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YTAM ci apre le porte del suo "Hotel Corallo" - Intervista

Lo scorso 27 ottobre è uscito per Columbia Records/Nigiri il nuovo album del cantautore bresciano YTAM, dal nome "Hotel Corallo".

A metà tra realtà e immaginazione, l'album tocca temi attuali come il riuscire a trovare un proprio posto nel mondo per chi ha tra i venti e trent'anni al giorno d'oggi, o ancora riflessioni sull'amore vitale ed elettrizzante, ma anche della voglia di vivere e di uscire dalla propria comfort zone per cercare nuove emozioni altrove. Le produzioni di okgiorgio e gli arrangiamenti dei brani giocano con il sapore degli anni '60/'70 e del rock'n'roll, rivisitato in chiave moderna: l'album è un vero concentrato di nostalgia e invenzioni e già dal nome ci immaginiamo seduti su una spiaggia davanti al mare e con l'albergo alle spalle, in una qualsiasi domenica italiana. Dalle aperture dei concerti dei Pinguini Tattici Nucleari, alla casualità della scelta del titolo del suo album, siamo entrati stanza per stanza nell'Hotel Corallo di YTAM.


"Hotel Corallo è un viaggio che ha come destinazione la meta dei sogni, un posto in fondo al mare dove tutto è possibile, a metà tra la realtà e l’immaginazione. Raggiungere l’Hotel Corallo ha un prezzo, il tema ricorrente del disco ruota attorno al cambiamento e alla voglia di uscire, abbandonare l’acquario sicuro in cui siamo abituati a vivere e buttarsi in un mare che è incuriosisce e fa paura allo stesso tempo"


Ciao Ytam e benvenuto su IndieVision! Accompagnaci all'interno del tuo “Hotel Corallo”, tuo ultimo disco uscito lo scorso 27 ottobre. Come nasce e dove si trova questo hotel?

Hotel Corallo è un viaggio nato all'incirca un anno fa, dopo il mio primo ep "Drama Compilation", in un momento in cui desideravo crescere sotto diversi punti di vista. Sentivo la necessità di scoprire cose nuove e per farlo avevo bisogno di abbandonare un po 'di certezze che mi avevano da sempre accompagnato per partire alla ricerca di un posto che facesse al caso mio, nel profondo del mare.


Il filo di Arianna del disco è la voglia di cambiamento e il voler uscire dalla propria comfort zone. Da dove parte, secondo te, il cambiamento?

Il cambiamento è una caratteristica umana alla fine, soltanto che di solito avviene lentamente e non ce ne rendiamo conto. Ho sempre bisogno di cercare nuovi stimoli in generale, e mi succede spesso di sentire la necessità di cambiare qualcosa. A un certo punto mi sono reso conto di voler fare determinate cose nella mia vita, scoprire nuovi posti, fare esperienze diverse: non potevo più sopportare di stare nel mio acquario, così mi sono fatto forza e sono partito alla ricerca dell’Hotel Corallo!


L’ultima volta che sei uscito dalla tua comfort zone in che occasione è avvenuto?

L’ultima volta penso sia stato quando ho lasciato il mio vecchio lavoro per inseguire il mio sogno. Non era male come posto, ma non era compatibile con la mia natura e restare in quella dimensione mi faceva sentire come se stessi sprecando tutte le mie energie e il mio tempo.


Il sound del disco è un mix che ricorda gli anni 60/70 con un occhio al mondo dell’elettronico. Dove nasce questo equilibrio di suoni?

Il sound del disco è il frutto di una grande quantità di esperimenti fatti in studio con il mio produttore okgiorgio nell'arco di un anno, ma guardando più in profondità credo sia anche l’insieme del risultato di 3 anni di lavoro con lui e della mia passione per la cultura rock/pop e del cinema di quell'epoca.


Nostalgia e nuovi inizi: come vivi il confronto con queste emozioni?

E’ un paradosso ma penso ma credo di essere sia un po' nostalgico che amante di nuovi inizi allo stesso tempo. Ciclicamente cerco ispirazione in cose nuove, mi piace scoprire nuovi scenari di continuo.


“Elettrico” è la prima canzone scritta dell’album ed ha una carica ed energia molto forti. Da dove nasce?

Elettrico è il risultato di un estate indimenticabile. L’anno scorso ho avuto la fortuna di fare delle esperienze che mai nella mia vita avrei pensato di poter fare, aprire i concerti dei Pinguini Tattici Nucleari è un ricordo indelebile che porterò sempre con me. Quei momenti mi hanno dato una carica assurda, che mi hanno portato a scrivere questa canzone.


Dopo essere stati in questo hotel particolare, cosa vorresti lasciare a chi è venuto a farti visita?

Mi piacerebbe aver trasmesso la voglia di scoprire posti nuovi, di lasciarsi trasportare dalle onde. Io in prima persona ho avuto paura di fare dei cambiamenti importanti, alcuni li dovrò ancora fare probabilmente, ma alla fine credo sia proprio quello il bello. Nel bene e nel male ho scoperto che la soluzione a tutti i problemi è cercare di vivere la vita sempre al massimo.


Per salutarci raccontaci qualche aneddoto legato al periodo di scrittura dell’album, una curiosità o spoiler!

Ho passato più di un mese per trovare il titolo del disco, non ne andava mai bene uno. Un giorno ero al mare (in un posto che frequento da sempre, fin da quando ero piccolo) e casualmente mentre stavo tornando a casa, guardando alcune foto scattate nel pomeriggio, alzo lo sguardo e noto questo Hotel Corallo, con una insegna gigante, a cui non avevo mai fatto caso prima di allora. Avevo la risposta sotto il naso per anni, ma solo in quel momento tutto è diventato più chiaro. Da questo disco in poi la smetto di spaccarmi la testa per un titolo, promesso!




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