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Dietro le righe "Sei bella davvero" di Motta - PrideVision

Giugno è il mese del Pride, dell’amore in tutte le sue sfumature e delle città invase dai colori dell’arcobaleno. Come ogni anno organizziamo il nostro PrideVision, una serie di contenuti sull'argomento pubblicati ogni giovedì del mese di giugno per farvi scoprire curiosità e temi nuovi del mondo LGBTQIA+. E così, come terzo giovedì di questo mese, vi portiamo dietro le righe di “Sei bella davvero”, disco d’oro de “La fine dei vent’anni”, album d’esordio di Motta, scritta in collaborazione con Riccardo Sinigallia.


"La fine dei vent'anni" è senza dubbio un album intimo e profondo, ricco di temi importanti; dal rapporto con i genitori, al tema della maternità, all'amore, al tempo che passa, al sentirsi inadeguati, alla paura di crescere.​ ​Non è solo un disco che vuole lasciare un messaggio, è un canto liberatorio, ma anche una condanna, lanciata con forza e allo stesso tempo con estrema delicatezza, con cui Motta racconta la realtà più cruda e dolorosa con il sorriso sulle labbra.

"Sei bella davvero" ci porta in una realtà spesso poco ben raccontata, nella vita di una ragazza transgender, interpretando i suoi stati d'animo da un punto di vista fortemente introspettivo.

“Ti sei tolta le scarpe e ti sei messa a ballare, sai sognare per gioco” ​inizia così il brano​, con una ragazza e la sua voglia di ballare, di buttarsi e di lasciare andare ogni pensiero per qualche minuto. Una ragazza che non solo sogna, ma sceglie di sognare, un gesto spontaneo che viene narrato come fosse un atto di coraggio.


Motta, da abile paroliere, ci porta a capire cosa si cela dietro questa voglia di ballare e di ribellarsi, portando alla luce tutto ciò che si cela dietro a quel sorriso, tutto il dolore per il percorso che ha fatto e che l’ha fatta diventare chi voleva essere realmente,

“​Per chi non sa che anche stasera​ h​ai gli occhi rossi​, ​e che quando va via il sole​ ​vuoi ballare​ ​a tutti i costi”

Un percorso di certo non facile e non privo di difficoltà, di una persona che non si arrende, che non vorrebbe indossare maschere, ma si sente costretta a farlo dal mondo che la circonda. (“​Ti sei vestita da circo ​e ​tutto quello che hai lo hai sempre rubato​”). Una persona che si libera dei giudizi e pregiudizi altrui per essere chi vuole e quindi per ballare, in piena libertà, pur non dimenticando il proprio passato ​(“Una foto e il sorriso, che non hai mai dimenticato”).


Infine la frase più ricorrente, nonché titolo della canzone: "​Sei bella davvero". Come lo stesso Motta racconta in un’intervista: “Io e Riccardo (Sinigallia) ci siamo emozionati ad immaginare un transgender ed un’altra persona che dice sei bella davvero e non sei bella e basta". L’aggettivo “davvero” diventa quindi un modo per esprimere la bellezza pura, un complimento sincero e pieno di emozione, una frase semplice per un concetto enorme, a scontrarsi con l’effettiva ineffabilità della parola, che va al di là di preconcetti, pregiudizi e falsi miti, arrivando al concetto di bellezza più pura.




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