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Brunori SAS live @ Assago Forum (Milano) - Photoreportage

Quando penso a Brunori mi viene in mente di quella volta in cui lo ascoltai per la prima volta. Ero su di un bus sovraffollato che sfrecciava impavido tra gli stretti e tortuosi tornanti della costiera amalfitana, con la stessa leggerezza con cui un gabbiano plana sicuro tra le onde di un mare mosso e spumoso.



Sedevo affianco un'anziana signora secondo la quale assomigliavo moltissimo a suo nipote. Mi stava ammorbando a tal punto con i suoi ricordi non richiesti di quel nipote ormai cresciuto che dovetti fingere di star male per le curve pur di farla tacere. Sfilai le cuffie dal mio zaino e avvia la riproduzione dell'unico album che avessi salvato per l'ascolto offline sul mio telefono e mi lasciai trascinare in un vortice di emozioni e pensieri finora inedito. Ero probabilmente ai primi anni di liceo, iniziavo a vivere la vita con quella consapevolezza di adolescente a cui hanno appena sciolto il guinzaglio per la prima volta, e Dario Brunori era lì a battezzare la mia ritrovata vita nuova.


Da allora e fino allo scorso 6 maggio, per una serie inspiegabilmente improbabile di coincidenze, non ero mai riuscito a sentire Dario live. Potete immaginare allora che sapore avesse la data milanese al Forum di Assago per me.


A far da cassa di risonanza all'impianto indubbiamente portentoso della location ci ha pensato un pubblico tra i più affezionati che abbia mai visto finora. Trasversale su fasce d'età molto distanti tra loro, tutte accomunate però da una affezione maniacale a qualsiasi brano sia capitato in scaletta. Conoscevano ogni brano, ogni pausa, ogni parola. Ovunque guardassi c'erano facce entusiaste e occhi lucidi, e la mia di faccia non faceva eccezione. Aver inserito in scaletta brani come "Come stai", "Lei, lui, Firenze", "Kurt Cobain", oltre ai successi più recenti, ha catapultato il pubblico indietro di decenni con la memoria e chissà quali persone, quali luoghi, quali lacrime, e tutto ciò si avvertiva palpabile nell'aria. Tornare indietro ad anni così tranquilli ed innocui è stata l'evasione perfetta per questi tempi difficili.


Foto a cura di @eccenico.

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