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"Ci tengo alle mie imperfezioni", la musica e il 1MNext di Jess - Intervista

Jess, all'anagrafe Jessica Lorusso, è una promessa del cantautorato italiano ed anche una delle dieci finaliste del contest del Primo Maggio, il 1MNext, con il singolo "Nulla", suo brano d'esordio. L’incertezza del futuro è spesso tema portante delle sue canzoni, intrise di un tempo incerto, maldestro e ingiusto in cui ci si trova spesso intrappolati. Il secondo singolo "Non ci sta" (Warner Music Italy/ADA) affronta anche il delicato rapporto con la propria figura e con l'immagine riflessa (a volte mascherata) che diamo di noi attraverso i filtri sociali e social, analizzando anche l'importanza di riuscire ad esprimersi buttando fuori tutto quello che preme per essere liberato. Un pop dalle metriche serrate che difficilmente può passare inosservato, ecco perchè le abbiamo chiesto di parlarci di lei, dell'esperienza con il concertone romano e del suo rapporto con il passato, presente e futuro.


Ciao Jess, benvenuta su IndieVision! Partiamo subito dalle notizie degli ultimi giorni, sei tra i finalisti del 1MNEXT. Come stai vivendo questa esperienza? Emozionata all'idea del Primo Maggio?

Tantissimo! È una cosa abbastanza inaspettata, cerco di rimanere tranquilla, anche se l’idea di cantare le mie canzoni per la prima volta su quel palco un po’ mi agita.


Partecipi al contest del Primo Maggio con il tuo brano d’esordio “Nulla”, ci racconti il legame che hai con questa canzone? Com'è nata?

È il mio singolo d’esordio, racconta come vivo il mondo in quest’ultimo periodo. Dentro “Nulla” c’è tutta me stessa e il mio universo. È una canzone molto intima che parla degli antri più bui della mia anima, coraggiosa ed emotiva. È la mia prima figlia.


Il primo aprile è invece uscito il singolo “Non ci sta”, che tratta un argomento molto delicato, l’importanza di riuscire ad esprimersi completamente, del non ricercare sempre una vana perfezione, di essere se stessi concedendosi anche quei momenti di fragilità che ci rendono umani. Quanto è importante secondo te riuscire a distaccarsi dalla ricerca di perfezione che spesso (anche tramite social) ci viene proposta come unica via da seguire?

Importantissimo. Solo negli ultimi anni sono riuscita a far pace con gli aspetti più scomodi di me e adesso ci tengo tantissimo! Sono quello che sono anche grazie a loro, ci tengo alle mie imperfezioni. I social sono solo un piccolo pertugio attraverso il quale si riesce ad intravedere la vita degli altri, ma c’è tantissimo che non vediamo ed è giusto che sia così. Bisogna solo ricordarselo.


Spesso nelle tue canzoni si tratta anche il rapporto con il tempo che scorre incerto, sintomo di una generazione, la nostra, di forte precarietà. Qual è il tuo rapporto con il tempo attuale, passato e futuro?

Il mio rapporto con il futuro è pessimo. Infatti faccio finta che non esista: lancio tutti gli ami che ho nel presente e poi cerco di dimenticarli e mi faccio portare dalla corrente. Per quanto riguarda il passato, invece, ci sono ancora alcune cose con cui dovrei fare pace, ma tutto sommato lo considero un buon amico che mi ricorda costantemente chi sono e i miei valori.


Per te la musica è uno sfogo o un modo per raccontare qualcosa? Quando hai capito che scrivere era effettivamente la tua strada giusta per farlo? La musica è per me entrambe le cose. Racconto qualcosa di me attraverso di lei e nel farlo mi sfogo. La scrittura è arrivata da qualche anno nella mia vita e si è fatta strada piano piano come il mezzo principale per la mia espressività. Oggi non ne posso più fare a meno.


Cosa ascoltava la Jess bambina e cosa invece ama ascoltare adesso?

Da bambina i miei ascolti erano fondamentalmente quelli dei miei genitori: Michael Jackson, Whitney Houston, Celine Dion. Adesso amo tutta la musica che viene dall’anima: dall’rnb al sadcore. Amo Billie Eilish, Lana Del Rey, Mahmood, Madame.


Per concludere, oltre che augurarti buona fortuna, una frase che in caso di vittoria diresti sul palco del Primo Maggio?

Ci penso adesso per la prima volta! Probabilmente ringrazierei per l’opportunità, ma sarei molto impegnata a piangere di gioia!



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