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Immagine del redattoreMelania Rosati

Sensazioni vissute raccontano una storia e mandano un messaggio. Questa è la musica di Nicol.

Nicol ha qualcosa da dire, una storia da raccontare. Ed è tutto racchiuso tra le strofe delle sue canzoni, che le hanno permesso di poter scrivere il finale che desiderava. Quello di esprimere se stessa attraverso la musica, l’orbita intorno alla quale ruota la sua vita e da cui non potrebbe mai scindersi.

“Voglio essere il più possibile lo specchio della mia musica”

Ne avevo sentito parlare di Nicol. Ricordo ancora l’entusiasmo di chi mi accennò di questa giovanissima ragazza vicentina, ancor prima del suo esordio discografico. Quell'infervoramento non mi lasciò indifferente. Poi di lì a poco, tra le grafiche dei nuovi singoli in uscita, sparse qua e là nelle IG stories o non ricordo dove, mi comparve una nuova canzone da ascoltare. Nicol aveva pubblicato il suo primo singolo: “ritornerai”.


Dove forze contrapposte si attraggono, si avvertono un miscuglio di sensazioni che vibrano forti. Sono dentro la voce di Nicol che sa bene scandire date precise, forse giorni di un vecchio diario all'interno del quale, probabilmente, tutto ciò che tormentava i suoi sentimenti, veniva trascritto ancor prima di finire in quella canzone. “Ritornerai” è solo l’inizio della storia che Nicol ha intenzione di raccontare.

“Spesso nei miei brani i poli opposti convivono assieme…sensazioni negative e positive vengono portate dentro la mia musica senza distinzione”

Dopo quel primo singolo, Nicol continua a pubblicare altri pezzi tra cui pupille" e "satellite”, ritrovandosi nel giro di un anno seduta tra i banchi della scuola di “Amici”, per lei un’ opportunità ma anche una prova importante che la porterà ad oltrepassare tutti i suoi limiti. Anche in quella scuola il suo modo di scrivere canzoni non lascia indifferente nessuno. Anche lì dentro quell'entusiasmo nei suoi confronti continua ad affiorare.

"Sono entrata con la consapevolezza di avere dei limiti, di avere difficoltà a stare tra le persone e devo dire che mi sono portata al limite proprio per superarli e ci sono riuscita"

E dopo la tempesta arriverà la quiete. Questo Nicol lo sa bene, da molto prima di entrare nella scuola di "Amici". Perché la sua vittoria più grande è stata quella di prendersi la rivincita su un vissuto difficile, superando i problemi con le droghe e la depressione. Nicol è riuscita a distruggere i mostri del suo passato doloroso nel momento in cui ha preso coscienza del potere che la musica potesse avere su di lei. E' questo ciò che esprime nel brano “decimo senso”, che identifica il simbolo del linguaggio. Proprio attraverso la sua forte capacità di espressione si libera dal buio e comunica un messaggio importante a tutti coloro che si riconosceranno in quella storia. Niente è impossibile, tutti possono farcela!


Oggi, per la pubblicazione del suo nuovo singolo "pare", in uscita per Hokuto Empire e Sony Music Italy, ho colto l’occasione per fare qualche qualche domanda a Nicol ed approfondire la sua conoscenza.



Nicol con la musica e Nicol senza la musica. Come è stato in base a queste due condizioni arrivare nel punto in cui ti trovi oggi?

Onestamente non credo di riuscire a distaccare le due persone, e non ho ricordo di me senza musica. Questo potrebbe essere un lato negativo, non riuscire a scindere le due cose. Ma realmente io sto comoda a pensare tutto il giorno in virtù della musica, da quando sono per strada e mi appunto una frase a quando vivo qualcosa sapendo già di volerla raccontare ancora prima che finisca. Credo di essere riuscita al punto in cui mi trovo oggi proprio perché non ho mai diviso le due persone, è sempre stato con la musica o niente.


“Decimo senso” è una canzone in cui trasmetti forza e sofferenza ma anche tanta determinazione. Qual’è la sua chiave di lettura?

Credo che la chiave di lettura di "decimo senso" sia semplicemente lasciarsi andare dentro il flusso che la caratterizza. Penso che immedesimarsi come protagonisti della storia che sto raccontando possa farti pensare “posso farcela anch'io” ed è proprio questo l’obbiettivo di quel pezzo.


(...) ma quali sensi o sensazioni scatenano la tua scrittura e quanto del tuo vissuto si riflette in quello che comunichi con la musica?

Tutto, non lascio nulla fuori. Sensazioni positive e negative vengono portate dentro la mia musica senza distinzione, anzi a volte convivono in alcuni brani. Come qualsiasi esperienza della mia vita, immaginaria o meno, è tutto incluso. Io voglio essere il più possibile lo specchio della mia musica perciò cerco di non lasciare fuori nulla.


