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Le luci della centrale elettrica - live @ Auditorium di Milano, 10-12-18 - Racconto e Video

Lunedì siamo andati a vedere LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA per l’ultima volta. Raccontare questo concerto a chi non c’era, e le emozioni che si sono provate, risulta davvero difficile. Si è concluso un ciclo di dieci anni di un progetto nato all’improvviso e che si è evoluto nel tempo. Vasco Brondi è ed è stato un punto d’appoggio in questi anni zero, ha scritto e cantato i sentimenti di una generazione. Durante la serata, in un teatro di Milano, il pubblico si è immerso nelle immagini evocative dei suoi testi, dei viaggi di 40 km, tra Ferrara, l’Emilia e la Luna; ognuno di noi ha cercato di proteggersi dai venti freddi e dai migliori anni, in questi periodi neri spettacolari, che Vasco è riuscito sempre a descrivere in maniera diretta, arrivando a tutti i cuori dei fan. C’è stato, inoltre, un omaggio ai CCCP, con il brano "Amandoti", presente nella raccolta “Tra la via Lattea e la via Emilia”, e la ripresa di testi letterari per accompagnare le canzoni.

Tra le lettere d'amore scritte a computer sui tuoi discorsi metafisici, all'asfalto da rifare per quando tornerai dall'estero, Vasco ci riporta indietro nel tempo presentandoci i suoi primi successi, arrivando così, quasi ad urlare, "Andiamo a vedere le Luci della Centrale Elettrica", proponendo il brano decennale "Piromani". Con una cassa dritta nell'anima, citando il suo ultimo singolo "Mistica", si ritorna nel presente, con delle ballate con un impianto musicale dall'attitudine etnica, dove si fa un viaggio "Nel Profondo Veneto", attraverso esercizi per la respirazione, illudendosi, ballando stando fermi e provando a fare caso a quando si è felici. Qui vi presentiamo il video in chiusura del concerto, dove Vasco e la sua orchestra si sono esibiti in acustico con “Questo scontro tranquillo”. "Parlami della canzoni che escono dagli edifici, dei nostri sogni assurdi che si sono avverati"



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