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Selmi: tra autenticità e riflessione, il viaggio emotivo dell'ep "Perderci nell'attimo" - Intervista

Dopo aver debuttato con il singolo "Festa (ciao Principessa)" nel 2022 e aver partecipato a X-Factor 2023, Selmi continua a far parlare di sé con la sua musica autentica e coinvolgente.

Il nuovo EP "Perderci nell'attimo", si rivela un viaggio emotivo ed emozionante attraverso le sfumature della vita e delle relazioni umane. Cinque tracce molto diverse tra loro negli stili e nell'interpretazione per un viaggio che inizia e finisce nel suo mondo interiore, in cui si affrontano tematiche come l'attesa, la consapevolezza e l'importanza dell'amore come "movimento che porta ad esporsi". La sua musica segue la volatilità del suo umore, capace di portarlo tra alti e bassi senza alcun preavviso.


“Quello che mi spinge a raccontarmi è più una necessità catartica, mi auguro che le persone abbiamo in qualche modo voglia di leggercisi - racconta SELMI - Queste canzoni sono state scritte a distanza di parecchi mesi l’una dall’altra, io scrivo tanto e per selezionarle ho fatto un po’ un percorso,  più simile a un puzzle , una sorta di scala cromatica che si compone a fine EP”

In "Perderci nell'attimo", title track e brano più scanzonato chitarra e voce si esplorano la complessità dell'esistenza umana e delle relazioni interpersonali invitando alla riflessione sulla modalità di affrontare le esperienze e le emozioni. Questa voglia di vicinanza, di confronto e di conforto e di guardarsi dentro diventa più triste, solitaria e disillusa in "Doccia Ghiaccia", portata sul palco di X-Factor. Arriviamo al centro dell'ep con "Sparami", brano estremamente più carico e deciso sia nelle parole che nel ritmo. Una canzone attiva, che punta al confronto con l'altro per autodeterminarsi. Viene espressa la necessità di essere visti e compresi per ciò che si è veramente, senza essere giudicati o idealizzati. Un senso di nostalgia per l'innocenza e la semplicità dell'infanzia, quando ci si sentiva più liberi ed esprimevamo apertamente i sentimenti, è quello che predomina in "Come Bambini". Un viaggio breve ma intenso che non poteva che concludersi con "Consapevole", dove l'accettazione dei propri errori passa per il chiedersi scusa. Conflitto interiore, lotta contro l'insicurezza, rimpianti e la ricerca di significato nella propria vita: l'unica consapevolezza che abbiamo è avere dubbi.


In attesa di vederlo live questa sera, 7 Aprile, all'Alcazar a Roma e l'11 Aprile al Circolo Biko a Milano, abbiamo avuto il piacere di incontrare Selmi e farci raccontare tutta l'energia e la forza che mette nelle sue parole.



Ciao Niccolò e benvenuto su IndieVision! Inizio facendoti i complimenti per il tuo nuovo EP "Perderci nell'attimo", un lavoro deciso e immediato che affronta tematiche profonde come attese e consapevolezze, cosa ti ha ispirato a trattare questi argomenti nella tua musica?

Me stesso, la mia vita. Non farei musica se non scrivessi e non scriverei se non parlassi di me.

 

Hai menzionato che la tua musica riflette spesso la volatilità del tuo umore. Il che si riflette anche nelle tue canzoni, nell’EP passiamo da un brano più carico e di “attacco” come “Sparami” a brani più intimi e delicati come “Consapevole”. Come gestisci questa varietà di emozioni durante il processo di composizione e interpretazione? 

Con molta libertà, non sottometto le emozioni. Semplicemente da come mi sveglio la mattina, un giorno mi sento innamorato, un altro triste e di conseguenza seguo il flusso. Poi ovviamente a posteriori, riguardando tutto ciò che è stato fatto, vado sempre a ricercare una coerenza.

 

La prima traccia “Perderci nell’attimo” descrive situazioni in cui le persone fingono di essere qualcosa che non sono, mascherando le proprie emozioni. Qual è il significato per te di "Perdersi nell'attimo" e come si relaziona con il tema della falsità?

Perdersi nell'attimo per me non è altro che l’insieme di quei momenti in cui non c'è altro che l'attesa da dover far passare e si ricerca qualsiasi tipo di escamotage per accelerare il processo, visto che penso sia nella natura dell'uomo impedire il gradimento dell'attesa stessa. Il brano di per sé parla effettivamente dell’aiuto che si ricerca negli altri, nel confronto, nel cercare di apprendere, cambiarsi e cambiare in base agli altri.

 

"Parlando un po' d'amore / Piangiamo raccontandoci". Qual è il ruolo dell'amore nel contesto della canzone e in generale nella tua musica?

Nel contesto della canzone l'amore è il movimento che porta ad esporsi. “Parlando un po' d'amore”, perché sono i discorsi con i quali il cervello parte quando ci si confida con le altre persone, quindi alla fine nei momenti di intimità come quello descritto diciamo è difficile non cascarci. In generale nella mia musica, l’amore è uno dei colori, essendo una delle emozioni.

 

In “Consapevole” canti “Sai, le sentiamo tutti quelle voci nella testa / Se solo avessi, se solo potessi, sarei felice” come influiscono le aspettative nella tua concezione di felicità? 

Non più di tanto ormai, perché le aspettative appunto non fanno più parte della mia routine quotidiana, quindi cerco sempre - anche per difesa personale probabilmente - di non espormi a guardare al futuro. Cerco di vivere il presente e riuscire a incanalare quello che sto vivendo, di conseguenza sì, sicuramente ci sono situazioni che ti danno uno spiraglio per poter osservare un po' più avanti però non permetto mai né al passato né al futuro di poter condizionare appunto il presente.

 

Andando indietro nel tempo e a prima dell’ep, come è stata la tua esperienza ad X-Factor e come ritieni che abbia influenzato la tua crescita artistica?

Come dico sempre, l’esperienza a X-Factor la rifarei nel modo esatto in cui l’ho affrontata. È stato super gratificante poter stare sopra quel palco, e non parlo di numero di spettatori, ma parlo letteralmente della struttura, i lavoratori che ci sono dietro: dai fonici agli strumentisti e qualsiasi tipo di persona del settore possa aver conosciuto. Un'altra frase che mi piace dire per concludere la risposta è che è stato come aver preso la patente guidando una Lamborghini e ovviamente dopo questo si torna con il pandino, con l'augurio - certo - di tornare su una Lamborghini, però con impegno, senza che sia tutto regalato.

 

Ad aprile porterai sul palco “Perderci nell’attimo” a Roma e Milano, cosa ti auguri da questi due live?

Saranno i primi due live di presentazione quindi mi auguro che la gente che sarà lì possa divertirsi se vuole divertirsi, piangere se vuole piangere, amarsi se si vuole amare, odiarsi se si vuole odiare, perché alla fine tutto è umano e quindi semplicemente questo. Vorrei creare una scatola e portare il mio mondo all'interno di essa.

 

Chiudiamo l’intervista con una curiosità, qual è il luogo più strano o inaspettato in cui hai trovato ispirazione per una canzone o per un verso?

Credo su una montagna, anche se in Toscana tanto inusuale non è. Però forse sì, su una montagna quando ero in compagnia, però in un momento di solitudine sia fisica che emotiva.



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