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Cronaca della finale di Sanremo 2024: vince Angelina Mango, una donna sul podio dopo dieci anni

Di Martina Strada e Edoardo Previti


Siamo giunti alla quinta e ultima serata di questa edizione del Festival di Sanremo, l'ultima che vedrà Amadeus come direttore artistico. Già sentiamo il sapore agrodolce della fine di un'era. Siamo però anche curiosi di scoprire chi vincerà perché la polemica dopo la classifica di ieri sera è costante e continua. Speriamo in un colpo di scena ma non siamo pronti a scommetterci.


Iniziamo col botto (nel senso che siamo già tre minuti in ritardo) con la banda dell’esercito che ci suona l’inno di Mameli, e Amadeus che presenta la banda e il generale. E così, anche stasera, l’elemento "Patria" ce lo siamo tolti.


Amadeus annuncia quindi la prima classifica generale provvisoria composta da tutti i voti di tutte le sere e noi già pronti a non accettarla:


1. Geolier

2. Angelina Mango

3. Annalisa

4. Ghali

5. Irama

6. Mahmood

7. Alessandra Amoroso

8. Loredana Bertè

9. Diodato

10. Alfa

11. Il Volo

12. Emma

13. Gazzelle

14. Fiorella Mannoia

15. The Kolors

16. Il Tre

17. Santi Francesi

18. Mr. Rain

19. Negramaro

20. Ricchi e Poveri

21. Dargen D’Amico

22. BigMama

23. Rose Villain

24. Clara

25. Maninni

26. Renga Nek

27. BNKR44

28. La Sad

29. Fred De Palma

30. Sangiovanni


Annunciato il primo posto, l’intero Ariston inizia, di nuovo, a fischiare e Ama si ritrova a dover chiedere rispetto per gli artisti. Ripetiamo insieme: un teatro non è lo stadio. Per quanto fischiare a teatro sia una cosa fatta da sempre, fischiare rendendo il clima dell'Ariston quello di una curva allo stadio è umiliante non solo per l'artista ma anche per l'impoverimento del luogo in sé.


Primi ad esibirsi sono Renga e Nek che avendo chiuso la serata di ieri sera, probabilmente avranno deciso di dormire direttamente all’Ariston. Nel caso scelta saggia. Che dire? Esibizione identica a quella delle altre sere, poco incisiva. Anche oggi il loro momento migliore è stata la gag prima e dopo l'esibizione.


BigMama, rispetto alla prima serata, ha preso confidenza con il palco e anche la canzone ne risente. La botta di adrenalina di ieri sera le ha fatto bene e ora ci sogniamo di ballare sotto palco ai suoi concerti.

La sua dedica, come tutte le sere, è stata dolce e toccante. Per noi vincitrice del cuore.


E parlando di vincitori del cuore, ecco Gazzelle che finalmente si è tolto il pigiama per esibirsi. Restando sempre fedele a se stesso, come dimostra la felpa sotto la giacca, Gazzelle con la sua ballata ci fa venire voglia di accendere le torce del telefonino o gli accendini e cantare a squarciagola “Scappare per un po’ da Roma Nord” pur noi abitando in Pianura Padana. 


Dargen D’Amico ha problemi con la giacca, evidente omaggio ai soldati della Regina Rossa di "Alice in Wonderland". Il brano è sempre carico e Jacopo è assoluto padrone del palco, della platea e di tutto il teatro e l’applauso del pubblico al termine della sua esibizione, ne è una prova. Doppio bacio alla Venier, sia durante l’esibizione che alla fine. Non porta più punti al FantaSanremo, ma fa sempre bene baciare la Mara nazionale.


Dopo la presentazione di Amadeus del suo co-conduttore della serata finale, ossia il suo compare Fiorello, Il Volo di nero vestiti portano il loro brano sul palco con energia, con bravura ma senza riuscire a trasmetterci alcuna emozione. Insipidi. Fine di quello che abbiamo da dire. Avanti il prossimo.


Tutti vorremmo arrivare all’età di Loredana Berté con la sua stessa energia e voglia di spaccare il mondo. Infatti, la sua esibizione e il suo brano ci trovano a ballare davanti al pc come degli scemi e a fine esibizione non solo ringrazia l’orchestra ma anche il reparto audio e il suo team. Vincitrice morale.


Fiorello annuncia i Negramaro prendendo tempo e facendo il verso a Sangiorgi. Onestamente la prima volta in cui ridiamo stasera. Esibizione senza infamia e senza lode.


Arriva Tananai e noi perdiamo la testa. Per far capire che è uno di noi, anche Alberto ha le occhiaie di chi non dorme da quattro giorni per non perdersi un minuto di Sanremo.


