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“Atto I – Memoria del futuro”: Joan Thiele e l’importanza del tempo tra sogno e realtà

L’ultimo EP (ma il primo completamente in italiano) di Joan Thiele, “Operazione Oro”, era uscito nel marzo 2020, in piena pandemia. Ultimamente nelle sue Instagram stories mostrava di essere spesso in studio, quindi era chiaro che qualcosa stesse bollendo in pentola: infatti, a meno di un anno di distanza, oggi 12 febbraio è uscito per Undamento “Atto I – Memoria del futuro”, la prima parte del suo nuovo progetto. Come altri artisti, anche la cantante italo-colombiana ha scelto una maniera alternativa di condividere la propria musica, spiegando di aver preferito suddividere le sue nuove canzoni in “atti”, come se fossimo a teatro o al cinema, i quali si identificano ognuno con un tema centrale, un filo conduttore. Il nucleo di questa prima parte è il Tempo, che la cantante considera come la memoria essenziale per guardare al mondo con occhi diversi, in un continuo divenire (come ha spiegato diffusamente qui).



Joan ha deciso di iniziare questo nuovo viaggio con 2 canzoni, indubbiamente diverse ma anche molto simili nel sound, che continua sulla direzione intrapresa nell’EP menzionato sopra: una mistura di pop, atmosfere urban e sonorità vintage. Entrambi i pezzi, come specificato da Joan, sono nate da dei sogni lucidi, qualcosa che sta a metà tra conscio ed inconscio, dove i testi sono composti per lo più da impressioni e dove un filo logico è percepibile ma non immediatamente comprensibile.


La prima è “Cinema”, prodotta da Mace e Venerus, con i quali ha già lavorato a “OBE”, disco di Mace uscito la scorsa settimana. Molto presente un tocco più R’n’B, in cui Joan riflette su un amore passato, vissuto, che ha capito non essere adatto per lei (ma di cui forse sente un po’ la mancanza, come capita spesso quando una storia finisce):

Scriverò di te ancora mille volte finché non mi troverai in una poesia

L’amore desiderato, sognato, immaginato è invece il tema della seconda traccia, “Futuro Wow”, scritta insieme a Dutch Nazari e prodotta da Ceri (entrambi facenti parte della scuderia di Undamento). Qui Joan parla invece di un ipotetico ragazzo che incontrerebbe nel futuro, in una dimensione dove il piano dei desideri si confonde con l’incognita costante del domani (o più in generale della vita).



Le tematiche indagate (realtà/sogno, passato/futuro, amore finito/amore sognato) sono quindi tutte facce della stessa medaglia, e danno avvio a un progetto dalle sfumature variegate e cangianti. Se queste sono le premesse, non vediamo davvero l’ora di scoprire quali e come saranno gli altri atti!



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