Quando per la prima volta ho ascoltato “Paradiso”, il primo singolo pubblicato dagli Iside ormai l’anno scorso, ho provato un moto d’orgoglio, in maniera del tutto immotivata ovviamente, visto che purtroppo nascere e crescere nel loro stesso paesino non mi ha portata ad avere gli stessi talenti creativi.
Comunque, scoprire un sound fresco, qualcosa di innovativo, soprattutto per quanto riguarda la musica italiana, è sempre una bella sensazione, e i pezzi degli Iside sono stati in loop per settimane nel mio account Spotify, complici anche le lyrics particolari e direi piuttosto caratteristiche del loro progetto: talmente personali e metaforiche da diventare quasi universali, per forza di cose, ogni ascoltatore le può declinare nella propria esperienza.
All’uscita di “Draghi”, l’ultimo loro singolo, ho voluto cogliere l’occasione per una chiacchierata con i ragazzi e giocare con loro a "fare a pezzi" la canzone, decontestualizzando qualche verso per scoprire qualche curiosità in più.
Ciao ragazzi. Inizio con qualche domanda per presentarvi a chi ancora non vi conosce. Chi sono gli Iside e com’è nato questo progetto?
Ciao ragazz*! Siamo Dario Pasqualini, Daniele Capoferri, Giorgio Pesenti e Dario Riboli; amici da sempre, veniamo dallo stesso piccolo paese della provincia di Bergamo. Siamo tutti coetanei (classe ‘96), escluso Dario R. (classe ‘95), detto anche granny per vari motivi. Già dalle scuole medie ci piaceva trovarci a scrivere dei pezzi, oggettivamente molto brutti, che forse girano ancora su qualche canale Soundcloud. Mi ricordo che il nostro primo EP, rigorosamente in inglese, fu registrato in un solo weekend, per 70 euro, compresi dei krapfen preparati dalla nonna del ragazzo dello studio. Tutto questo è andato avanti per anni, finché per caso Dario P. si è messo a scrivere dei pezzi in italiano - anche perché il suo inglese non è sicuramente stato ben ispirato dal Magic English della Disney. Ci siamo dati il nome Iside, perchè volevamo essere riconosciuti con un nome femminile, teniamo particolarmente a questa cosa, e siamo arrivati così ad un EP pubblicato lo scorso anno, “Indico”, e due singoli nel 2020: “Nessuno” e “Draghi”, che iniziano a parlare la nostra vera lingua.
Dove affondano le vostre radici musicali? Cosa caratterizza maggiormente la vostra musica?
La prima parte di Iside è stata fortemente caratterizzata dal mondo elettronico alla Flume/Cosmo parlando di Italia; negli anni scorsi ci siamo mangiati i dischi dagli XX fino a James Blake, e in generale eravamo fans di quel modo più educato e forse meno esuberante di intendere i pezzi. Negli ultimi tempi stiamo riuscendo ad avvicinarci davvero a quello che ascoltiamo oggi, forse anche perchè ne siamo un po’ più consapevoli e ci permettiamo di fare delle scelte più pazze e eccentriche: Frank Ocean, Toro y Moi, Brockhampton e Roy Blair sono i nostri massimi ascolti, in Italia sicuramente Venerus, Taxi B e il disco di See Maw che ci è molto piaciuto.
Non è così scontato riuscire a convogliare i propri ascolti nella propria musica, ci vuole tempo e bisogna fare parecchi esperimenti. I nuovi pezzi parlano la stessa lingua, ed è molto nostra, un po’ contraddittoria ma estremamente romantica, non devono necessariamente avere il momento di picco, ma sono proprio un percorso.
Ora facciamo a pezzi “Draghi” insieme:
“Sai mi diverte sembrare un perdente”: qual è il vostro loser preferito nella storia della letteratura, cinema, arte, mitologia..?
DP - Ti direi tutto il club dei perdenti di It, oppure Ralph dei Simpson. In generale quei bambini (spesso occhialuti) del cinema che si annoiano e fanno delle cose pazzesche, invidiabili che nessun altro bambino farebbe.
