Bruno Mars e Anderson .Paak sono due cantanti e produttori discografici che di certo non hanno bisogno di lunghe presentazioni in quanto personaggi già ampiamente conosciuti nel mondo della musica. I due hanno iniziato la loro collaborazione quando .Paak ha supportato Mars durante il suo "24K Magic World Tour" nel 2017. Il 26 febbraio 2021 hanno annunciato sui social l’intenzione di unire le loro forze nella band Silk Sonic, rivelando anche l’uscita del singolo "Leave The Door Open". Il titolo del disco è infatti "An evening with Silk Sonic" ed è stato pubblicato il 12 novembre 2021 per Aftermath Entertainment e Atlantic Records.
Bruno ci ha mostrato il suo lato funky e R&B intriso di cori e coreografie a ritmo già nelle sue performance live di "24K Magic" o "Uptown Funk" e questa collaborazione con .Paak vira sicuramente più a questo suo lato, piuttosto che a quello romantico alla "Just the way you are". Anderson invece, confermatosi come uno degli artisti più interessanti nel panorama musicale nel 2016 con l’album "Malibu", definisce il duo nell’aspetto più groove delle basi. Cantante e batterista, si unisce perfettamente allo stile R&B di Mars, con alcuni spunti prettamente hip hop che, da un artista formatosi tramite collaborazioni con personaggi come Snoop Dogg, André 3000 e J. Cole, non potevano che rivelarsi vincenti.
Guest star dell’album, la supervisione alla produzione di Bootsy Collins, noto bassista che negli anni ‘70 ha definito la scena funk accanto a George Clinton, leader dei Parliament e dei Funkadelic. L’influenza di Bootsy è ben percepibile nell’atmosfera "passata" intrinseca in ogni brano: che lo si ascolti oggi o fosse uscito 40 anni fa, avrebbe ugualmente retto la scena musicale in maniera egregia, ma questo è anche merito dell’intero lavoro svolto da .Paak e Mars, un’intesa che si è dimostrata vincente e ha permesso ad entrambi di venire fuori nella maniera più unica e originale possibile.
SILK SONIC INTRO
Un minuto e tre secondi di pura classe e stile tipici di quel duo che sembrava già scritto nelle stelle: così Bruno Mars e Anderson Paak decidono di presentarsi al grande pubblico proclamandosi Silk Sonic. I primi dieci secondi sono a cappella ma gradualmente si inseriscono batterie e altri suoni che vanno a completare questo intro che preannuncia il sound R&B e lo stile griffato e vintage che caratterizza l’intero album di debutto.
"And ladies? Don't be afraid to make your way to the stage for a band that I named Silk Sonic"
LEAVE THE DOOR OPEN
Canzone che ci carica all’inizio con le giuste vibes andersoniane per passare poi ai vocals di Bruno che ci riportano ai tempi delle malinconiche e romantiche "Talking to the moon" e "When I Was your Man".
Questo live agli IHeartRadio Music Awards ci mostra la bravura e il carisma della vincente accoppiata anche sul palco. In particolare, due momenti ci hanno fatto impazzire: prima Anderson ci fa rimanere senza fiato con una nota tenuta per svariati secondi, proseguendo poi con un gesto da drama queen per enfatizzare il momento, accompagnato dal socio Bruno che lo supporta con un let’s go fino all’inizio della seconda strofa. Successivamente Mars ci fa sognare quando con la sua voce angelica si mette a cantare guardando negli occhi una ragazza in prima fila tenendole la mano e pronunciando "I'ma leave my door open, baby, I'ma leave, I'ma leave my door open, girl".
Si percepisce chiaramente che Bruno e Anderson sono perfettamente in sintonia tra di loro e riescono a coinvolgere il pubblico, che pende letteralmente dalle loro labbra, grazie anche al forte carisma e sex appeal.
FLY AS ME
L’aggettivo "fly" riferito ad una persona, proviene dall’inglese afro-americano vernacolare o afro-english e indica una persona cool, attraente, insomma che piace molto agli altri proprio come nel caso di Bruno e Anderson, molto amati dal pubblico. La bass-line in apertura del brano, qualche sassofono e subito il rap di .Paak, una produzione che ci riporta a "24K Magic" di Mars (a riprova di quanto questa collaborazione funzioni) e ci trascina su sonorità disco che, come vedremo per 777, rendono impossibile un ascolto statico del brano. Come terza traccia dell'album, svolge l'arduo compito di inquadrare definitivamente il mood dei due, riuscendoci: entusiasmo, funk e voglia di distinguersi.
