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DISCO 1: il primo EP del decennio è di Honiro Ent


Metti un casale sperduto nella campagna umbra, l’estate, sei artisti e un produttore discografico…il risultato sarà DISCO 1, primo EP del nuovo decennio targato Honiro Ent.


Distribuito su tutte le piattaforme streaming e digital download dal 3 gennaio vede la collaborazione di Cannella, Francesco Morrone, Matteo Alieno, Ciao Sono Vale, Grein e Leyla.


Il primo singolo estratto dall’album, in rotazione radiofonica, Prendi tutto e te ne vai parla di tre storie d’amore che si intrecciano tra Roma nord e Roma sud e vede la collaborazione di Cannella, Francesco Morrone e Matteo Alieno.


Cannella, racconta come è nata la canzone: “Francesco (Morrone) aveva già buttato giù la strofa ed il ritornello, era in saletta con Matteo Costanzo e Matteo Alieno che stavano lavorando ad una bozza di arrangiamento e alla struttura del brano, io ero fuori che passeggiavo per fatti miei e attirato dal sound mi sono imbucato, poi senza chiedere nulla a nessuno ho scritto la mia strofa e l'ho iniziata a canticchiare. Qualche minuto dopo l'avevo già registrata mentre loro hanno finito di scrivere le parti rimanenti. Nel giro di una notte abbiamo chiuso il provino della canzone, tra una birra e l'altra, e poi siamo andati a dormire senza neanche risentirla. La mattina dopo abbiamo messo in play il brano ed eravamo entusiasti, saltavamo tutti insieme mentre ce la cantavamo con le facce da sonno.”


Questa avventura è stata anche l’occasione per i ragazzi per stringere legami molto forti come afferma Ciao sono Vale: “Alcuni ragazzi li ho conosciuti per la prima volta, altri li avevo visti poco. È stata davvero una bellissima esperienza perché, oltre ad aver legato tutti ed essere diventati una famiglia, abbiamo avuto l’occasione di confrontarci e scrivere insieme molta musica. Leyla è la persona con cui ho legato di più, un’amica che c’è sempre quando ho bisogno e sono davvero contenta di averla conosciuta a fondo.”


Insomma, sei tracce da ascoltare tutte d’un fiato che ci permettono di scoprire come da sei artisti così diversi tra loro sia nato qualcosa di nuovo e che, per usare le parole di Riccardo Zianna, è “una bella storia, davvero”.




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