Bentornatɜ all’ultimo appuntamento di quest’anno della rubrica PrideVision, per questa speciale occasione vi proponiamo due ambiti artistici fondamentali per la comunità LGBTQIA+: il Make-up e il mondo Drag. Chiaramente per parlare di questi argomenti tanto affascinanti quanto complessi ci siamo rivoltɜ ad un esperto in materia ovvero Mattia Attorre, make-up artist originario di Ostuni nonché, in Drag, la magnifica KHENDRAH del Toilet Club di Milano.
"Khendrah mi dà molta potenza, è una Mattia senza filtri, un'aggiunta che mi dona una forza abissale"
Lo scenario Drag risale a tempi antichi, già tra l’800 e il ‘900 gli uomini si travestivano da donna per gli spettacoli teatrali, ma chiaramente questa figura è cambiata molto bel tempo fino a diventare una vera e propria forma artistica. Se parliamo di tempi più recenti invece, c’è sicuramente uno show che ha reso questa arte ancora più visibile e conosciuta, ovvero RuPaul’s Drag Race, andato in onda in America già a partire dal 2009. In Italia (come al solito, oserei dire) siamo un po’ indietro su tutto e infatti la versione Drag Race Italia ha avuto inizio solo nel 2021, portando alla crescita esponenziale di questo mondo anche nel nostro Paese.
Da quanto tempo sei un make-up artist e come hai iniziato?
Faccio il makeup artist dal 2016 e ho iniziato perchè sono sempre stato appassionato del mondo dell’arte e, da fan di Lady Gaga, ho iniziato a replicare i suoi makeup. Poi come lavoro principale oltre al makeup artist facevo l'illustratore e il fotografo di moda, quindi ho voluto traslare quello che facevo sui fogli anche sulla mia faccia.
Com’è nata KHENDRAH? Come hai scelto il nome e quali sono le caratteristiche principali che hai voluto esaltare per creare il tuo personaggio drag?
Khendrah nasce dalle frequentazioni che avevo quando sono arrivato a Milano perchè facevo molte cose legate al mondo Drag. Arrivando dall’ambito del makeup, ho voluto iniziare a sperimentare il trucco drag seguendo le tecniche che vedevo online insieme alle mie amiche. Sono stato sempre appassionato dal makeup beauty e da lì è nata Khendrah, sentivo che mi dava potenza e forza, è una Mattia senza filtri, un’aggiunta che mi dà una forza abissale.
Qual è l’aspetto che preferisci nel fare drag e quale è la parte più impegnativa?
L’aspetto che preferisco è sempre la potenza, l’immagine, il concetto di poter comunicare qualcosa attraverso il trucco, è come essere una galleria d’arte con le gambe. La parte più impegnativa sta nella ricerca di affermarsi, quindi la difficoltà principale è trovare quel particolare che ti rende unico e ti faccia distinguere dalle altre persone, quel dettaglio del makeup o della performance che fa sì che la drag venga riconosciuta. È difficile emergere tra tante persone dal punto di vista della quantità e della competizione.
Come pensi sia percepito il mondo drag in Italia attualmente? Cosa pensi che si possa fare per migliorare questa percezione?
Onestamente secondo me ci sono due poli: il polo fandom che è quello che si attiene alla vita reale e percepisce il drag per come viene fatto e come realmente è; poi c’è un grande abisso generazionale di quelle persone, nella concezione comune, che percepiscono una versione stereotipata del mondo drag. Con l’avvento di RuPaul si è iniziato a parlare di Drag Plus e di artiste che sono più di un semplice intrattenimento. I poli principali sono quindi: le persone che sono fan del format e le ammirano come artiste, oppure le persone dei piccoli paesini, che pensano ancora che la drag sia solamente un uomo con le parrucche che fa gli spettacoli ai matrimoni, ma questa è una percezione "cattiva" e tossica. Molte persone non hanno avuto un vero assaggio di questo mondo e dovrebbero assaporarne la vera essenza per capire che è una vera e propria forma artistica come lo è un’opera al teatro.
Hai mai partecipato o pensato di partecipare a qualche Drag Contest o Drag Race? Spiega la tua motivazione
Ho pensato di partecipare alla Drag Race ma non a Drag Contest (concorsi) perchè non mi piacciono, mi piace la competizione sana. I concorsi li vedo come dei circoli chiusi e un po' all’antica. Parteciperei magari se si cambiassero alcune regole standard - tipo sfilare con il body nero - con prove che comprendano maggiormente il livello performativo ed estetico rispetto alla superficialità.
A Drag race parteciperei perché dà molti sbocchi e visibilità maggiore ma, oltre a questo, deve essere comunque una bellissima esperienza da fare e vivere. Personalmente ho partecipato come make-up artist ad un programma andato in onda su Rai 2 che si intitola: “Non sono una signora” e mi era piaciuto molto l'ambiente. Parteciperei a Drag Race per sfoggiare i miei look ed esibirmi ma anche solo per il ricordo di aver fatto una nuova esperienza.
