"Vorrei piovesse per tutta la notte, una camomilla, il Festivalbar"
Dopo la pubblicazione di "Venerdì Sera", esce oggi il nuovo singolo di Skoob, " Festivalbar", nuovo brano che anticipa un progetto futuro più grande, prodotto da Twenty aka TwoZero e distribuito da Artist First.
Era il 1964, primo anno del celebre Festivalbar, manifestazione canora che metteva in gara le canzoni più famose tra i jukebox dei bar di tutta Italia, i classici tormentoni estivi. Basta pensare alla parola Festivalbar che subito il nostro immaginario collettivo lo ricollega all'inizio dell'estate, al primo sole caldo, la fine della scuola, i primi bagni al mare, le tranquille serate con gli amici e così il senso di nostalgia, già presente ovunque in questi giorni, sale ancor più prepotentemente. Un ricordo felice e nostalgico che descrive alla perfezione anche il nuovo brano di Skoob. Un brano fatto di ritardi, amori mancati, solitudine, momenti a metà , domande contorte, taxi; in una parola: ricordi. Un brano malinconico a metà tra il pop, il rap e il cantautorato, che, come ci spiega lo stesso Andrea Scuderi (nome all'anagrafe di Skoob), più che una canzone è un arrivederci che prende ispirazione da un girasole realmente regalato.
<<"Festivalbar" inizialmente era solo una strofa incompiuta che si chiamava "invernobozza3.mp3". Mancava l'ispirazione per finirla. L'ho trovata quell'ultimo mese di relazione, in una Milano vuota, con lei che parte per una crociera in Grecia. Le ho lasciato questa canzone e un girasole davanti alla porta di casa.>>
In un periodo storico difficile un brano così nostalgico e l'idea malinconica dell'estate che fatica ad arrivare, vi faranno avere la stessa faccia di Gerry Scotti mentre dice "Ma Dio, ma parla di me" già dal primo ascolto. Perchè in fin dei conti in questi giorni anch'io, come Skoob nel suo Festivalbar, e penso come tutti, non vediamo l'ora di "ubriacarci poi prendere un taxi, per dove non lo so", insieme. Non ci resta quindi che aspettare e augurarvi buon ascolto!
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