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Tra tappeti sonori e synth sincopati, Coca Puma ci fa immergere nei rumori della libertà - Recensione di "Panorama Olivia"

In un mondo in cui ci sentiamo tutti critici musicali a caccia dell'errore altrui, immaginate ascoltare qualcosa in cui il rumore sovrasta il pop a cui siamo abituati. Fortunatamente però, "Panorama Olivia" di Coca Puma è un disco che ha messo d'accordo tutti, nonostante sia pieno di rumore e sporcizia sonora.


Nato dopo alcuni anni di ricerca e sperimentazione, nelle 10 tracce contenute nel progetto c'è tutta la libertà espressiva di Costanza, che è riuscita a compiere un atto oggi rivoluzionario: ascoltare l'ambiente che la circonda. In effetti quello che ha deciso di riportare è la manifestazione della natura, proprio per questo ascoltando alcuni synth delle tracce ci sembra di essere sott'acqua, mentre un secondo dopo entriamo all'interno del processo creativo della cantante romana e del suo team, ascoltando alcuni audio whatsapp o sentendo rumori di passi, testimoniando parte del processo di nascita di questo gioiello.


Se potessimo tradurre il suo progetto in una parola, sarebbe senza dubbio "Sperimentazione". In "Panorama Olivia" si va oltre la tipica struttura strofa / ritornello, per far immergere l'ascoltatore in tappeti sonori sconfinati dove la voce di Costanza - cosi delicata e limpida - fa da contraltare a tutti quei fantastici suoni sporchi che non la sovrastano minimamente, e che lo rendono un disco fatto di carne pulsante.

L'artista amante dei cappellini da pescatore è riuscita a creare un prodotto non etichettabile, che cambia continuamente anche dopo vari ascolti, sorprendendo ancora con nuove sfumature che magari all'inizio non avevamo percepito. All'interno ogni elemento è stato distribuito in maniera minuziosa: la voce delicata di Costanza, che ci sussurra di malinconia e paura della solitudine come in "Porta Pia", primo singolo estratto e pezzo che racchiude l'essenza di questo capolavoro sonoro. Il tripudio sonoro delle batterie distorte di "Non ci penso", culminate da un crescendo di esplosioni ritmiche cosi magnetiche da far emergere la seconda voce di "Panorama Olivia", ovvero la sporcizia sonora citata all'inizio, qualcosa che la maggior parte degli artisti decide di togliere dalle proprie tracce, ma che Coca Puma ha deciso di valorizzare, costruendoci un universo intorno, quello suo personale.



In un mercato discografico dove il copia e incolla la fa da padrone, "Panorama Olivia" è entrato a gamba tesa dimostrando che è possibile creare qualcosa che sia oltre il convenzionale e che sia mozzafiato anche al di fuori dello studio.

Coca Puma, infatti, sta portando in giro il suo progetto insieme a DNA Concerti. Noi di IndieVision abbiamo avuto modo di godercela proprio il 19 aprile, data dell'uscita di "Panorama Olivia", all'interno di una serata romana al Monk, organizzata da Odd Clique e Dischi Sotterranei, due etichette che hanno creduto molto in lei, permettendole di esprimersi a 360° gradi.


"Per la strada blu da Corso Francia in su un senso mi stregava con la Lupo che ballava, con la notte ormai sfinita mi hai restituito tutto quel che ruba la vita"

Durante l'attesa dello spettacolo, il solito dubbio che ti attanaglia quando ascolti un buon prodotto registrato, e vai a vederlo dal vivo: "sarà all'altezza di come è stato prodotto?" Dopo un'oretta di show possiamo dirvelo, è stata un'esperienza mozzafiato dove Costanza, teneramente emozionata, è riuscita ad amalgamarsi alla perfezione con i suoi musicisti, accompagnandoci all'interno del suo universo sonoro, totalmente personale e riconoscibile. Tanto che ha reso Coca Puma una delle piacevoli sorprese di questo 2024.





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