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Immagine del redattoreEnrica Barbieri

Diorama : guarda in anteprima il video di "Horror"

Oggi vi presentiamo in anteprima il video del nuovo brano Horror dell'artista pugliese Diorama, pubblicato per Il Terzo Occhio.

In questa canzone viene raccontato l'amore nel suo aspetto più sensuale e intimo, sullo sfondo di una grigia Milano, vista quasi come se fosse un film horror.

Per conoscere meglio questo giovane artista e le sue canzoni, gli abbiamo fatto qualche domanda.


Ciao Diorama e benvenuto su IndieVision! Ti va di raccontarci qualcosa in più di te e del tuo progetto?

Ciao amici! Mi chiamo Matteo Franco, un giovane musicista e produttore originario della Puglia. Vivo a Milano da 5 anni e lavoro alla mia crescita musicale dal primo momento in cui ricordo di aver preso in mano uno strumento. Il progetto Diorama è la rappresentazione tangibile delle mie emozioni, è un esercizio stilistico ma anche e soprattutto un metodo di introspezione.

Sai suonare diversi strumenti e, in particolare, hai studiato pianoforte al conservatorio. Quale strumento ti trasmette più emozioni nel suonare e ti permette di sentirti magari più libero?

Non sono particolarmente fiero del mio bagaglio tecnico su nessuno strumento di quelli che suono, ho capito molto presto che la semplicità ci apre le porte della creatività. Quello che mi ha dato la mia formazione in pianoforte classico è il metodo: nel tempo l'ho applicato alla batteria, al basso, alla chitarra e alla mia voce, che è uno strumento ancora tutto da esplorare.

"Horror" è il tuo ultimo brano, pubblicato venerdì 30 ottobre. Ci racconti com'è nato questo pezzo così intimo, potente ed evocativo?

Ero a casa di amici, una serata nebbiosa, classico milanese. Stavo scrivendo musica ma avevo un momento di blocco creativo, un piccolo episodio di sindrome da foglio bianco che è terminata nell'esatto momento in cui uno dei miei amici ha chiamato casa per avvisare che sarebbe rimasto fuori a dormire: aveva già scritto i primi due versi del testo. Da lì ai due mesi seguenti mi sono interrogato sugli spazi vitali, sul bisogno di contatto fisico di ogni essere umano e sul concetto di casa come simbolo di intimità, protezione, vulnerabilità.

Com'è stato creato invece il video di Horror, che presentiamo oggi in anteprima? La ragazza protagonista, possiamo dire che viaggi tra il suo passato e il suo presente, rivivendo la sua relazione?

Il video di Horror è un racconto ampio e simbolico e, come ogni sforzo artistico che si rispetti, ha molteplici chiavi di lettura. L'approccio alla sceneggiatura di Paolo Foti, regista e sceneggiatore del video, è stato molto simile all'approccio da me adottato nella scrittura del pezzo. La protagonista del video fugge da qualcosa che possiamo identificare come il suo passato, ma anche come le sue più profonde paure: fuggendo da qualcosa che la spaventa ritrova esattamente la cosa da cui fuggiva.

Tu canti "fuori è un film horror, Milano d'inverno". Come stai vivendo questa "nuova" Milano, offerta dalle restrizioni di orari e dalla chiusura dei locali? Insomma, possiamo dire che noi stessi stiamo vivendo un po' un film horror anche ora?

Ognuno ha il suo film horror, i suoi scenari di disperazione, le sue paure da cui ripararsi, l'unica differenza di questo periodo è che ne abbiamo tutti una in comune. Personalmente credo che l'unica speranza di crescita in queste condizioni sia l'introspezione: ripiegarsi su se stessi in modo costruttivo, esplorare i lati di noi che siamo soliti ignorare perché ad essi preferiamo l'interazione con gli altri. La mia fonte principale di introspezione è la musica (almeno finché non mi convinco ad andare in psicoterapia) e che questo lockdown duri solo una settimana o ancora per due anni, so che sarà lei a salvarmi.




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