top of page

Ricerca sonora costante e voglia di spaccare. I Guatemala sono "Bravi tutti" - Intervista

2021: La partecipazione al Reset Festival di Torino, cantando insieme a Margherita Vicario.

2022: La partecipazione al Cinzella Festival.

2023: Esibizione allo stadio San Nicola di Bari durante un match di Serie B.

2023: Partecipazione al Primavera Sound di Barcellona.

Prossimamente: Alcune date live in Spagna grazie al supporto della regione Puglia.


Di roba da flexare ne hanno, se pensate che i Guatemala suonano insieme solamente dal 2018. Ma la loro musica va oltre i riconoscimenti: la band pugliese è una fucina dove si scrive tutti insieme, si produce tutti insieme, e ci si diverte tanto.


Come quella volta in cui dovevano suonare a Bari, ma a causa maltempo si sono ritrovati a casa di un membro della band a registrare "Bravi tutti", title track del loro primo album in uscita domani 20 ottobre. Una canzone che arriva dopo una ricerca sonora costante, unita "all'importanza di ritrovare sé stessi e la propria autostima, attraverso il contatto e la collaborazione con gli altri"


È proprio per questo motivo che non vi ho presentato Claudio, Cristiana, Mirko, Roberto e Francesco. Perchè loro sono un tutt'uno, nella scrittura dei testi come nella composizione musicale. Nelle gioie come nei dolori. In salute e malattia. E se l'unione fa la forza, loro ne hanno da vendere in tutti i supermercati.


"Grazie alla collaborazione con gli altri è possibile ritrovare la lista della spesa"


Come vi siete conosciuti e come avete iniziato a fare musica insieme?

I Guatemala nascono nel 2018. Siamo tutti studenti universitari, viviamo a Bari, e ci siamo conosciuti durante una serata. Da lì è iniziato tutto per gioco, abbiamo iniziato a suonare in qualche locale, finché la cosa non è diventata più seria. E qualche mese fa, abbiamo suonato Primavera Sound di Barcellona.


Che esperienza è stata il Primavera Sound?

(Mirko) È stata un’esperienza assurda. La cosa che ci ha colpito di più è stato il pubblico, che in questi festival internazionali è interessato a tutti gli artisti. Ci siamo resi conto che c’è un’attenzione alla musica che non avevamo mai visto. Abbiamo ricevuto tantissimi feedback sulla nostra musica, è stato veramente costruttivo.


Sempre nel 2023 vi siete esibiti allo stadio San Nicola di Bari con “San Cataldo”. Immagino l'emozione di suonare in uno stadio!

(Mirko) È stato fantastico innanzitutto perché abbiamo visto Buffon dal vivo. Per il resto, è stato molto particolare. Era pieno di gente, perciò eravamo un po’ intimoriti. Non sapevamo che approccio avrebbe avuto nei nostri confronti. Però in realtà è stato bellissimo. L’emozione di suonare nello stadio della nostra città è stata impagabile. Nonostante non siamo tutti di Bari, abbiamo un forte attaccamento alla scena barese, dove ci esprimiamo al meglio. E poi, ascoltare la nostra musica sparata dagli altoparlanti dello stadio è stata magia pura.


Come mai la scelta di questo nome?

(Cristiana) Guatemala nasce da un’idea di Claudio, il bassista. Noi lo prendiamo in giro e diciamo che ha il fetish per la geografia, perché sfoglia l’atlante in continuazione. Lui aveva scritto un pezzo che si chiamava proprio “Guatemala”. Quando ci siamo ritrovati a dover scegliere un nome vero, abbiamo voluto ricordare questo pezzo che non era stato completato. Dato che anche noi non ci sentiamo ancora completi.

(Mirko) La difficoltà nel trovare una quadra per questo brano è un esempio della nostra ricerca sonora e di completezza, che è costante. Possiamo finalmente dire che questo pezzo è stato completato, e sarà l’outro del nostro primo disco!


Siete tutti autori di testi e musica. Come gestite il vostro processo di scrittura? Immagino non sia facile scrivere in 5.

(Mirko) È un vero e proprio matrimonio d’intenti. Lo gestiamo in vari modi, nel senso che a volte qualcuno arriva già con un’idea, poi lo sviluppiamo tutti insieme. a volte, invece, decidiamo di fare un percorso tutti insieme in studio, e “Bravi tutti” è nata proprio così. Scriverla è stata un’esperienza profonda, anche conflittuale, ma sicuramente formativa.


Quali sono i vostri ascolti, a chi vi ispirate?

(Mirko) I nostri ascolti sono basati soprattutto sul disco che abbiamo fatto. Cerchiamo ispirazione continua, perciò all’interno delle nostre playlist troverai brani aggressivi, simili a “Messaggio”, e brani più funk, come per esempio Tom Misch. Poi ci sono tante influenze italiane, come i Subsonica e i 99 Posse, ma anche un po’ di rap.


Personalmente vi ho conosciuto con “Messaggio”, uscita quest'anno. A mio parere è una hit. Parlatemi di questo brano e se c’è un messaggio specifico che volete dare con la vostra musica?

(Mirko) “Messaggio” l’abbiamo scritta in pochissimo tempo, nel momento in cui uno di noi, non diremo chi, ha ricevuto un messaggio su whatsapp, in cui era stato scaricato. Questo brano, una volta entrati in sala prove, ha avuto una trasformazione continua.

(Cristiana) Addirittura, la parte finale del brano l’abbiamo cambiata durante il soundcheck di un live.

