Mostrare le proprie insicurezze come cicatrici d'oro: "Lontano da qui" è il primo EP di Paola Pizzino - Intervista
- Luca Boccadoro
- 29 mag
- Tempo di lettura: 3 min
"Lontano da qui" è il primo disco di Paola Pizzino, una confessione a cuore aperto delle proprie insicurezze, senza filtri o mezzi termini. La giovane cantautrice calabrese ritorna in grande spolvero con un lavoro magistralmente prodotto da Macro Beats Studio, che la accompagna fin dai primi passi. In un mondo dove dire apertamente quello che si pensa sembra sia un'impresa titanica, Paola decide - con una voce fortemente riconoscibile ed una scrittura molto personale - di andare dritta al punto e lasciar andare ogni maschera:
Questa sono io, che piaccia o meno, senza compromessi.

Abbiamo avuto modo di chiacchierare con lei e di chiederle di più riguardo questo ultimo progetto, insieme anche all'interessamento di chi è in questo mondo da tanti anni, come Ghemon - ospite in uno dei brani dell'album, e Franco126, a cui Paola aprirà il concerto nella cornice del Mood Summer in Calabria.
Ciao Paola! Il tuo nuovo EP si intitola "Lontano da qui". Ce ne parli?
É un disco di 5 tracce in cui sfogo un po’ di rabbia accumulata nel tempo e dalla quale sento la necessità di allontanarmi.
In questo momento della tua vita si tende, anche anagraficamente, a tirare le prime somme. Come vedi la Paola di oggi? C’è qualcosa che avresti voluto affrontare in modo diverso?
Onestamente, no. Sono contenta di tutte le scelte che ho fatto, nel bene e nel male.
Anche in questo EP ti metti a nudo con testi schietti e sinceri. Hai ancora timore del giudizio degli altri, o col tempo hai imparato a gestirlo?
Nella vita di tutti i giorni, ancora faccio un po’ fatica. Però nella musica riesco ad essere molto onesta con me stessa - e di conseguenza con chi mi ascolta - senza pensarci troppo.
Ti esponi molto anche attraverso la copertina dell’EP, in netta controtendenza rispetto a quelle precedenti dove eri più “nascosta”. È stata una scelta consapevole o un’esigenza naturale?
Nel momento in cui abbiamo deciso di far uscire il disco anche su vinile (che contiene anche tutte le vecchie canzoni), ci è sembrato il momento giusto per “metterci la faccia”.
Come in Difendimi, anche stavolta la produzione gioca un ruolo fondamentale, spaziando con naturalezza tra pop e R&B. L’ultimo brano, Come capita, invece vira verso l’elettronica: com’è nato questo pezzo e la voglia di sperimentare?
Il brano, come gli altri, nasce dalla voglia di qualcosa di diverso; inevitabilmente questo si riflette anche sulla produzione.
In Sola hai collaborato con Ghemon. Come è nato questo incontro? E cosa ti ha lasciato lavorare con un artista così esperto?
Sono cresciuta ascoltando i dischi di Gianluca, per poi finire ad incontrarci grazie alla Macro Beats, condividere uno spazio creativo e collaborare in un brano: oltre che incredibilmente formativo, è stato un vero e proprio sogno che si avvera.
Giochi ancora a basket? C’è qualcosa che lo sport ha insegnato alla tua musica, o viceversa?
Ad affrontare le sfide e provare a vincerle grazie al gioco di squadra. Alle brutte, terzo tempo a fine partita!
In Come capita canti: “Stavolta non chiedo perdono, mi fido di chi sono e vivo come capita”. Sembra tu abbia fatto pace con alcune parti di te. Cosa è cambiato rispetto ai tempi di Logico, dove eri più in una fase di guarigione?
Banalmente, credo sia soltanto passato del tempo e che questo abbia curato alcune ferite.
Il 20 giugno aprirai il concerto di Franco126 al Mood Summer. Come ti senti in vista di questa data? E ci saranno altre occasioni per vederti live?
Sicuramente ci saranno altre occasioni a cui stiamo lavorando. Di certo aprire il concerto di un grande artista come Franco126, per di più nella mia città, sarà speciale!
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