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Diamine: "Ogni canzone ha il suo demone" -Intervista

Tra gli artisti più interessanti di questo periodo c'è Dianime, il duo electro-pop romano di Maciste Dischi.

Il primo maggio è uscito il loro album di debutto "Che Diamine", un album travolgente anticipato dai singoli "Bolle di Sapone", "Ma di che", "Isolamento" e "Via del macello".

Abbiamo avuto l'occasione di fargli qualche domanda !



Ciao ragazzi! Prima di tutto vorrei congratularmi con voi per il vostro album. "CHE DIAMINE" è un album molto diverso rispetto alle ultime uscite di questo periodo, sia dal punto di vista della scrittura che delle sonorità. Come vi siete conosciuti e perché avete scelto il nome "Diamine"?

Grazie mille. Io e Nico siamo amici dalle scuole medie, io suono il basso e lui la batteria. Ci siamo visti nel corso degl’anni per parlare di musica e per qualche jam session ma non avevamo mai avuto un progetto comune fino ad ora.

Diamine è un’esclamazione quindi una parola dello stupore e un rafforzativo per il titolo di ogni canzone. “Accipicchia” non avrebbe suonato altrettanto bene. Il suo utilizzo antico poi ci riporta a qualcosa di solenne mentre l’uso moderno è per lo più fumettistico. Una parola affascinante.

Come nasce il vostro stile?

Noi ci siamo dati una parola fondamentale entro la quale esprimerci: l’essenziale. Inoltre immaginiamo ogni volta le storie delle nostre canzoni in un tempo futuro, immaginando anche ascoltatori dal futuro. Ovviamente tutto influisce e tutto ha influito sul nostro stile, è sempre un discorso aperto

Molto curiosa è la scelta della data di pubblicazione dell'album: Il primo maggio. Data molto importante che ricorda le lotte per i diritti dei lavoratori.

In questo periodo di crisi, il settore dell'intrattenimento è tra i più colpiti a causa del virus e purtroppo non riceve la giusta attenzione da parte del governo. Cosa ne pensate a riguardo e perché avete scelto questa data simbolica?

Avevamo scelto già questa data per l’uscita del disco e abbiamo deciso di rispettarla, il virus ci tiene in casa ma la mente intanto se ne può andare dove vuole. Quindi perché no?

Ascoltando i brani del vostro disco è presente questo senso di incertezza nei confronti della vita. Quanto può essere utile l'incertezza nella vita quotidiana?

L’incertezza è utile per tenere sveglio il proprio senso critico senza il quale siamo tutti delle bandiere al vento. Bisogna avere cura delle proprie idee che inoltre determinano poi la produzione chimica nel nostro corpo. La mente è molto pericolosa: le idee che mettiamo da parte come comprovate diventano idee pigre, miti. Bisogna tener presente che il benessere ci dice di muoverci secondo necessità e se siamo legati di più a delle convinzioni che alla vita non abbiamo l’elasticità che ci serve per pensare in modo davvero utile. L’incertezza inoltre, che ci fa molta paura, è uno stato in cui tutti ci ritroviamo perché non possiamo sapere cosa accadrà domani e neanche come domani penseremo di oggi. Saper vivere nell’incertezza quindi è saper vivere, camminare su questo filo rinnova l’intensità dei nostri paesaggi

Come in ogni album che si rispetti, non può mancare la presenza di quel sentimento che è molto caro a tutti: L'amore.

Cos'è per voi l'amore?

Risentendo il disco ci si rende conto che si parla o d’amore o della sua mancanza. Questo entusiasmo che non entra in nessuna parola ma che le abita tutte non si lascia de-finire. Non parliamo d’amore come lui parla di noi, vivendo della nostra follia parla un altro linguaggio.Riusciamo a dire infatti cose come “tu mi fai impazzire” oppure “si, lo so ma non posso farci niente”. Non si esce da una storia d’amore così come ci si è entrati e questo lo rende in tutti i casi un’esperienza generativa. Parlare d’amore non sarà mai soddisfacente, l’amore è azione, l’amore si fa

C'è una canzone nell'album a cui siete più affezionati?

“Chiunque tu sia” è un brano che continua a tenerci in alto

Nel vostro ultimo post ringraziate i vostri demoni? Quali sono i demoni di Diamine?

“La felicità è la realizzazione del proprio demone secondo misura” dicevano gli antichi greci. Il demone è per noi quello che tu sei chiamato a fare, il raggiungimento della tua unicità, la tua vocazione primaria. Ogni canzone ha il suo demone e noi dobbiamo solo aprire le gabbie senza troppo interferire

Come state passando l'isolamento e cosa farete appena avrete la possibilità di muovervi?

Cerchiamo di rendere più accoglienti le nostre case e le nostre idee. Quando si potrà faremo cose semplici come andare al mare, girare con la moto, uccidere Gno di Maciste Dischi. Cose semplici.




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