(Mirko) È vero! Alla fine, il messaggio di quel brano ha a che fare con l’autoconsapevolezza. Siamo dei giovani adulti che stanno provando a capire la vita e il mondo. In questo brano abbiamo analizzato l’aspetto sentimentale del superare un trauma.


Uno dei vostri primi lavori è stato “Cioccolato”, uscito nel 2020. Un brano che mi ha colpito subito. Di cosa parla?

(Cristiana) “Cioccolato” è nata durante una jam session a casa mia, molto silenziosa però, dato che era abbastanza tardi. E così abbiamo scritto il pezzo, che parla di tutte le bugie che la gente di solito si dice. È un pezzo difficile, ma anche qui entra in gioco l’autoconsapevolezza. Infatti, alla fine della canzone parliamo di come serva spogliarsi per accettarsi veramente. E il titolo riguarda tutti i beni materiali in cui ti rifugi per stare meglio.


Abbiamo parlato di 2020 e di 2023, facciamo un salto nel mezzo: nel 2022 è uscita “Tisane e tè”, un brano molto interessante, soprattutto per l’inserimento delle parti “parlate” che assomigliano alle canzoni di Jovanotti o Daniele Silvestri, com’è nato questo pezzo?

(Cristiana) Questo pezzo è nato in una stanzetta, poi, tramite il solito “processo Guatemala”, il pezzo è stato cambiato varie volte durante le prove. Avevamo un problema con questo pezzo: il ritornello non ci piaceva mai. Non c’era verso.

(Mirko) Sì, proprio l’altro giorno stavo pensando al momento in cui Cristiana cantò il ritornello citando tisane e thè. E poi mi sono detto “cazzo, Cristiana è proprio brava a fare i ritornelli!”.

(Cristiana) Il testo è stato scritto come un flusso di coscienza, proprio da lì ci è venuta l’idea di interpretarlo come fosse "parlato”.


Ora che abbiamo parlato un po’ in generale dei vostri lavori, parliamo del vostro ultimo singolo, “Bravi tutti”, che è uscito il 22 settembre scorso. A mio parere, un’altra hit dopo “Messaggio”. È molto interessante sia per il testo, molto ironico, sia per i cambi di sound che avete inserito. Com’è nato il pezzo?

(Mirko) Anche questo brano è nato scrivendolo tutti in studio. In quel periodo avremmo dovuto suonare in un locale a Bari, ma per allerta meteo ci hanno annullato la serata. Perciò abbiamo deciso di svoltare la serata suonando in una delle nostre case. Il brano è nato proprio quella sera.

(Cristiana) La nostra intenzione era, sotto consiglio, di scrivere la hit da inserire nell’album. (Mirko) Noi avevamo il disco pronto ma ancora mancava il pezzo veramente forte, così abbiamo deciso di scrivere “Bravi tutti”, che per noi e la nostra cerchia di amici rappresenta come un mantra. È una frase che ci diciamo dopo le prove, dopo i concerti. È un concetto molto importante secondo noi, perché ha a che fare con l’autoconsapevolezza. È l’importanza di ritrovare sé stessi e la propria autostima, attraverso il contatto e la collaborazione con gli altri. “Bravi tutti” significa che quando siamo soli ci sentiamo di non valere niente, ma quando siamo insieme, sappiamo di valere tanto. Da lì è partito un trip assurdo, abbiamo immaginato un supermercato in cui la lista della spesa è il libretto di istruzioni della vita. Che tra l’altro non troviamo.

(Cristiana) In un certo senso il supermercato è la metafora della piazza, un posto in cui incontri i tuoi amici. Grazie alla collaborazione con gli altri è possibile ritrovare la lista della spesa.

(Mirko) Per il video ufficiale abbiamo invitato tutti i nostri amici all’interno di un supermercato. E noi ne siamo sia i proprietari, che i commessi. Ma anche i prodotti, e in qualche modo cerchiamo di venderci.


All’interno della canzone ci sono molte frasi forti, come “La solitudine è un’offerta scaduta, si sa: prima o poi va consumata”. Qual è secondo voi la frase più forte del brano?

(Cristiana) Questa che hai citato è una frase molto forte e significativa. Ma la mia è “Liberazione quando ci guardiamo dentro”.

(Mirko) Guardarsi dentro è un po’ come fare autoanalisi, una cosa che spesso non facciamo perché ci spaventa. Ma penso che fermarsi e analizzarsi, sia il modo per potersi liberare.


Domani uscirà il vostro primo album. Spoilerateci qualcosa!

(Mirko) Il nostro primo disco esce il 20 ottobre e conterrà 7 brani, compresi intro e outro. E il titolo del disco è proprio “Bravi tutti”. Al suo interno ci sono un sacco di cose diverse. Ogni brano ha qualcosa da dire. Parla di relazioni tossiche, di autoconsapevolezza rispetto al mondo che cambia, della paura di diventare adulti, e di tanto altro. È un viaggio in noi stessi, la fotografia della nostra età in questo periodo storico.


Avete pensato a qualche appuntamento per poter ascoltare l'album live?

(Cristiana) Sicuramente il giorno di uscita del disco suoneremo a Toritto, in provincia di Bari, per l’apertura del concerto di Davide Shorty. Il giorno prima, invece, inviteremo tutti gli amici per il release party del disco.

(Mirko) Poi, grazie al supporto della regione Puglia per il bando Export, andremo in Spagna a fare alcune date live.




bottom of page