DC - Vincent in “Gattaca”, etichettato come perdente e non valido dalla nascita. Si dimostrerà poi nella vita un vincente. Mi diverte sembrare un perdente, non esserlo.
DR - Steven Bradbury, che per chi non lo conoscesse è il pattinatore australiano che ha vinto un oro olimpico solo grazie al fatto che in tutte le gare cadessero tutti quelli davanti a lui. Eroe.
GP - Senza dubbio Forrest Gump. Ma anche Daniele Capoferri degli Iside.
“Voglio un girasole, sono giù d’umore”: il vostro metodo infallibile per tirarvi su di morale?
DP - Il video di Angelo Duro in cui porta Giucas Casella ad Amsterdam, o i provini del Grande Fratello commentati dalla Gialappa’s Band.
DC - Tirarsi ancora più giù.
DR - Guardare il mio furetto che cerca di uccidere il mio cane di 40 kg.
GP - Fare ubriacare Daniele.
“I miei desideri sono strani, mica come i tuoi”: parlando di desideri, qual è il più grande che vi viene in mente, così su due piedi?
DP - Svegliarsi tardi, stare in giro fino a tardi e addormentarsi ancora.
DR - Vorrei poter giudicare la bontà di un’anguria guardandola.
DC - Arrivare a essere così soddisfatti di se stessi tanto da provare invidia per se stessi.
GP - Fare un pezzo matto con Rick Rubin.
“Ho paura degli altri ma mi piacciono i draghi": una persona o un personaggio che vi fa paura, per qualsiasi motivo?
DP - Da piccolo ero terrorizzato da Ignazio La Russa, anche ora mi spaventa, sono sincero.
DR - Gerry Scotti, non so perché’ ma non mi ha mai ispirato fiducia. Forse perché è milanista.
DC - Giorgio Pesenti quando ci si oppone a una sua idea.
GP - Bulbasaur. Chi lo sceglie a inizio gioco da grande avrà inclinazioni alla violenza.
“Svegliarmi dentro un museo d’arte, poi svelarti le opere nascoste”: qual è il museo che avete amato di più fra quelli che avete visitato, e quale opera al suo interno avete più apprezzato?
DP - Gli altri non fanno i romantici, lo farò io per loro. Musée d'Orsay a Parigi, ci siamo stati tutti insieme lo scorso novembre. Ho questa immagine di loro tre che stavano guardando le Ninfee Blu di Monet, il sogno nel sogno: Inception.
DC - Non ne ho visitati molti, e non ricordo nemmeno i nomi sinceramente. Mi associo alla risposta di Dario P.
DR - Il Museo del Presepio a Brembo (BG). Ho sempre ammirato i dettagli delle statuette.
GP - Il Museo della Scienza di Bergamo, che piazza i dinosauri di plastica in giro per la città. Albano apprezzerebbe.
“Quando fai così, scusa ti detesto”: ma così come? Qual è la caratteristica che meno sopportate nelle altre persone?
DP - Le persone che parlano durante i film. Da rinchiudere!
DC - Le persone bugiarde e che riportano situazioni alterandole a loro piacimento.
DR - Quando i ritardatari ti dicono “sto arrivando” e non sono palesemente ancora partiti.
GP - quelli che scrivono “;)” e qualsiasi forma di occhiolino.
“I sogni matti, cambiare gravità, saltare sui divani”: avete mai avuto un sogno ricorrente, o uno particolarmente strano che vi ricordate?
DP - Due nani del bosco che mi prendono e mi portano con loro e mi lasciano alle fate; penso che mi abbia fatto male il Signore degli Anelli rivisto in quarantena.
DR - Non sogno praticamente mai, e se lo faccio è già tanto che mi ricordi chi era il soggetto.
DC - Sogno spesso di star guidando di notte e di non riuscire ad arrivare al pedale del freno. Forse perché non ho freni inibitori.
GP - Ogni tanto sogno gli assoli di chitarra Dario R., poi mi sveglio per fortuna (a volte li nascondiamo nei pezzi).
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