fanno di ogni tipo e di ogni qualità, ma la maggior parte lascia a desiderare. Quelle fatte bene invece diventano o super mainstream e quindi base per ogni sorta di meme o di nicchia: "The Good Place" fa parte della seconda categoria e non per niente la qualità è alta visto che è stata creata da Micheal Shur, il padre anche di altri capolavori a puntate quali "The Office", "Parks and Recreation" e "Brooklyn Nine-Nine". "The Good Place" ha come scopo non solo farci ridere ma anche riflettere perché mischia con sapienza e una dose di maestria la comicità con la filosofia: così insieme ad Eleanor (interpretata dalla già amata Veronica Mars, Kristen Bell) e ai suoi compagni di viaggio impareremo ad essere eticamente più buoni…per poterlo rinfacciare agli amici, concludendo con “ya basic!”. Sono quattro stagioni, niente di impegnativo ma guardatelo in inglese, fidatevi. La visione è possibile su lo potete vedere su Netflix, Tim Vision e Amazon Prime.

"Tu sbagli, provi qualcos'altro e sbagli ancora e ancora. Sbagli mille volte e continui a provarci perchè forse la milleunesima idea potrebbe funzionare."

FILM: "Chiedimi se sono felice", 2000 (Medusa Film)


Se vi state chiedendo “perché?”, la domanda vera è “perché no?”: “Chiedimi se sono felice” e “Tre uomini e una gamba” sono due grandi classici del cinema di fine anni novanta ed inizio duemila che hanno formato tutti i millennial e gli appartenenti alla gen-z che hanno sorelle e fratelli più grandi. Aldo Giovanni e Giacomo raccontano una storia che potrebbe succedere ad ognuno di noi da un momento all’altro, raccontano la vita con l’ironia e comicità che li ha resi famosi nella Milano del 1997. Se non l’avete mai visto correte a recuperarlo. Se l’avete già visto, rivedetelo. Quale momento migliore di questo poi per chiedersi se si è felici, no? Lo trovate su Netflix, Disney+ e Amazon Prime.



GRAPHIC NOVEL: "Dimentica il mio nome", Zerocalcare, 2014 (BAO Publishing)


Ve lo dico senza vergogna: “Dimentica il mio nome” di Zerocalcare è la mia sua opera preferita e -ironicamente- una delle poche che non possiedo. È una graphic novel di Calcare che mi fa impazzire: mischia la realtà con il fantasy così bene da risucchiarti dentro i disegni e la trama (più di come ci riesca di solito, ndr) da farti dimenticare cosa ti circonda per poi lasciarti diverso, cambiato ma in meglio. È in questa rubrica perché lo consiglio a chiunque da anni e in pochi mi hanno dato retta, ma chi l’ha fatto è tornat* per ringraziarmi.


ALBUM: "Il Padrone della Festa" - Fabi Silvestri Gazzè (2014)


La gioia di quando la riproduzione casuale di Spotify riesce a colpire nel segno regalandoti il ricordo di un album uscito già otto anni fa, di un super-gruppo composto da tre penne italiane di alto calibro: Fabi, Silvestri e Gazzè. Le tre voci si fondono con grande accortezza in un album delicato che è entrato a far parte di quel cantautorato più puro e vero a cui si possa aspirare. Un disco unico nato a seguito di un viaggio in Africa dei tre cantautori, che hanno poi portato in giro prima nei palasport italiani e poi su alcuni palchi di varie nazioni europee. "Il padrone della festa" è un album leggero e ben equilibrato, in cui è facile giocare a riconoscere i vari contributi del passato musicale dei tre autori nel corso delle dodici tracce, ognuna con il proprio stile ben delineato. Un album sicuramente da riscoprire per chi come me nel 2014 non gli ha dato la giusta importanza.




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