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MIXER - i consigli di aprile: libri, videogiochi, album e film tra illusione e disillusione

Un altro mese è passato, e la nostra rubrica "MIXER", nella quale vi consigliamo quello che ci piace, è arrivata alla seconda puntata. Dalla spensieratezza dei trenta giorni scorsi, passiamo alla dicotomia "illusione-disillusione", pescando dal cilindro un libro, un videogioco, un album, una serie tv ed un film: pronti al trip?



LIBRO: "NON È SUCCESSO NIENTE", Nicolò Targhetta, 2019 (BeccoGiallo Editore)


Figli di una generazione in crisi di mezza età già verso i 25, non potremmo che ritrovarci nella raccolta di storie brevi firmata Niccolò Targhetta. Un mix perfettamente bilanciato di cinismo, ironia e amarezza in grado di fare a pezzi quel muro di illusioni che tendiamo a costruirci attorno per non affrontare, spesso e volentieri, la realtà dei fatti. I racconti vedono protagonisti Nicolò, Primo e Sergej alla prese con lavoro, relazioni, il vivere da soli e la scoperta (spoiler) della non-esistenza di Babbo Natale. Difficile arrivare a fine lettura senza un sorrisetto nostalgico stampato sul volto e qualche “ma sta parlando di me!” buttato qua e là.



VIDEOGIOCO: "LIFE IS STRANGE", 2015 (Dontnod Entertainment)


Parlando di illusioni e disillusioni, una tappa quasi obbigata passa anche per il gioiello videoludico firmato dagli studi di Dontnod. Uscito nell'ormai lontano 2015, lasciò di stucco ogni fortunato che si avventurasse nelle vite di Chloe e Max, due adolescenti accomunate da quella sensazione di smarrimento che pervade tipicamente i primi dieci anni a doppia cifra della vita umana. Protagoniste quasi agli antipodi per temperamento e abitudini, si ritroveranno coinvolte in una storia a dir poco incredibile che toccherà punti altissimi di fantascienza, romanticismo, esistenzialismo con anche un pizzico di anarchia. Max, infatti, si accorgerà di poter riavvolgere il tempo a suo piacimento grazie ad un potere che scoprirà di avere quando salverà la vita a Chloe nel bagno del college. Da quel momento in poi, partendo da spunti ordinari fino ad arrivare a bivi morali non di poco conto, le due dovranno misurarsi con questa nuova realtà che rivelerà presto tuttavia un lato oscuro: il Butterfly Effect, ovvero le conseguenze sul continuum spaziotemporale che esercita il potere di Max. Ben presto infatti l'uso di questo potere le costringerà a scelte complesse sotto molti punti di vista e l'aspetto cruciale che renderà questa esperienza memorabile sarà il fatto di poter compiere noi queste scelte. Infatti la trama si srotolerà secondo le scelte che il giocatore compirà, dall'inizio ai vari finali possibili. Un avventura epica che una volta terminata ci costringerà ad interrogarci sul tema del tempo e della libertà, su cosa sia davvero in nostro controllo e cosa invece ogni giorno sfugge dalle nostre dita lasciandoci solo l'illusione di aver fatto la differenza.




ALBUM: "MUSICA PER BAMBINI", Rancore, 2018 (Hermetic, Artist First)


Senza perderci in inutili parole, il rapper romano (al secolo Tarek Iurcich) è un maestro dell'illusione. "Musica per Bambini", probabilmente la miglior opera di Rancore, sono dieci viaggi tra storie distopiche ("Sangue di Drago", "Quando Piove") e immedesimazioni in bambole, rossetti e sigarette ("Giocattoli"), tra ricordi dell'adolescenza ("Skatepark") e opere d'arte ("Arlecchino"). In vista anche del tour annunciato da pochi giorni, nel quale porterà il nuovo disco "XENOVERSO" in giro per l'Italia per i prossimi mesi, un ripassino è necessario, senza sentirsi obbligati a comprendere tutto: del resto stiamo pur sempre parlando di un album che si apre con la frase "Tu forse non mi senti bene perché devo alzare un po' la voce, ché altrimenti poi ti distrai" e si chiude con "Non capisco mezza parola di ciò che dici".





FILM: "LEI (Her)", 2013 (Annapurna Pictures)


Tra i film di fantascienza contemporanei ad aver fatto breccia nella cultura mainstream tanto da vincere un Oscar per la sceneggiatura c'è senza dubbio HER, diretto da Spike Jonze nel 2013. Esso racconta di come potrebbe nascere una storia d'amore nel momento in cui le reti neurali arrivassero ad uno stato di coscienza praticamente umano, in grado di assimilare anche emozioni e di sperimentare nuove esperienze all'interno della rete. È così che infatti Theodore (Joaquin Phoenix) si innamora della voce del suo sistema operativo, Samantha (Scarlett Johansson). Una relazione complessa e per certi versi addirittura impossibile, che scaverà nel profondo di noi stessi fino a farci interrogare sulla natura stessa dell'amore e di cosa (e perché) si potrebbe definire tale. Un film imperdibile, per cambiare radicalmente il concetto di relazione affettiva che fino ad allora avremo maturato in modo spontaneo e disilluso.




SERIE TV: "FLEABAG", 2016-2019 (Two Brothers Pictures)


Immaginate vedere la vostra vita che va a rotoli, il vostro lavoro che non ingrana, la vostra famiglia che si sgretola, la vostra migliore amica è morta e la vostra vita amorosa è tutto meno che rosea. Immaginate questa landa di disperazione condita da tanta, tanta britannica ironia che a tratti fa sentire a disagio ma che vi trascinerà in un turbinio di disillusione fredda e crudele come la realtà. Fleabag è una serie Amazon Prime feat. BBC UK tagliente e meravigliosa: vederla è come togliere gli occhiali rosa e farsi massacrare per uscirne – a fine episodio – diversi e forse migliori per affrontare la nostra vita. Fleabag e chiunque la circondi porteranno la dose di disincanto e sarcasmo che mancano per affrontare i momenti bui delle nostre giornate. Dopo tutto l’impero britannico si è sempre basato su tre grandi pilastri: disillusione, ironia e una buona tazza di tè che si sa, risolve sempre tutto. Sono solo due stagioni con 12 episodi in tutto, niente di infattibile per i grandi binge watcher, che valgono veramente ogni singolo minuto. In ogni caso, se non volete credere a me, credete a chi l’ha premiata agli Emmy e ai Golden Globes.





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