Entra Mahmood e finalmente sotto ad una giacca oversize, sembra avere una tuta gold: c’è chi aspettava questo momento e chi mente. Carichissimi in redazione e chi vi scrive ha imparato il ballettino del ritornello, no regrets. Anche Alessandro balla con i suoi ballerini e si emoziona e ci emoziona. Se non finisce in top 5 qualcuno ne subirà le conseguenze.



Ed eccolo lì Tananai in diretta dal Suzuki Stage con la sua "Tango" e noi ritiriamo fuori gli accendini, i fazzoletti e i moci per asciugare a terra. Ci sei mancato molto Alberto.


Continua la sfilata degli artisti uomini che fanno mancare il fiato alla quota rosa della redazione e infatti salgono sul palco i Santi Francesi: il brano, complice l’esposizione prolungata allo stesso, ci piace. L’abbiamo rivalutato e ora ci piace più di quanto vorremmo ammettere. Per essere all’esordio sul palco dell’Ariston, i Santi Francesi non hanno sfigurato con questo pezzo, inizialmente passato in sordina.


Roberto Bolle che danza il Bolero di Ravel non è solo un momento di intrattenimento altissimo, ma è anche un omaggio all'immenso artista che è Roberto e alla bellezza della danza, spesso sottovalutata o non presa in considerazione dalla televisione.



Sono le 22.40 e siamo SOLO al decimo artista in gara, Diodato. La sua "Ti muovi" non ha la potenza di "Fai rumore", ma resta comunque un ottimo pezzo. Forse non ci sarà mai un pezzo come quello che ha vinto nel 2020 e non ci riprenderemo mai? Possibile, ma diamo atto che Antonio è veramente un professionista completo a 360° e noi, ogni volta che ricalcherà il palco dell’Ariston, gli riserveremo un posto nel nostro cuore e nelle nostre playlist ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.


Fiorella Mannoia, istituzione della musica italiana, con "Mariposa" si è divertita e messa in gioco. Il brano ci piace sempre di più e ci strappa la risata pensando al dubbio sul ritornello (bestemmia o non bestemmia? Questo è il dilemma) che gira fin dalla prima serata. Brava tantissimo.


Alessandra Amoroso nella sua Taylor Swift (dei poveri) Era con "Immobile", no, "Stupida"…volevo dire "Fino a Qui" non porta niente di nuovo, nonostante il valore che questa canzone ha per l'artista salentina. Evitabile dalla prima sera.


Speravamo in Alfa e invece Fiorello arriva e crea il panico, prende e perde tempo.

Quando il povero Alfa scende sul palco i due presentatori cercano di tirarlo dentro lo sketch ma il poverino non ha sentito una parola e se la stava letteralmente facendo addosso. Il brano in gentile concessione dei OneRepublic è carino e lui si diverte un sacco. Bravo piccino, dopo ieri sera hai vinto un po' del nostro affetto.

 

Irama con i suoi capelli di noodles chiama consapevolmente il pezzo "Tu no" come il classico tizio che al fantacalcio chiama la propria squadra "Oggi perdo contro squadra forte" per pararsi le chiappe. 


Dopo sessant'anni Gigliola Cinquetti torna sul palco di Sanremo per cantare "Non Ho L’Età" e forse parla di noi a fine serata. Comunque la signora è classe 1947 ed è pazzesca, però avremmo preferito sentirla ad inizio serata perché metterla in scaletta alle 23:20 ci fa un po' calare le palpebre.


Torna Tedua in diretta dalla Costa Smeralda e dietro di lui compaiono un paio di cartelli con scritto "Stop Genocide" e allora le inquadrature diventano spesso strette o larghissime. Ridicoli. Lui, a differenza della volta scorsa, molto bravo nonostante sotto abbia la base e una puntina di autotune.


Segue Ghali vestito da Anakin Skywalker mentre Rich Ciolino (il suo alieno) attende dietro le quinte fino a salire finalmente sul palco. Un gran bel pezzo. Di gnocco. E anche il brano non è male. Quando ringrazia Baggio ci commuoviamo forte e quando Rich Ciolino -tramite Ghali- ci dice “Stop al genocidio”: parte la standing ovation generale.


Luca Argentero si presenta sul palco per promuovere la serie Doc di cui è protagonista e per elogiare medici, infermieri e tutta la classe sociale per poi presentare Annalisa, la quale riattiva, leggermente di alcuni componenti della redazione. Nonostante questo, proprio come dicevamo l’altro giorno, siamo già "Sinceramente" stanchi di questa canzone.


