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"Back To The Roots (Forse è l'amore)" dei Sick Tamburo: un omaggio alla memoria di Elisabetta Imelio

A più di un anno dalla prematura scomparsa di Elisabetta Imelio, bassista e voce dei Sick Tamburo, è uscito il 16 aprile 2021 "Back To The Roots (Forse è l'amore)", album composto da 10 brani storici che la band ha scelto di riarrangiare in chiave punk-rock, stile che per anni ha contraddistinto l'operato di Elisabetta e Gian Maria Accusani, dapprima come Prozac+ e dal 2009 con il progetto Sick Tamburo.



Sotto l'egida di La Tempesta Dischi, etichetta indipendente nata a Pordenone nel 2000 per volontà dei Tre Allegri Ragazzi Morti, e ad oggi produttrice di artisti come Zen Circus, Fine Before You Came, Maria Antonietta e Giorgio Canali, il 4 maggio 2020 l'album è stato anticipato dall’uscita del singolo "Un giorno nuovo", prima traccia dell'omonimo album uscito nel 2017.


"Qualcosa di nuovo arriverà, oh sì. Scienziati studiano cose, tra queste cose ci siamo anche noi. Sconfiggeranno quei mali, quelli più brutti, quelli più neri" (da "Un giorno nuovo")

Già con questo primo brano, sono ben evidenti i cambiamenti in ottica punk effettuati dai musicisti, con una presenza ben marcata dello stile chitarristico distorto preferito da GM; come spiegato da lui stesso, l'album nasce proprio da una volontà di ritornare alle origini, mosso, lui in primis, da quella stessa energia e voglia di cambiamento di quando passò dalla batteria (posizione ricoperta inizialmente con i Futuritmi ad inizio anni '80, al fianco di Davide Toffolo) alla chitarra ritmica dei Prozac+.


A completare il trio di singoli prima dell'uscita dell'album, "La mia mano sola", unico tratto dal secondo album in studio della band, "A.I.U.T.O.", uscito il 4 novembre 2011, e "Quel ragazzo speciale" brano presente nella tracklist di "Paura e l'amore", penultimo album a completamento della trilogia messa in atto dai Sick Tamburo con gli album "Senza vergogna" (2014) e "Un giorno nuovo" (2017), a posteriori anch'essi come una sorta di tributo alle vicissitudini che hanno attraversato le vite di ogni membro della band.


Come raccontato da Gian Maria Accusani stesso, il percorso dei tre album si è sviluppato e concretizzato proprio attorno alle vicende fisiche che hanno colpito l'amica di una vita Elisabetta Imelio, a cui era stato diagnosticato un cancro al seno prima in regressione e che poi, metastatizzato al fegato, l’ha portata via lo scorso 1° marzo a soli 44 anni.

In un "Un giorno nuovo", in particolar modo, è predominante questa sensazione di malinconia di tempi passati ma da ricordare con gioia e senza timore per i tempi futuri che attendono, il tutto intriso di un romanticismo alternative rock che, ad oggi, è portatore di una delle canzoni d'amore più belle che ci siano quale "Menomale che ci sei tu", occasionalmente in collaborazione con Motta all'epoca e riarrangiata in chiave punk nel nuovo "Back To The Roots (Forse non è l'amore)".


"Meno male che ci sei tu che ti fidi di me Meno male che ci sei tu che sai scusarmi Meno male che ci sei tu che puoi capire perché Meno male che ci sei tu qui a sorridermi Meno male che ci sei tu che sai calmarmi un po'" (da "Menomale che ci sei tu")

L'energia a cui ci ha abituato il duo, trova tutta la sua massima esplosione in "Paura e l'amore", album da cui hanno scelto "Puoi ancora" e "Quel ragazzo speciale" come brani da inserire nel nuovo album. Come già annunciato, le selezioni dei brani sono avvenuti seguendo un ragionamento più legato al riarrangiamento e la musicalità di ognuno di essi che strettamente ai testi (tranne alcune eccezioni), e non sorprende che dell'album del 2019 sia stata scelta più di una traccia. Se con "Un giorno nuovo" è percepibile la fame di cambiamento e di speranza con sonorità, se vogliamo, anche più aperte e leggere, in "Paura e l'amore" tornano forti i sound anni '90, con il risultato di un album quasi fuori dal tempo, per certi versi grunge, con riprese stilistiche tipiche del periodo Prozac+ tanto nel racconto che dal punto di vista strumentale.



