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Immagine del redattoreFederica Viola

L'esordio degli Ufo Blu con "Okok, se solo fosse notte" - Recensione

Lanciati dall’etichetta milanese Futura Dischi, conosciuta tra i più per le produzioni di Meli, Riva e de I Segreti, gli Ufo Blu accendono i riflettori sul loro freschissimo EP di debutto "Okok, se solo fosse notte", rilasciato lo scorso 26 novembre.


La band bergamasca, composta da Yuri Tirendi, Lorenzo Candotti, Marco Bogataj, Sebastiano Minelli, è in attività ormai dal 2018, nonostante abbiano iniziato a rilasciare i primi brani solo dal 2020 in poi con l’EP "Occhiaie x Sogni", dedicando i due anni precedenti alla sperimentazione di suoni e generi. La ricerca dedicata ad una identità tanto loro quanto della direzione musicale da prendere, ci ha permesso di scoprire le sfaccettature del loro progetto artistico già con questo primo EP, inquadrandolo in un’ottica particolarmente R&B che spicca nel tanto ricco quanto saturo panorama "basic" pop odierno.


"Okok, se solo fosse notte", vede la nascita della collaborazione tra Ufo Blu e Futura Dischi con il lancio del singolo "Salvia" nel maggio 2021, cui sono seguiti "Buffy" a luglio e "Gemelli" lo scorso settembre. Già con "Salvia", è facilmente percepibile una certa evoluzione dei quattro ragazzi, con una coesione maggiore tra strumenti, voce e identità da voler dare al progetto. I primi passi mossi nell’R&B con "Occhiaie x Sogni", si impreziosiscono grazie alla presenza dei synth e una ritmica più marcata nei brani, frutto anche del lavoro di produzione svolto accanto a Giorgio Pesenti e Daniele Capoferri degli ISIDE che dà loro quel tocco maggiormente future-pop e moderno.


Con "Cagionevole" inizia il flusso narrativo della band bergamasca; il focus sulla "vita da ventenni" viene subito esplicitato dalla ricerca di un buon umore ormai perso lontano da casa, con l’università che fa da sfondo (e causa) di tutti i piccoli problemi che ogni fuorisede è costretto a fronteggiare almeno una volta nella vita. Per riprendersi basta poco, “un paio di amici e due birre”, ma alla fine quel che conta è avere sempre la volontà di rialzarsi.

"Ah, la gente dice: "Mi è cambiata la vita" Sì, ma a me in peggio"

Si prosegue con "Gemelli", perché dove non arriva il dottore con la ricetta del buon umore, a chi affidarsi se non alla Luna? Yuri, chitarrista, cantante e autore dei brani, ci mostra in questo pezzo uno dei fili conduttori dell’EP, ossia la notte (dopotutto si sa, porta consiglio). La Luna diventa interlocutore di questa assurda conversazione sul segno zodiacale del ragazzo, i gemelli, definito tuttavia “da buttare”. Sentite il cuore di ogni astrologo spezzarsi dopo anni (e danni) procurati da Paolo Fox sui luoghi comuni? In ogni caso, il nostro giovane cantautore non ci crede ma ne rimane affascinato: se si ha voglia di conoscersi e scoprirsi, perché non giocare un po’ con l’astrologia?

E se mai mi vedrai tra la gente Son mimo ascendente attore." (da Salvia)

In "Salvia" prosegue la astri-wave, anche se l’indiscussa protagonista del brano è l’assenza di una musa femme fatale dalla propria vita. Rabbia e tristezza ci danno il quadro completo di una tipica giornata passata in solitudine: ore e ore con gli auricolari accesi, crisi che si accumulano come “montagne di libri”, e l’apatia che “ogni tanto ritorna”. Che sia la descrizione della quarantena trascorsa o di un ventenne in crisi di un quarto d’età, calza tutto a pennello.

Con "Buffy" facciamo tutti un salto negli anni ‘90 con una diretta reference alla nota serie tv, nuovamente in un’atmosfera notturna. “Un vampiro un poco anomalo” contro la giovane donna ammazzavampiri che lo lascia a bocca asciutta.

Tra mille tagli tu hai lacerato la coscienza

Arriviamo alla fine con "Miele", brano più intimo e dolce dell’EP; lo scenario è quello di una relazione sofferta dall’autore, nella quale l’impossibilità nel viversi diventa tangibile a causa della distanza tra i due. La delicatezza del verso “sei come miele sulle mie paranoie”, presente nel ritornello, rende facile empatizzare con il giovane ed entrare nel flusso sognante che, musicalmente, ci riporta ad artisti come Puma Blue, Yeek e Hector Gachan.

Aspetto ripassi di qua, eh già, come spiegarmi. Mi pesa se parti, mi uccidi di sguardi e ti mordo le labbra per tenerti ferma.





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