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Cos'è la Yuri's Night e come l'universo ha da sempre influenzato la musica e l'arte

Il 12 Aprile è la Yuri's Night, la Giornata internazionale del volo umano nello spazio in cui viene ricordata e celebrata la missione spaziale Vostok 1 del primo uomo cosmonauta, aviatore e politico sovietico Jurij Gagarin, conosciuto meglio come primo uomo a volare nello spazio il 12 aprile 1961. Sono passati ben 63 anni dal primo lancio della navicella spaziale con a bordo esseri umani, il primo lancio nella storia dell'uomo a far compiere ai tre astronauti a bordo un'orbita completa intorno alla Terra per poi atterrare in 108 minuti a Smielkova. Uno dei primi passi utili a comprendere sempre di più l'universo che ci circonda.


Il suono del cosmo


Parlando di spazio, ci troviamo di fronte a un universo vasto e spesso misterioso, intrigante e insondabile. Il pensiero stesso di un qualcosa tendente all'infinito (per meglio dire in continua espansione) è difficile anche solo da immaginare. Spesso pensiamo alla scoperta dell'universo principalmente attraverso la lente visiva, con immagini mozzafiato di galassie, nebulose, buchi neri e pianeti lontani. Basti pensare alle recenti immagini dell'eclissi totale solare (qui gli highlights dell'evento dalla Nasa) dello scorso 8 Aprile, a quelle dei buchi neri, e ancora le ultime immagini del Sistema solare visto dal James Webb (qui l'interessante video di Adrian Fartade sul funzionamento del telescopio).


Un aspetto altrettanto affascinante dello studio del cosmo è l'ascolto dei suoni che emana, una delle esperienze più affascinanti e intriganti nel vasto campo dell'astronomia. Nel vuoto cosmico i suoni non si propagano, ma gli oggetti celesti emanano vibrazioni. Questi segnali possono essere catturati e tradotti in suoni "udibili", permettendoci di percepire il cosmo in una forma completamente nuova e immersiva, in una sinfonia di segnali e frequenze provenienti da punti remoti dell'universo. Dalle pulsazioni ritmiche delle stelle di neutroni alle sinfonie cosmiche delle onde gravitazionali, ogni segnale racconta una storia unica sulle leggi fondamentali che governano il nostro universo. Da qui è curioso e lecito chiedersi "come suona un buco nero?" ma anche "che suono possono avere le galassie?" e infine "le stelle?"



La radioastronomia ci offre la possibilità di "ascoltare" il cosmo in modo simile a come ascoltiamo la musica, aprendo nuove porte alla nostra comprensione e all'ispirazione creativa, attraverso la sonificazione ("Sonification is the process of translating data into notes and sounds humans can perceive" ci spiega direttamente la NASA). Ecco come il suono del cosmo diventa così una scienza, poi un'arte e infine una fonte inesauribile di ispirazione per musicisti, artisti e appassionati di tutto il mondo.


Lo spazio come fonte d'ispirazione musicale


I misteri del cosmo affascinano da sempre grandi e piccole menti, uno dei miei sogni da bambina era quello di viaggiare prima intorno al mondo e poi nell'universo, almeno fino a quando il mio vocabolario non si è aggiornato con il concetto di paura del buio.

L'ignoto, la scoperta, il cambiamento, le leggi scientifiche che ci regolano vengono da sempre interpretate anche in ambito artistico, dalla pittura alla letteratura, dalla cinematografia alla musica. Molti artisti, nei temi e nei suoni si sono lasciati trasportare dalla magia del cosmo, lasciandosi trasportare dalle immagini evocative dell'universo, basti pensare alla celebre "Space Oddity" di David Bowie o alla "Fly Me To The Moon" di Frank Sinatra, mentre altri hanno cercato di riprodurre attraverso la musica elettronica i suoi cosmici, arrivando ad istituire un sottogenere della musica new-age, la space music.


La musica ispirata al cosmo

Andando in esplorazione tra i generi musicali dell'ultimo secolo, troviamo esempi nella musica classica di compositori come Gustav Holst con la sua suite "The Planets" (1914 -1916, al tempo Plutone non era stato scoperto nè quindi riclassificato) o Richard Strauss con "Also Sprach Zarathustra", che hanno cercato di catturare l'essenza e la grandezza dei corpi celesti attraverso le note musicali.


