Come rappresentare l’attualità in musica se non con sonorità frenetiche e caotiche? I Requiem For Paola P., con il loro nuovo album “Ho Vissuto Confusione”, si aggrappano proprio a questa immagine della realtà in occasione del ritorno sulle scene a distanza di sei anni dall'uscita del loro terzo disco “Sangue del tuo sangue”.
Il tempo non ha di certo scalfito il sound della band che arriva ancora più violento e ai confini dell’hardcore. Si presenta al 2022 come blocco coerente di otto tracce che sin dall’inizio inducono l’ascoltatore ad interrogarsi sul loro impatto dal vivo. Pur essendo un lavoro sperimentale e particolarmente studiato sia nella scrittura che nella produzione a cura di Maurizio Baggio, riesce a trasmettere l’immediatezza di una full immersion di quattro giorni di registrazioni in presa diretta. L’unico pezzo più disteso è “Il giorno di festa” che si concede un ritornello orecchiabile che tende leggermente verso il pop-rock.
Sorge spontaneo il confronto con le grandi band italiane emo-core: “Ho Vissuto Confusione” ricorda l’urgenza espressiva e la spontaneità dei lavori più popolari dei Fine Before You Came, dei Cosmetic o del Buio. Oltre al genere musicale e alla schiettezza, anche i testi ricordano questi artisti che utilizzano le descrizioni di immagini per raccontare una condizione o uno stato d’animo.
“…E finalmente seduti per goderci un po’meglio tutte le porte che sbattono”; “…Ridere forte del sangue che macchia, richiudere in fretta, pulire la stanza”; “…A sbuffare il fumo nero del mio malumore”: sono solo alcune delle metafore che permettono, oltre che di comprendere al meglio il senso del brano, di immergersi fino in fondo nelle sensazioni trasmesse da quest’ultimo.
Non è così scontato trovare il giusto connubio tra artificiosità e schiettezza. “Ho vissuto confusione”, nonostante sia un album dai numerosi riferimenti e non abbia suoni particolarmente archetipici, è collocabile tra i migliori dischi rock usciti ultimamente in Italia.
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