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La geografia del buio: addentrarsi nel dolore di Michele Bravi

A distanza di quattro anni da "Anime di carta", Michele Bravi torna con un progetto musicale profondamente diverso da tutta la produzione precedente: "La geografia del buio" prodotto da Francesco "Katoo" Catitti.

Questo album è una grande riflessione sul dolore che nasce due anni fa, quando il cantante ha ricominciato a parlare dopo un grande dolore che gli ha stravolto la vita.


"La geografia del buio" è il disegno di un labirinto, una storia che serve a vivere nel buio.

"Il dolore non va giudicato, ma è un fatto. Una casa senza luce e senza finestre. Io quella casa ho imparato ad abitarla, ad arredarla e a viverci. Questa casa è diventata queste 10 canzoni ."

Il cantante spera che questo disco possa aiutare qualcuno ad uscire da un buio di cui non riesce a liberarsi. Ci tiene a specificare quanto sia essenziale la terapia, ma allo stesso tempo vuole sottolineare quanto sia importante ascoltare e sentire il proprio corpo.

" La terapia ha dato una casa al dolore mi ha dato le parole per disegnare quel labirinto."

L'album ruota intorno a due elementi basilari: la voce e il pianoforte.

Queste voci suonano come un corpo vivo. Dal piano doveva provenire un suono non perfetto, un piano che avesse una storia, una vita vissuta.

E' stato scelto un pianoforte verticale di inizio 900, molto difficile da suonare a causa di problemi di tasti e di meccanica. E' stato suonato il corpo del pianoforte grazie alla maestria di Andrea Manzoni.

Il cantante descrive il suo nuovo lavoro come un album casalingo, registrato quasi interamente nel salotto di Francesco Calitti e solo nella parte finale ha incontrato uno studio di registrazione.

Questo disco è un duetto costante tra lui e il silenzio. Ha avuto il coraggio di aggiungere dei momenti vuoti all'interno dell'album. Vuole che il disco potesse essere letto in due modi: attraverso la parte melodica ed evocativa della voce e attraverso cose nascoste.

"Il corpo del disco volevo che fosse un corpo vivo. Volevo che nella registrazione si sentisse lo scricchiolio della sedia, il respiro di Andrea, il frigorifero, tutti quei suoni quotidiani."

Oltre a narrare questo viaggio nel dolore "La geografia del buio" è un album d'amore nato da una promessa fatta a colui che l'ha aiutato condividendo il suo dolore e che alla stesso tempo l'ha reso libero di amare.



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