top of page

Il nuovo album dei Boschi Bruciano, un mondo senza "Riserve" - Recensione

Se non sono questi gli anni belli li renderemo tali racchiudendoli in otto pezzi rock: citiamo parzialmente “Saranno altri”, la seconda traccia del nuovo album dei Boschi Bruciano, “Riserve”, per raccontarlo.


La band, da poco diventata duo, lo scorso 24 marzo ha pubblicato per Bianca Dischi un vero e proprio lucido spaccato di realtà. La spontaneità del rock si unisce ad un’accurata e razionale analisi dei fenomeni sociali che portano ad una pandemia più dilagante di quella da Covid: l’infezione da senso di inadeguatezza e di frustrazione. In mezzo alla narrazione della propria sofferenza si camuffa una forte invettiva. “Riserve” non è un lamento, un racconto doloroso fine a sé stesso, ma il motto dei ragazzi “Km Zero” cha hanno smesso di colpevolizzarsi, che hanno riconosciuto la natura collettiva del proprio tormento. “Riserve” è un inno che si discosta anche dalla vanità della retorica del cantautorato e del rock impegnato, diventata anch’essa schiava dei sofismi.



I Boschi Bruciano hanno una scrittura pura e concreta, che non ha nulla di dimostrare, ma tutto da contestare. Per quanto non sia un disco ironico, “Riserve” sembra ridicolizzare la performance, l’americanismo e tutti gli altri miti che ci relegano ad uno stato di infinita tristezza, alla “sensazione di essere una busta di plastica”. In “Rock ‘n Roll” cantano “Vuoi salvarmi? Allora versami da bere”. Ecco, il gruppo piemontese disseta una buona fetta della propria generazione emancipandola dall’abitudine alla noia, gettando delle buone basi anche per quelle future.


L’album è molto omogeneo sia dal punto di vista tematico che sonoro, un unico blocco coerente che non risulta mai monotono: l’attenzione si mantiene sempre alta. Sono molti gli artisti che mischiano le “schitarrate” all’elettronica, ma i Boschi Bruciano creano un equilibrio perfetto e originale, frutto di numerose ed evidenti ore passate in sala prove. È una band matura, che si appoggia alle sue influenze, ma anche e soprattutto alle proprie gambe.


Abbiamo iniziato riprendendo “Saranno altri” e concludiamo citando “Supero ogni limite”, la quinta traccia: perché ascoltare quest'album? Perché l’energia e la qualità di “Riserve” danno al rock italiano “Un buon motivo per resistere”.



bottom of page