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Un tuffo nel passato dei Two Door Cinema Club: "Lost Songs (Found)" - Recensione

Durante il lockdown imposto negli scorsi mesi, molti artisti e musicisti hanno affermato di aver avuto il tempo di lavorare a vecchi e nuovi progetti, nonché talvolta di recuperare demo contenute nei recessi più reconditi dei loro archivi, magari scartate dalle tracklist ufficiali dei propri dischi. Dev’essere andata così anche per i Two Door Cinema Club: il 5 giugno la band ha sommessamente caricato sulle piattaforme di streaming l’EP "Lost Songs (Found)", contenente rarità e “b-sides” probabilmente risalenti al periodo in cui lavorava a "Tourist History" (2010), il suo acclamato primo album. L’EP arriva a qualche settimana di distanza da "Isolation", cover di John Lennon uscita per beneficenza, e nemmeno un anno dopo "False Alarm", loro quarto album di inediti. In questo ultimo periodo, i fan non si saranno di certo annoiati.




Il sound di Lost Songs (Found) è molto vicino a quello degli esordi: un indie rock misto ad elettronica e a ritornelli irresistibilmente pop, che si traduce in canzoni frizzanti e orecchiabili. Oltre alla demo di "Something Good Can Work", una delle loro canzoni di maggior successo contenuta nell’album di debutto, nell’EP troviamo anche "Hands off my cash Monty", suonata spesso durante il tour di Tourist History del 2011, e "Impatience is a virtue", uscita in maniera “non ufficiale” nel 2010; le altre canzoni, "Not in this town", "Tiptoes", "19" e "Too much coffee" sembrano risalire addirittura al 2008.

Non abbiamo molte altre informazioni in merito, visto che i ragazzi hanno affermato, via social, di non voler promuovere l’album in un periodo come questo, segnato delle proteste legate al movimento “Black Lives Matter”. In ogni caso, le 7 canzoni di questo EP sono delle piccole gemme lavorate grezzamente e rappresentano un bel regalo soprattutto per i fan più nostalgici del terzetto irlandese.



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