L'emblematico "Forse è l'amore" presente nel titolo, invece, è da darsi all'omonimo brano, inserito anche in "Back To The Roots", presente nel primissimo album uscito nell’ormai lontano 2009 con il titolo "Sick Tamburo", cantato originariamente proprio da Elisabetta Imelio. Quell'amore come antidoto alla paura e ai disagi fisici, carnali ed esistenziali della vita, di cui hanno sempre cantato con forza cercando un modo per reagire, diventa la vera e propria luce in fondo al tunnel a cui affidarsi in un momento di difficoltà.


"Forse doveri e regole fanno scappar la gente ma chissà come poi la fanno ritornare. Forse è l'amore, forse è l'amore [...] Forse sapere molto può far solo stare male. Forse chi pensa poco riesce a respirare. Forse è l'amore, forse è l'amore" (da "Forse è l'amore")

Il dualismo paura/amore, portato avanti fin dal 2017 in "Un giorno nuovo", se da una parte viene esorcizzato da questa innata speranza, con "Paura e l'amore" diventa una certezza, e la denuncia del profondo disagio in cui, in certe fasi della vita, si può avere la sfortuna di essere costretti a vivere, viene risolto da una concezione di amore che diventa reale, consapevole, e che prima o poi riuscirà a ribaltare, per il meglio, ogni situazione negativa.


"Back To The Roots (Forse è l'amore)" diventa proprio questo: un viaggio di ritorno alle più profonde origini punk della band attraverso i loro brani più celebri e amati, con la consapevolezza che tutte quelle paure narrate in situazioni a tratti surreali, ma purtroppo vere e ricorrenti, possono trovare un lieto fine attraverso quel risvolto della medaglia che è l’amore. La forza che traspare ascoltando l'album, specie se si è consci del rapporto fraterno e indissolubile che scorreva (e scorrerà sempre) tra Gian Maria ed Elisabetta, è un pugno al cuore per il dolore che ha scosso il panorama musicale lo scorso 1° marzo, ma che attraverso questi brani porta a ricordare con un sorriso, tra una lacrima e l’altra, quanto donato dai Sick Tamburo attraverso il loro ventennio di musica, se si tiene conto anche del periodo Prozac+.


A chiudere l'album, l'intima versione di Gian Maria Accusani di "La fine della chemio", brano contenuto sempre in "Un giorno nuovo". Di questo brano aveva parlato, nel 2017, la stessa Elisabetta in occasione di una raccolta fondi di beneficenza da dedicare ad un'associazione di donne operate di cancro di cui faceva parte.

Lo aveva descritto come "un istante, più potente della chemio, degli antidepressivi, degli incontri con la psicologa e di mille terapie coadiuvanti. Mi è arrivata addosso una bomba d’amore e di speranza, un'energia che mi ha dato gioia, forza e volontà indispensabili per affrontare tutto".


"Back to the roots (Forse è l'amore)" è anche questo: un regalo suo a noi, un tributo di Gian Maria e dei Sick Tamburo alla sua memoria, una "bomba di speranza" per chi ancora lotta contro la paura, sperando, prima o poi, di intravedere una luce.


"Festeggeremo la fine della chemio fianco a fianco su quel palco. E starai bene, sai, e finirà anche il buio. Tante cose cambieranno e rimarranno i segni, ma sembrerai più bella. Il tuo sorriso ha vinto e le paure, quelle... quelle qualche volta ancora torneranno." (da "La fine della chemio")

Si ringrazia Franco Moret per la foto di copertina.



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