Dopo il duetto di Fiorello e Amadeus, che potevamo risparmiarci, ecco che tocca ad Angelina Mango con la sua "La noia", pezzo tutt'altro che noioso ma che ci fa scatenare sui divani. Unica pecca dell'esibizione, l'inciampo, la caduta e la seduta finale che ha fatto disperare tutti coloro che l'avevano al Fantasanremo. Forse stiamo assistendo alla nascita di una Rosalia made in Italy? Forse è presto per dirlo, ma le premesse ci son tutte.


Geolier, nonostante l'arrangiamento accattivante, continua a non convincerci del tutto.


Vestita da Eva Kant, Emma legge palesemente il testo della canzone dal gobbo. Sentimi bella, la tua canzone l'ha imparata pure la mia nonna, non è possibile che tu non la sappia ancora. Innegabilmente però suona bene e noi siamo qui davanti alla tv come fossimo sotto cassa con un gin tonic in mano. Toccante la dedica finale al padre, scomparso qualche anno fa.


Il Tre, ventesimo artista in gara a mezzanotte e venti, ci mette tutta l'energia di cui dispone e noi gliene siamo immensamente grati. Ci regala anche un momento di freestyle e della sana caciara romana di cui avevamo davvero bisogno.


Ecco i Ricchi e Poveri che, dopo essersi liberati dalla copertina post-pisolino, ci incantano davanti alla tv, letteralmente. Siamo abbagliati dalla loro esibizione e dalla bravura dei loro ballerini. Se non vincono niente di ufficiale non importa, hanno vinto il premio come artista più memato dell’edizione.


Prima di iniziare l'esibizione, insieme ad Ama, i The Kolors ripassano la coreografia così anche il pubblico dell'Ariston la balla giusta, così come noi a casa. Dannato ritmo trascinante. Ci viene in mente che “un ragazzo incontra una ragazza” potrebbe tranquillamente essere l'intro di un nuovo episodio di “Esplorando il corpo umano - siamo fatti così”. Ora non l’ascolteremo più allo stesso modo.


Ora è il turno del giovane Edoardo Ferrario, pardon Maninni. Brano dall’aria molto, troppo sanremese che però resta comunque una canzone godibile. La dedica a Michele Merlo ammettiamo ci ha fatto scendere una lacrimuccia. Bravo Maninni per aver ricordato un artista che ci ha lasciato troppo presto.


I ragazzi de La Sad hanno preso troppo sul serio i meme su di loro ed eccoli in versione Super Chicche Adolescenti Ribelli nel pieno della loro Avril Lavigne Era. Il brano continua ad essere nelle loro corde, tocca un tema delicato ed importante però, probabilmente, l'effetto Sanremo ha leggermente colpito anche loro frenandoli in alcune occasioni. Detto ciò, continuiamo e continueremo a sentirci tutti ne La Sad.



Sono le 00.59 e Mr. Rain è il venticinquesimo artista in gara e sembra che l’abbiocco ci stia bussando alla porta ma noi, nelle sagge parole di Max Pezzali, non apriremo. Per ora. Anche se diciamocelo: è proprio faticoso stare svegli con questo brano.


All’01.16 Fiorello ci dice che siamo 10 minuti in anticipo sulla scaletta e speriamo che sia di buon auspicio nonostante tocchi a Fred De Palma e se queste sono le premesse abbiamo paura, molta paura. Le paure erano fondate, subito dopo, la dimenticabile, esibizione di De Palma ecco un freestyle del concorrente con Fiorello che fa beatboxing. Onestamente una cosa che non avremmo mai voluto vedere, soprattutto all’una e un quarto di mattina.


Ci avvaliamo della facoltà di non commentare l’intermezzo di Fiorello.


Sangiovanni si presenta vestito da Where Is Waldo? e ci strappa un sorriso. La canzone non è pienamente riuscita ma sera dopo sera si sente sempre di più che Sangiovanni non sta attraversando un bel periodo e di questo, onestamente, ci dispiace.


Clara vestita da dea anche stasera porta la sua “Diamanti Grezzi” che ci aiuta a non addormentarci. A questo punto possiamo dirlo: Clara fin dalla prima esibizione si è rivelata una delle sorprese più piacevoli del Festival, brava!


Mentre cerchiamo di dare un senso a come sono vestiti i BNKR44 stasera, possiamo dire che finalmente ci danno una bella scossa e ci fanno ballare un po’. Ieri sera hanno preso un onesto scivolone, ma oggi sono pieni di entusiasmo e gioia e di questo gliene siamo immensamente grati. Siete il nostro elemento regazness di quest’anno. Chiudono il loro Sanremo lanciando un bel messaggio che in parte descrive anche la loro storia, ossia anche se si è nati in Provincia o in paeselli sperduti, non bisogna mai smettere di inseguire i propri sogni perché "anche dove non c'è niente si può costruire".


