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Il significato dietro le righe di "Tuo padre, mia madre, Lucia" - Truppi

“Real love isn't just a euphoric, spontaneous feeling—it's a deliberate choice": l'amore è una scelta, direbbe l'autore Seth Adams Smith e proprio in questa idea d'amore potremmo trovare il punto nodale di "Tuo padre, mia madre, Lucia".


Si è appena conclusa la settantaduesima edizione del festival di Sanremo e dopo qualche critica alla classifica finale possiamo tirare le somme di questa rassegna musicale. Abbiamo visto esibirsi artisti di natura e genere molto diversi tra loro, dal pop più puro al cantautorato. Quest'ultimo, senza alcun dubbio, personificato e concentrato nella figura di Giovanni Truppi e della sua "Tuo padre, mia madre, Lucia" contenuto nella raccolta appena uscita "Tutto l'universo", simbolo dei 15 anni di musica del cantante in canotta.


Scritto con la complicità dei suoi due più fidati collaboratori - Marco Buccelli e Giovanni Pallotti - insieme a due firme d’eccezione - Gino De Crescenzo “Pacifico” e Niccolò Contessa, il brano si articola sul racconto di un amore che si evolve in qualcosa di più grande, che supera la prima fase di innamoramento per arrivare alla consapevolezza del voler stare insieme.


Partendo dal primo incontro, Truppi fa luce su una storia d'amore più adulta e matura, vista da un punto di vista più razionale rispetto alla fase iniziale. Innamorarsi può essere facile. La fase dell'innamoramento, quel momento quasi totalizzante e che vede coinvolti tutti i nostri muscoli, ci regala uno stato d'euforia iniziale che ci lascia in balia dei nostri sentimenti che ci coprono gli occhi da eventuali problemi o difetti dell'altro e in cui vogliamo apparire sempre la versione migliore di noi stessi. Sono mesi di una bellissima eccitazione da corteggiamento in cui si inizia ad instaurare un rapporto saldo con l'altra persona. Superare certi livelli di dopamina può anche essere semplice, ma è quando la relazione si trasforma in qualcosa di più duraturo nel tempo, quando i difetti iniziano a farsi vedere e ci si stabilizza, che bisogna prestare più attenzione, ("E quando le cose tra di noi non vanno lisce e sono malinconico o preoccupato, ripenso a quel momento e mi fido di lui").


In questa fase destabilizzante Truppi si interroga sul come affrontare la vita quotidiana e si risponde con la semplicità più pura e vera a cui si possa ambire: è amore anche quello.


"anche se a volte litighiamo solo per la paura di metterci a letto lo so che per quello che vogliamo fare noi un per cento è amore e tutto il resto è stringere i denti"

L'amore è un libero atto di volontà che ricorre ad ogni momento no, ad ogni litigio, ad ogni sorriso, ("Stringimi più forte e fammi dire un'altra volta sì"). Per far durare un rapporto d'amore (di qualsiasi forma e tipo esso sia) ci vogliono consapevolezza e forza di volontà. E' solo tenendo a mente quello che vogliamo fare noi che ci si mette nella mentalità costruttiva per risolvere tutto, ma ovviamente bisognerà essere in due a farlo. Si sceglie di amare, non avviene per forza d'inerzia, l'amore si cura ogni giorno.


"E adesso che conosco anche la tua amarezza e il buio senza parole in cui sei nuda di rabbia io ti volevo dire che la mia anima ti vuole ed il mio cuore pure"

Superata la prima fase, per il cantautore l'amore si riconferma nel momento in cui vengono fuori "amarezze, buio e rabbia", ovvero quando ci si mostra nella propria interezza all'altro.

E' la volontà di camminare insieme ma anche di aspettarsi, di amarsi nei piccoli momenti della giornata, del pensarsi e sorridere. Ecco perchè a mio avviso, “Tuo padre, mia madre, Lucia” più che una dichiarazione è una scelta d'amore.


"Sto camminando verso di te ti vedo all’incrocio, mi fermo a guardarti e aspetto l’attimo in cui ti girerai e mi sorriderai vedendomi arrivare"


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