What else?
"I deserve to be with somebody as fly as me Somebody this fly"
AFTER LAST NIGHT
È appena trascorsa una di quelle notti, è mattina e non ricordi nulla, se non lei. La voce sognante in apertura, l'esplosione di sassofoni e due collaborazioni decisive, quali Thundercat (polistrumentista funk) e Bootsy Collins, ci trasportano immediatamente nella passione immaginata dai due artisti. Il desiderio, tanto delicato quanto incontenibile, è il protagonista assoluto della narrazione, che ci regala uno dei brani più particolari e strumentalmente ricchi dell’intero album. Un tuffo negli anni ‘70, una dichiarazione d’amore al genere e tanti rimandi a quella black music su cui tanto aveva lavorato Bootsy.
"Damn, I don't even know who I was last night, there's just somethin' about you. You just made me feel.. mmm”
SMOKING OUT THE WINDOW
Ed eccoci finalmente con il pezzo più "alla Bruno Mars" dell’album. Uscito come terzo singolo, sposta l’asse rispetto ai brani più “corali” presenti (primo fra tutti "Fly as me"), caratterizzato dalla vena più profondamente R&B dell’artista seppur "disturbata" egregiamente dai continui cambi ritmici e di tonalità in cui orbita Anderson .Paak. Il brano, come il precedente, narra ancora di una donna che questa volta ha fatto nuovamente perdere la testa al nostro narratore, ma portandolo all’estremo negativo. Piccola perla del brano, Anderson .Paak più pacato di me prima di un esame:
“Not to sound dramatic, but I wanna die”.
PUT ON A SMILE
L’unico brano scritto totalmente a 4 mani, non poteva che aprirsi con un invito di uncle Bootsy a non aver vergogna ad implorare sotto la pioggia per dire a quella Lei come i due giovani si sentono veramente. Il tuffo nel passato, di riferimento ai numerosi videoclip girati negli anni ‘90 con protagonisti proprio artisti dal cuore spezzato che cantavano malinconicamente sotto la pioggia, è subito colto da Mars e .Paak, che abbandonano le strumentali più sfarzose e dalle ritmiche coinvolgenti per aprirsi completamente all’ascoltatore con un brano più che mai lento ed emotivo. Della serie, saremo anche il duo più cool e funky del momento, ma abbiamo un cuore (e una ballad da produrre) anche noi.
"But it's all just an act 'cause I can't have you back"
777
Piccoli problemi di cuore risolti, torniamo nel pieno del clima Silk Sonic con 777: chitarra quasi glitchata, basso slappato come se non ci fosse un domani e via di groove. Il funk più arrogante e "grezzo" dell’album, unito all’hip hop senza freni di .Paak, non poteva che essere la narrazione di una serata a Las Vegas. Impossibile restare fermi, eppure è straordinariamente il brano con meno ascolti di tutti ("solo" poco più di 9 milioni su Spotify).
SKATE
Vibes anni ‘70, sicuramente non nuove a questo disco, e tanta voglia di ballare e di dichiararci alla persona amata. I temi principali sono amore e sensualità, il brano è scottante, irriverente e intriso di complimenti sia profondi che più ironici come nella frase: "Mmmm, ya smell better than a barbecue". A primo impatto non sembra un bel complimento, ma probabilmente Bruno e Anderson potrebbero cantare insieme anche la lista della spesa che sarebbero comunque apprezzati dal pubblico.
BLAST OFF
Questo brano dal ritmo smooth e vocalità soft è una conclusione perfetta, che fa calmare gli animi bollenti che ci hanno fatto ballare e sussultare durante le canzoni precedenti. "Oh, let's tip-toe to a magical place" è la frase che ricorre maggiormente nel testo della canzone e questo posto magico di cui parlano è probabilmente quello dove veniamo trasportati con la mente quando ascoltiamo questo album, rimanendo lì fermi in estasi dall’inizio alla fine.
"We'll watch the world go crazy from outer space Blast off into the sky"
L’accoppiata Mars-.Paak è sicuramente riuscita alla perfezione in questo album, che rappresenta la fusione tra gli stili musicali e vocali di entrambi i cantanti.
Si tratta probabilmente di uno degli album meglio riusciti del panorama musicale statunitense dell’ultimo anno, quindi amici, fossi in voi darei un bell’ascolto (ma anche più di uno).
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