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Intervista a Narratore Urbano, tra Marracash, lotte netflixabili e un pianeta morente

Che siamo e saremo la generazione con cui è nato l’attivismo sui social, è innegabile, ma tutto questo ha inciso su quello che mettiamo in cuffia, quello che cantiamo e quello che sentiamo nelle nostre piazze? Se nella musica mainstream di oggi, sempre più figlia e schiava dei famosi 15 secondi di TikTok (che comunque fino a 3 anni fa erano i 3 minuti e mezzo della radio, e se ci pensiamo bene non c'è tutta questa differenza), i contenuti tendono sempre di più a mancare, all’alba del 25 aprile 2023 ha senso parlare ancora di musica impegnata e tematiche sociali? Ha ancora senso cantare di certi argomenti?


Abbiamo scambiato due chiacchiere a riguardo con Alekos Zonca, in arte Narratore Urbano, cantautore torinese classe ‘98 e studente di storia, che avevamo già intervistato un anno e qualche mese fa. Alle spalle un disco, una bella manciata di date tra festival e aperture autorevoli in mezza Italia e all’orizzonte un album (per ora ancora in fase di scrittura) di cui ci ha parlato in modo criptico. Mezz’ora di domande e risposte di fuoco, tra Marracash, Bob Dylan, Tonno, Willie Peyote e P38.

Buon ascolto e buon 25 aprile dalla redazione di IndieVision: se siamo qui a scrivere le nostre righe su questa pagina web, è anche merito di quello che si festeggia oggi.

Intervista a cura di Marco Anghileri e Nicola Lorusso, montaggio di Nicola Lorusso.

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