Hai dei consigli per chi vorrebbe iniziare la carriera da make-up artist da zero come te?
lo su questo sono molto esigente perché penso che come tutte le arti debba essere approfondita e studiata, sopratutto se la tua professione deve essere a servizio di altre persone. Noto che molte colleghe magari hanno la passione ma se poi manca la manualità o l’attenzione ai dettagli è difficile che diventi una professione seria di alto livello. Penso ovviamente questa cosa esclusivamente a livello professionale, mentre se parliamo del makeup come sfogo personale si può benissimo fare ogni giorno e sempre, anche solo prendendo spunto dai social. Se si parla del makeup come lavoro bisogna studiare, avere mano, imparare le tecniche ma bisogna anche essere predisposti a prendersi cura della bellezza e della valorizzazione di altre persone.
In che modo i social media hanno influenzato la tua carriera come make-up artist e drag performer? Hai qualche consiglio su come utilizzare i social media per promuovere il proprio lavoro in questi campi?
Certo, sono un makeup artist che nasce dai social media perchè mi sono sempre studiato le tecniche su internet e quindi sia Khendrah che @piangoarcobaleni nascono e continuano a vivere lì, prima li usavo per imparare, mentre ora mi piace condividere le mie skills con gli altri e vedere che posso aiutare e ispirare le persone.
C'è stato un momento particolarmente memorabile o significativo nella tua carriera drag che vorresti condividere?
Sicuramente l'uscita della canzone “Piercing sulla pesca” con Arcadia è un ottimo traguardo che sono felice di aver condiviso con lei proprio perché simbolo della nostra sorellanza e per fare questo progetto anche se sembra frivolo ci abbiamo messo tanta passione. È nato tutto dal suo scorso compleanno quando dopo un karaoke abbiamo preso spunto da una base che ci piaceva e, dopo due prove di testi, abbiamo finalmente trovato quello definitivo. Fortunatamente alla festa c'era anche Valter a cui è piaciuta la nostra canzone e ha deciso di produrla.
Oltre a questo, un altro traguardo super importante nella mia carriera riguarda sicuramente il fare parte delle serate del Toilet e avere un mio spazio settimanale in cui posso gestire anche i loro social, sono molto contento di questo.
Oltre al make-up e al drag, ci sono altre forme d'arte o passioni che coltivi?
Certo, a me piacciono molte forme d'arte tra cui la musica e la fotografia. Poi sinceramente vorrei coltivare la passione del ballo ma non sono molto capace, e mi piacerebbe anche imparare a cucire. Magari prima o poi riuscirò anche in queste cose!
Come si sceglie una canzone su cui fare lip-sync? Quale è stata la tua prima canzone?
Il lip-sync si sceglie in base alla canzone che ti fa venire in mente più immagini possibili. In realtà si può scegliere sia in modo pensato se sei legato ad una canzone in particolare, oppure anche casualmente per avere un momento di brivido, in generale si sceglie in base ai propri gusti e a quello che si vuole comunicare in quel momento. Khendrah è una persona fan-service e sceglie anche in base a quello che adorerebbe il pubblico. Quindi direi che gli aspetti da considerare sono quello personale, quello legato alla fanbase e l’ aspetto casuale.
Il mio primo lip-sync è stato con Daphne al toilet sulla canzone “DRIP” ma, come dico sempre, il mio lip-sync preferito deve ancora arrivare.
Hai qualche consiglio per una persona socializzata come uomo che voglia imparare a truccarsi?
Se ti piace il mondo del makeup e dell’arte, non c’è un metodo specifico di approccio, ci devi provare e basta senza pensare “è da uomo, è da donna” se nasce la curiosità e vuoi provare devi farlo. L’advice che voglio dare è di sentire quello che si vuole, ascoltarsi e agire.
Vuoi raccontarci altro sulla canzone “Piercing sulla pesca” realizzata con Arcadia e uscita lo scorso venerdì?
"Piercing sulla pesca" è cantata e scritta da Arcadia, io la canto con lei in vista di progetti più grandi. Nasce principalmente dall’esigenza di mettere un traguardo alla nostra sorellanza, a noi piace far vedere al mondo quanto siamo legate. La vedo proprio come un’affermazione a chi mi segue per dire che ho delle sorelle pazzesche. Piercing sulla pesca nasce dopo un pomeriggio in Chinatown in cui ho raccontato ad Arcadia dell’ultimo periodo della vita e lei poi ha scritto il testo che mi è arrivato il giorno di Pasqua.
Io ho sempre voluto sperimentare con la musica e, visto che Arcadia lo fa da anni, mi è piaciuto entrare un po’ nel suo mondo perché mi piace fare esperienze solo per la curiosità di farlo. È un brano leggero e diverso rispetto alla musica che fa Arcadia di solito, ma è una cosa che abbiamo fatto assieme come per mettere un punto nel mezzo di una scalinata che stiamo facendo insieme.
Make-up e drag, due ambiti uniti da una comune gioiosa libertà: di stupire e stupirsi, ma soprattutto esprimere tutto ciò che si è, senza smussamenti e compromessi.
Siamo arrivati alla fine del Pride Month ma come sapete, la lotta per i diritti non finisce mai, la lotta contro le ingiustizie, le violenze e l'odio. Non siate indifferenti e lottate anche voi per i diritti fondamentali che ogni persona dovrebbe avere, indipendentemente dall'identità o dall'espressione di genere, dall'orientamento sessuale o da qualsiasi altra caratteristica personale.
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