Bene e male. Nel tuo primo singolo “Ritornerai” canti “sei bene nel male”, ma cosa fa male e cosa fa bene a Nicol e perché queste due condizioni opposte coesistono in questa canzone?

Come dicevo nella risposta precedente spesso nei miei brani i poli opposti convivono assieme. Senza il male non conosceresti il sapore del bene.

Il male che ho vissuto nel mio passato mi permette di riconoscere il bene che mi sta attorno oggi. Il mio approccio nei confronti della vita un po’ di anni fa era il male, era autodistruttivo nei miei confronti, oggi mi circondo di bene facendo ciò che amo: comunicando con la musica un messaggio e sentendomi realmente utile e in questo mondo per un motivo specifico.


Ultimo singolo. “Pare” è un nuovo pezzo in cui la tekno si mischia a domande ed affermazioni dirette. Cosa vuoi comunicare?

Ho scritto “pare” per dare forma ad una sensazione che prima o poi proveremo tutti una volta nella vita. Quel limbo in cui non riesci né a starci dentro né ad uscirne fuori. Una relazione intrappolata nelle paranoie che si creano quando esiste solo un dialogo senza via d’uscita.

In pare non c’è un vero e proprio messaggio da comunicare, semplicemente una presa di coscienza della situazione in cui ci si trova. Voglio che le persone che si trovano attualmente in una situazione del genere abbiano un pezzo da cantare o da mandare all'altra persona per renderla consapevole di dove sono arrivate.


Più o meno. Cosa ti aspettavi da un’ importante occasione come quella di “Amici” e cosa ti ha regalato questa esperienza?

Il segreto è non avere aspettative. Prima di entrarci a parte quello che puoi aver visto in TV alla fine non sai nulla realmente di ciò che ti aspettare perché vivere da spettatori è diverso da viversela da giocatori.

Devo dire che questa esperienza mi ha regalato molto. Sono entrata con la consapevolezza di avere dei limiti, di avere difficoltà a stare tra le persone e devo dire che mi sono portata al limite proprio per superarli e ci sono risicata. Mi sono permesse di conoscere delle persone che porterò per sempre nel cuore.

Ho avuto la possibilità di studiare, cosa che non mi era ancora stata possibile, ma sopratutto di esibirmi davanti a tante persone. Avere un palco tutto per me per mandare un messaggio! questo penso sia il regalo più grande che si possa fare a un giovane d’oggi che vorrebbe fare la differenza.


Tatuaggi. Cos'è che hai voluto fissare con inchiostro indelebile sulla tua pelle?

Diciamo che ci sono tatuaggi più random di cui non conosco il motivo reale per cui siano sulla mia pelle, altri più importanti.

Uno dei più importanti è “i sogni si avverano mentre sei sveglio”, l’ho fatto assieme ad una persona speciale per me che è Tommaso, poco prima di entrare nella casetta per circondami di quanto io sia artefice del mio futuro ogni giorno.


Numero 27. Tra i tuoi tatuaggi c’è un visibile numero 27, cosa simboleggia per te?

È il mio numero fortunato. Custodisco segretamente i motivi per cui lo sia diventato ma ci sono una serie di coincidenze con questo numero che lo hanno portato ad essere speciale per me.


Passato e futuro. Cosa ti ha insegnato il tuo difficile passato e a quale dimensione futura guardano i tuoi occhi?

Il passato mi ha insegnato che toccare il fondo ti regala la paura più grande quella di ritornarci, perché sai esattamente che cosa c’è la sotto. Ecco questa paura per me è un regalo. Questa paura mi spinge ogni giorno a non volerci tornare e a fare di tutto perché ciò non avvenga. Mi ha regalato una forza in più, mi ha regalato una consapevolezza che mi permette di percepire ogni giorno quanto sia prezioso il tempo.

Per questo i miei occhi oggi guardano davvero lontano, talmente lontano che non saprei nemmeno dirlo dove. Ogni giorno esiste un nuovo obbiettivo, sempre più grande di quello del giorno precedente.


Progetti. Cosa c’è in cantiere per i prossimi mesi e quando è prevista l’uscita del primo album?

Sicuramente è in previsione un album, non mi sento di dire ancora quando perché sono una persona di parola e finché non esiste nulla di certo non darò la mia parola per un dato che non lo è. Io spero il prima possibile. Intanto ci vedremo sicuramente in giro quest’estate live!


Domanda del cuore. Cosa sogna Nicol?

Nicol sogna di poter fare la differenza con la musica nelle persone, portando un messaggio. Nicol sogna di fare questo per tutta la vita.





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