Arriva il momento dell'ultima artista della serata e anche l'ultimo artista annunciato da Amadeus: Rose Villain. Lei vestita da Giovanna D'Arco quando canta le strofe ci fa impazzire mentre il ritornello alla Elettra Lamborghini (no, non per la brummm) ci lascia basiti ogni volta che parte: sembrano due canzoni differenti e di questo non ce ne capacitiamo.


Stop al televoto e ci rendiamo conto che manca ancora un’intera ora prima della fine.


In attesa della classifica, Amadeus e Fiorello premiano con il “Premio Città di Sanremo” il direttore di palco Pippo Balestreri che da 41 anni da dietro le quinte fa funzionare il Festival. Al coro di "Pippo! Pippo!" pensavamo che fosse un incitamento a far uso di sostanze per riuscire a rimanere svegli fino alla fine.


6. Mahmood

7. Loredana Bertè

8. Il Volo

9. Alessandra Amoroso

10. Alfa

11. Gazzelle

12. Il Tre

13. Diodato

14. Emma

15. Fiorella Mannoia

16. The Kolors

17. Mr. Rain

18. Santi Francesi

19. Negramaro

20. Dargen D’Amico

21. Ricchi e Poveri

22. BigMama

23. Rose Villain

24. Clara

25. Renga Nek

26. Maninni

27. La Sad

28. BNKR44

29. Sangiovanni

30. Fred De Palma


I primi cinque artisti da votare ci vengono detti in ordine casuale e sono Irama, Ghali, Angelina Mango, Geolier e Annalisa


Nel mentre vengono trasmessi gli highlights dei primi cinque artisti, guardiamo la classifica con aria sbigottita per alcune posizioni, maledicendo, come ogni anno, il potere del televoto, capace di escludere Mahmood dalla top 5, mettere Il Volo in top 10 e relegare Dargen d’Amico in ventesima posizione.


Sono le 02.05 e Lazza viene invitato sul palco da Ama a cantare un suo inedito, “Cento Messaggi”. Noi vorremmo solo andare a dormire, ce lo meritiamo. Però, ammettiamo che Lazza in versione ballad-rap non ce lo aspettavamo, ma ha attirato la nostra attenzione.


Finito Lazza, come se nulla fosse, Ama e Fiorello iniziano a parlare della loro esperienza come genitori e noi, se non stessimo aspettando il vincitore, avremmo già spento la televisione. Ci correggiamo: è dopo un'oscena scenetta di Fiorello riguardante un tema delicato come l’educazione dei figli e l’importanza degli psicologi, che avremmo voluto spegnere la televisione. Veramente scandalosi.


Premio della critica “Mia Martini”: Loredana Bertè

Premio della sala stampa “Lucio Dalla”: Angelina Mango

Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo: Fiorella Mannoia

Premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale: Angelina Mango


Arrivano i cinque finalisti, ci siamo quasi. La conclusione di questa serata infinita la vediamo, è vicina, possiamo toccarla…e invece pubblicità.

A casa mia si chiama cattiveria, sappiatelo.


Ci siamo, la tensione è alle stelle:


5. Irama

4. Ghali

3. Annalisa


Vince la settantaquattresima edizione del Festival della canzone italiana (e nel momento di silenzio ci tremano pure le chiappe): Angelina Mango!


Stanchi e felici, piangiamo anche noi insieme ad un’Angelina che non si capacita della sua vittoria e trema e ringrazia e continua a dire “ma voi siete matti”.

La sua canzone all’alba delle 2.35 ci fa ballare contro la nostra volontà, siamo troppo stanchi per avere il controllo del nostro corpo.



E con Amadeus che insieme a Fiorello esce dall’Ariston sulle note di “I Sogni Son Desideri”, si conclude l’Era Ama durata 5 anni, pieni di alti e di bassi, ma sempre piena di emozioni. Amadeus in questi 5 anni ha rivoluzionato il Festival, l'ha reso giovane e fresco senza mai lasciare indietro i grandi nomi del passato, l'ha trasformato nel momento più atteso dell'anno creando hype e aspettative con gli annunci al tg e non più solo tramite momenti istituzionali come le conferenze stampa. Ha saputo unire i meccanismi macchinosi e arrugginiti della Rai con momenti completamente fuori di testa come il FantaSanremo.

Ha dato la possibilità, senza saperlo, ad una -allora- ventiseienne persa di poter iniziare a scrivere e prendersi un posto nella redazione in cui era appena entrata al punto da rendere questa settimana La Sua Settimana e a poter chiamare compagni, famiglia, i componenti di questa redazione qui.

Grazie Ama per averci regalato le occhiaie profonde che nemmeno gli esami in università, le polemichette sfociate in liti con i parenti, le ore piccole in settimana e le hit che ancora cantiamo in macchina con gli amici.


Ma soprattutto, grazie per averci dato Tananai.


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