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Luk ci racconta tutti i sintomi della sua "peste" - Intervista

Il cantautore partenopeo Luk, presente tra gli otto vincitori di Musicultura nel 2021 e al premio Music For Change nel 2022 con menzione speciale del Club Tenco, calca il palco del Primo Maggio di Taranto con il suo ultimo singolo “La peste”. Con questo nuovo lavoro, il malessere assume le sembianze di una creatura misteriosa che, con estremo fascino, si sdoppia nei maggiori ossimori che attraversano le nostre vite. I contrasti che attraversano il pezzo si riflettono anche nei suoni caratterizzati da un’impronta marcatamente cantautorale unita ad una parte di piano istintiva e punk. “La peste”, infatti, segna una fase di transizione verso un nuovo album più snello e spontaneo per Luk che durante il suo percorso artistico ha avuto la capacità di muoversi tra generi e linguaggi diversi.


Ciao Luk e benvenuto su IndieVision! Hai presentato il tuo nuovo singolo “La peste” al Primo Maggio di Taranto, come mai hai scelto proprio questo pezzo per questo palco? In che modo questa “malattia” si lega alla difesa dei diritti dei lavoratori?

L'Uno Maggio Taranto Libero e Pensante è coinciso con l'uscita di questo brano e ho subito pensato che potesse essere attinente alla manifestazione. “La peste” racconta di miserie, in qualche modo di riscatto, di come la nostra vita sia un costante dualismo tra bellezza e orrore, tra vita e morte. A Taranto ho avuto la possibilità di poter portare su quel palco anche "Numeri", canzone scritta durante la residenza artistica di Music For Change e che ha avuto la fortuna di vincere il primo premio. “La Peste” e “Numeri” sul palco dell'Uno Maggio credo siano state scelte giuste.


Il piano “pestato” mi ha ricordato “Proci” di Manuel Agnelli; come ti è venuta l’idea di usare questo strumento classico in modo così punk? C’è qualche legame con il brano citato?

Il pianoforte da sempre è uno strumento centrale nella mia composizione e produzione. Ho sempre voluto dargli tanto peso nelle cose che ho pubblicato finora perché credo sia uno strumento che mi rappresenti molto. L'ultimo album di Agnelli, insieme a tante altre cose, è stato sicuramente una reference importante in questo periodo. L'idea di usare il pianoforte con quel suono così rotto è stata consequenziale considerando la natura di queste ultime canzoni e grazie alla bravura di Lorenzo Campese, che ha suonato in studio e anche dal vivo a Taranto, la resa è stata esattamente quella che avevo immaginato.


Hai lasciato la figura della peste, il concept, alla libera interpretazione di chi ascolta; provo ugualmente a chiederti da dove nasce il dualismo che caratterizza la canzone, questo misto tra bruttura e fascino?

Sono dualismi che credo facciano parte della natura umana: il sacro e il profano, il fascino e la decadenza, la gioia e il dolore. “La peste” racconta esattamente questo e sebbene io conosca perfettamente il soggetto della canzone, preferisco che chi ascolta si lasci trasportare dalle parole e si faccia un'idea di chi o cosa possa essere l'entità raccontata nel brano.


Durante il tuo percorso artistico hai attraversato diversi generi; con quali sonorità ti senti più a tuo agio?

Ho sempre creduto che, come artista, dovessi sempre e costantemente sperimentare tra i suoni. Cerco di essere sempre coerente in quanto autore di testi, ma ho sempre voluto spaziare tra diversi mondi sonori. Devo dire che mi trovo a mio agio sempre nelle cose che scrivo, che sia un brano elettronico o che sia piano e voce. Continuerò a lavorare così perché credo sia un dovere, per chi fa questo mestiere, mettersi sempre in discussione.


“La Peste”, insieme ad altri due brani che pubblicherai prossimamente, ha dei suoni molto minimali; il disco che stai scrivendo seguirà la stessa linea? I tre brani faranno parte dell’album?

“La peste”, insieme agli altri due brani che verranno pubblicati a breve, fanno parte di un "passaggio" tra il primo album e quello che sto scrivendo adesso. Sicuramente non faranno parte del disco ma saranno una parentesi fondamentale del mio percorso. Il suono del secondo album lo sto immaginando ancora più nudo e minimal, vorrei lasciare tanto spazio alle parole, far ascoltare il testo sempre più nettamente perché credo che sia un aspetto che si sta perdendo sempre più.


Hai altri live in programma?

Da qualche mese sto girando con un live solo piano e voce e ho ancora qualche data prima di buttarmi completamente in questa nuova avventura del secondo disco. Sarò ad Angri (SA), poi mi esibirò a Palermo con Musica Contro le Mafie per l'anniversario della strage, poi sarà la volta di Firenze. È un periodo pieno e ne sono felice.



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