Anche nel rock l'ignoto cosmo ha trovato la sua dimensione in brani celebri di band come i Pink Floyd e le loro composizioni psichedeliche, tra tutte "Interstellar Overdrive" (brano del 1966, qui il live al Pop 68 a Roma il 6 Maggio 1968) o "Set the Controls for the Heart of the Sun" che sono diventate vere e proprie icone della musica spaziale, trasportandoci in viaggi interstellari attraverso le note. Andando avanti negli anni arriviamo a Elton John e il suo malinconico "Rocket Man" (1972), uomo che vive nelle stelle lontano da moglie e figli per poi precipitare nel sole, che ha dato nome anche al film ispirato alla sua vita.



Continuando l'esplorazione arriviamo ai nostri giorni e a quelle band come i Daft Punk che hanno incorporato elementi spaziali nelle loro produzioni, creando brani che ti trasportano in un viaggio attraverso le galassie. La loro colonna sonora per il film "Tron: Legacy" è in perfetto stile futuristico immediato.


Altra band che ha reinterpretato l'universo sono i Muse che nell'album "Black Holes and Revelations" (2006) abbracciano spazio e universo unendo rock, filosofia e scienza. Negli stessi anni ricordiamo anche i Killers e la loro "Spaceman", che ci raccontano la storia di un uomo rapito dagli alieni, riprendendo il tema dell'alienazione.


Suoni eterei ed evocativi che in qualche modo potrebbero ricordarci quelli dello spazio sono quelli degli Explosions in the Sky, gruppo strumentale che ha creato composizioni come "Your Hand in Mine" e "The Only Moment We Were Alone". La scorsa settimana è uscito anche il nuovo album di Sleeping at Last dal titolo "Astronomy, Vol.2", che sperimenta spesso riguardo musica del cosmo, prendendo ispirazione da ricerche scientifiche ed eventi astronomici.


La musica ispirata al cosmo nella cinematografia

In un articolo che lega musica e astronomia mi risulta impossibile non citare anche alcune colonne sonore che sono risultate fondamentali nell'accentuare l'atmosfera e l'ambientazione di film che esplorano temi legati allo spazio e all'universo. Primo tra tutti "2001: Odissea nello Spazio" di Stanley Kubrick dove regista e autori hanno fatto un uso magistrale della musica per creare un'atmosfera suggestiva e immersiva. La colonna sonora di 2001 è gigante, composta da brani classici come la "Also Sprach Zarathustra" di Richard Strauss sopracitata e "Adagio" di Aram Khachaturian, ha contribuito a definire l'identità visiva e sonora del film.


Passiamo poi in questo viaggio interstellare tra musica, film e spazio a "The Martian" di Ridley Skott dove troviamo le musiche originali composte da Harry Gregson-Williams ma anche brani celebri come "Waterloo" degli Abba o la stessa "Star Man" di David Bowie. Ci viene in mente anche "Gravity" di Alfonso Cuarón, che ha tratto ispirazione dall'universo per creare atmosfere suggestive e avvincenti. La colonna sonora di "Gravity" (Premio Oscar per la Miglior colonna sonora), composta da Steven Price, utilizza suoni elettronici e campionamenti di segnali spaziali per immergere gli spettatori nell'ambiente ostile e affascinante dello spazio profondo.


Arriviamo alla fine e a quello che con buone probabilità risulterà l'esempio più lampante di tutti: Hans Zimmer e le musiche di "Intestellar", una delle sue molteplici collaborazioni con il regista Christopher Nolan, colonna sonora che accompagna un film stellare e che lo stesso autore rivendica come quella più riuscita tra tanti dei suoi capolavori.


La musica del cosmo continua a esercitare un fascino senza tempo su artisti e autori, un viaggio attraverso le galassie e le stelle, avvicinandoci alla bellezza e al mistero dell'universo. Che sia nelle note di un brano rock, nelle composizioni di un film epico o nei suoni catturati dai radiotelescopi, il cosmo ci offre una melodia infinita da esplorare e scoprire, unendo l'arte e la scienza in un'unica sinfonia cosmica.



Credits e approfondimenti:

Tutta la musica che arriva dal cosmo (INAF): https://www.media.inaf.it/2021/04/19/sonificazione-cosmo/

Nasa, Sonificazione di un'immagine dello spazio profondo da Hubble : https://www.youtube.com/watch?v=H-Ci_YwfH04



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